Francesco Azzurri

architetto italiano (1827-1901)

Francesco Azzurri (Roma, 1827Roma, 8 luglio 1901) è stato un architetto italiano.

Biografia modifica

Nacque a Roma nel 1827 ed era nipote dell'architetto Giovanni Azzurri, di cui divenne inoltre allievo presso l'Accademia di belle arti e del quale subì l'influenza neorinascimentale. Tra il 1862 e il 1870 si occupò della realizzazione di diversi esempi di architettura ospedaliera tra cui la riorganizzazione e l'ampliamento del Santa Maria della Pietà al Santo Spirito in Sassia (1862-1865) e del Fatebenefratelli sull'Isola Tiberina (1867) a Roma così come la dell'ampliamento dell'Ospedale psichiatrico di San Niccolò a Siena e del Regio manicomio di Alessandria.

 
Il Teatro Drammatico Nazionale di Roma.

Nel 1880 fu eletto presidente dell'Accademia di San Luca e realizzò il suo maggiore progetto: il Teatro Drammatico Nazionale su un tratto di via Nazionale (ridenominato poi via Quattro Novembre). Nello stesso periodo curò anche alcuni restauri come quello dell'oratorio dell'Arciconfraternita del Gonfalone, presso cui realizzò la cappella di Santa Lucia, della chiesa di Santa Maria in Monticelli e del palazzo della Cancelleria.

Realizzò inoltre diverse opere "minori" come l'albergo Bristol in piazza Barberini, la cancellata di palazzo Barberini su via delle Quattro Fontane, la ricostruzione del palazzo Della Porta Negroni Caffarelli, palazzo Pericoli in via di Monserrato (divenuto sede dell'Istituto degli artigianelli di San Giuseppe) e il villino Siemiradzki, realizzato nel 1882 nel rione Castro Pretorio per il pittore polacco Henryk Siemiradzki e demolito nel 1939. Tra le sue ultime opere emersero tuttavia alcuni tratti eclettico-neogotici come dimostra il progetto del Palazzo Pubblico di San Marino.

Morì a Roma nel 1901.

Opere modifica

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Relazione dell'Azzurri sui lavori svolti e lettere dell'ostetrico Ercole Pasquali e del medico Guido Baccelli a Francesco Azzurri, sui lavori all'Ospedale San Giovanni Calibita furono pubblicate sul Giornale Arcadico di Lettere Scienze a Arti, nel numero di gennaio-febbraio 1866.

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