Foreste temperate valdiviane

Le foreste temperate valdiviane sono un'ecoregione di foreste temperate che si sviluppa in Argentina e Cile (codice ecoregione: NT0404[1]).

Foreste temperate valdiviane
Ecozona Neotropicale (NT)
Bioma Foreste di latifoglie e foreste miste temperate
Codice WWF NT0404
Superficie 248 120 km²
Conservazione In pericolo critico
Stati Argentina e Cile
Mappa dell'ecoregione
Scheda WWF

Territorio modifica

L'ecoregione si estende lungo il cono meridionale del Sud America, tra il versante occidentale delle Ande e l'oceano Pacifico. [1]

Flora modifica

Nella regione possono essere distinti cinque differenti ecosistemi forestali:

  1. foreste decidue della provincia di Maula (Cile), rappresentano la transizione tra la foresta mediterranea sempreverde e le foreste temperate umide. Queste formazioni forestali sono caratterizzate dalla dominanza di specie decidue del genere Nothofagus, molte delle quali endemiche dell'ecoregione.
  2. foreste di laurisilva valdiviana, dominate da una varietà di specie arboree tra cui Laureliopsis philippiana, Aextoxicon punctatum, Eucryphia cordifolia, Caldcluvia paniculata e Weinmannia trichosperma.
  3. foreste della Patagonia settentrionale, con predominanza di specie sempreverdi come Nothofagus dombeyi, Podocarpus nubigenus e Drimys winteri.
  4. foreste andine patagoniche, caratterizzate da Araucaria araucana e da macchia andina con specie decidue di Nothofagus.
  5. foreste sempreverdi di Nothofagus betuloides e paludi di Sphagnum spp. [1]

Fauna modifica

 
Monito del monte
(Dromiciops gliroides)

Tra i mammiferi presenti nell'ecoregione meritano un cenno il monito del monte (Dromiciops gliroides), un marsupiale semi-arboricolo considerato un vero e proprio fossile vivente ed il più piccolo felino del continente americano, il Kodkod,
(Leopardus guigna).

La regione ospita un ricco contingente di anfibi, molti dei quali sono endemismi con areale molto ristretto; tra di essi si annoverano Alsodes vanzolinii, Alsodes barrioi, Eupsophus contulmoensis, Eupsophus vertebralis, Insuetophrynus acarpicus, Atelognathus nitoi, Telmatobufo australis e Telmatobufo bullocki.[1]

Tra gli uccelli merita infine una menzione il colibrì Sephanoides sephaniodes, riconosciuto come impollinatore di numerose specie di angiosperme caratterizzate da una modalità di impollinazione ornitofila.[2]

Conservazione modifica

Lo stato di conservazione dell'ecoregione è considerato critico.[1]

Dall'epoca dell'arrivo dei conquistadores spagnoli la foresta valdiviana si è ridotta a un terzo di quella originaria. Secondo alcune stime, se l'attuale tasso di deforestazione si mantenesse inalterato, la foresta valdiviana potrebbe scomparire entro i prossimi 20 anni.[3]

I maggiori problemi ambientali che l'ecoregione deve affrontare sono la trasformazione dei boschi nativi in aree agricole per la realizzazione di monocolture di specie esotiche, e la deforestazione di estese aree per la costruzione di infrastrutture come la autostrada costiera meridionale o il ponte sopra il canale di Chacao, che collegherà il continente e l'isola di Chiloé.[1][3]

Nell'ecoregione esistono oltre 50 parchi, riserve e monumenti naturali. Tuttavia la distribuzione della maggior parte di queste aree protette, concentrate nelle zone elevate della cordigliera delle Ande, non coincide con quella delle aree di maggiore biodiversità floristica e faunistica, che in gran parte ricadono al di fuori del sistema delle aree protette.[3]

Parchi nazionali con foreste valdiviane modifica

Lembi più o meno estesi di foresta temperata valdiviana sono protetti all'interno dei seguenti Parchi nazionali:

 
Parco nazionale di Conguillío, Cile.
 
Parco nazionale Los Alerces, Argentina.
Cile
Argentina

Note modifica

  1. ^ a b c d e f (EN) Valdivian temperate forest, su Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 16 settembre 2017.
  2. ^ (ES) Aizen M., Vásquez D. y Smith-Ramírez C., Historia natural y conservación de los mutualismos planta-animal del bosque templado de Sudamérica austral, in Revista chilena de historia natural, vol. 75, n. 1, 2002, pp. 79-97, DOI:10.4067/S0716-078X2002000100008.
  3. ^ a b c (EN) Armesto J.J., R. Rozzi, C. Smith-Ramírez & M.T.K. Arroyo, Conservation targets in South American temperate forests (PDF), in Science, vol. 282, 1998, pp. 1271-1272.

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