Bartolomeo Rastrelli

architetto italiano
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Francesco Bartolomeo Rastrelli (in russo Франче́ско Бартоломе́о -Варфоломе́й Варфоломеевич- Растрелли?; Parigi, 1700San Pietroburgo, 1771) è stato un architetto italiano naturalizzato russo.

Francesco Bartolomeo Rastrelli

Egli sviluppò uno stile facilmente riconoscibile, una corrente del barocco russo chiamata barocco elisabettiano dal nome della zarina Elisabetta e che può essere considerato come un'espressione del tardo barocco europeo. I suoi più importanti lavori, inclusi il Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo e il Palazzo di Caterina a Carskoe Selo, sono celebri per la stravaganza del lusso e per l'opulenza delle decorazioni.[1]

Biografia modifica

Nato a Parigi nel 1700, nel 1716, Bartolomeo si trasferì a San Pietroburgo, in Russia, insieme a suo padre, lo scultore italiano Carlo Bartolomeo Rastrelli (1675-1744).[1] La sua ambizione era quella di combinare l'ultima moda architettonica italiana con le tradizioni dello stile barocco moscovita. La prima importante commissione arrivò nel 1721 quando gli fu chiesto di costruire un palazzo per il principe Dimitrie Cantemir, ex re della Moldavia. Rastrelli fu nominato architetto principale di corte nel 1730. Le sue opere trovarono il favore delle sovrane del suo tempo, così mantenne questo incarico per tutto il regno delle imperatrici Anna (1730-1740) ed Elisabetta (1741-1762). L'ultimo e più ambizioso progetto di Rastrelli fu il Monastero Smol'nyj a San Pietroburgo, dove l'imperatrice Elisabetta avrebbe dovuto trascorrere il resto della sua vita. Il campanile progettato doveva essere l'edificio più alto di San Pietroburgo e di tutta la Russia.

La morte di Elisabetta nel 1762 impedì a Rastrelli di completare il suo grandioso progetto.[1] La nuova imperatrice, Caterina II, considerava l'architettura barocca come una "panna montata" all'antica, e l'anziano architetto dovette ritirarsi in Curlandia dove supervisionò il completamento e la decorazione dei palazzi ducali. I suoi ultimi anni trascorsero nell'oscuro commercio con i trafficanti d'arte italiani. Fu accolto all'Accademia Imperiale delle Arti alcuni mesi prima di morire.[1] Dal 1923, una piazza di fronte al Monastero Smol'nyj porta il suo nome. È soggetto di una composizione, Rastrelli in Saint Petersburg, scritta nel 2000 dal compositore italiano Lorenzo Ferrero.

Principali opere di Rastrelli modifica

Immagine Nome Luogo Data
1   Palazzo di Rundāle Pilsrundāle
  Lettonia
1736-1740
1764-1767
2   Palazzo Jelgava Jelgava
  Lettonia
1738-1740
1763-1772
3   Peterhof Peterhof
  Russia
1747-1755
  Cappelle del Peterhof Peterhof
  Russia
1747-1751
4   Chiesa di Sant'Andrea Kiev
  Ucraina
1748-1767
5   Monastero Smol'nyj San Pietroburgo
  Russia
1748-1764
6   Palazzo Voroncov San Pietroburgo
  Russia
1749-1757
7   Palazzo di Caterina Puškin
  Russia
1752-1756
  Hermitage Pavilion del Palazzo di Caterina Puškin
  Russia
1749
8   Palazzo Mariinskij Kiev
  Ucraina
1752
1870
9   Palazzo Stroganov San Pietroburgo
  Russia
1753-1754
10   Palazzo d'Inverno San Pietroburgo
  Russia
1754-1762[2]

Palazzi demoliti e non più esistenti modifica

Immagine Nome Note Luogo Data
1   Annenhof Costruito in legno, sostituito dal Palazzo di Caterina Lefortovo, Mosca
  Russia
1731
bruciato 1746
2   Palazzo d'Inverno di Anna Sostituito dal Palazzo d'Inverno San Pietroburgo
  Russia
1732-1735
demolito 1754
3   Palazzo d'Estate Costruito in legno, sostituito dal Castello Michajlovskij San Pietroburgo
  Russia
1741-1744
demolito 1797
4   Palazzo d'Inverno del Cremlino Sostituito dal Gran Palazzo del Cremlino Cremlino
  Russia
1747-1756
ricostruito 1798
demolito 1837

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) Bartolomeo Rastrelli, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.  
  2. ^ (EN) Trudy Ring, Noelle Watson e Paul Schellinger (a cura di), Saint Petersburg, in International Dictionary of Historical Places, vol. 2: Northern Europe, London, Routledge, 2013, ISBN 9781136639449.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN23526361 · ISNI (EN0000 0000 7987 0500 · CERL cnp01438331 · ULAN (EN500012337 · LCCN (ENn83221309 · GND (DE119527723 · BNF (FRcb15582601v (data) · J9U (ENHE987007393044205171