Francis Graham Crookshank

medico e scrittore britannico

Francis Graham Crookshank (Londra, 1873Londra, 27 ottobre 1933) è stato un epidemiologo, psicologo e scrittore britannico, membro del Royal College of Physicians di Londra.

Francis Graham Crookshank

Biografia modifica

Formatosi presso l'University College di Londra, si laureò in medicina nel 1896 ed esercitò la professione in diversi ospedali della città. Durante la prima guerra mondiale prestò servizio in Francia come direttore medico dell'ospedale militare inglese di Caen. Dopo il ritorno a Londra lavorò al Prince of Wales's General Hospital e al French Hospital, si interessò degli aspetti filosofici e psicologici della medicina e sostenne il punto di vista di Adler, contribuendo alla nascita della "Medical Society of Individual Psychology".[1][2] Nel 1926, alla conferenza medica "Bradshaw Lecture", presentò il saggio The Theory of Diagnosis.[3]

Opere modifica

  • The importance of a theory of signs and a critique of language in the study of medicine, in C.K. Ogden e I.A. Richards, The meaning of meaning. A study of the influence of language upon thought and of the science of symbolism, Kegan Paul, Trench, Trubner & Co., Londra 1923, pp. 511-537.
  • The mongol in our midst. A study of man and his three faces, Kegan Paul, Trench, Trubner & Co., Londra 1923.
  • Diagnosis: and spiritual healing, Kegan Paul, Trench, Trubner & Co., Londra 1927.
  • Individual psychology: a retrospect (and a valuation), in A. Adler, Problems of neurosis. A book of case-histories, Kegan Paul, Trench, Trubner & Co., Londra 1929, pp. vii-xxxvii.
  • Epidemiological essays, Kegan Paul, Trench, Trubner & Co., Londra 1930.

Linguaggio e medicina modifica

Autore brillante e di vasti interessi, Crookshank viene ricordato per il primo studio critico in tema di linguaggio e medicina, pubblicato come saggio supplementare al volume The Meaning of Meaning di Ogden e Richards (1923), ristampato in decine di edizioni nel corso del secolo.[4]

A partire dal modello del triangolo semiotico, e riconsiderando l'antica disputa sugli universali, l'Autore identifica due problemi irrisolti nella formazione dei medici: la personificazione e la moltiplicazione dei costrutti diagnostici.

Citazioni tratte dalla prima edizione italiana (1966) a cura di Luca Pavolini:

«Non si fa alcuno sforzo per distinguere tra ciò che osserviamo nelle persone malate, da un lato, e, dall’altro lato, i concetti generali che elaboriamo nei confronti di indisposizioni analoghe in persone differenti nonché gli “accessori linguistici” che adoperiamo a fini di comunicazione in proposito[5]»

«Si è persa l’abitudine di anteporre ai testi una discussione preliminare capace di stimolare, anche se non di soddisfare, gli animi più pensosi e intelligenti; ed ecco il risultato: ben pochi afferrano oggi la distinzione tra parole, pensieri e cose o le relazioni tra essi intercorrenti allorché vengono comunicate delle affermazioni[6]»

«È un diffuso errore medico dire, scrivere, e in definitiva pensare, come se le malattie che denominiamo, i riferimenti generali che simboleggiamo, fossero singole cose con una loro esistenza esterna. Non bisogna pensare che un medico colto creda realmente che "una malattia" sia una cosa materiale, benché la fraseologia corrente renda tale supposizione attendibile. Non di meno, nel gergo ospedaliero, le "malattie" sono "entità morbose" e gli studenti di medicina sono profondamente convinti che queste "entità" esistano in qualche modo in rebus naturae e siano state scoperte dai loro insegnanti un po' come l'America venne scoperta da Colombo[7]»

«Nella medicina moderna questa tirannia dei nomi non è meno perniciosa delle forme moderne del realismo scolastico. La diagnosi che, come Bernard Shaw ha affermato da qualche parte, dovrebbe consistere nello scoprire tutto ciò che non va in un determinato paziente e perché, troppo spesso consiste in pratica nel pronunciare formalmente e solennemente un nome che viene giudicato appropriato ed esime dalla necessità di ulteriori ricerche[8]»

«E non soltanto ipostatizziamo ma personifichiamo queste astrazioni, parlando del “funesto nemico della razza umana che attacca le nostre coste” ogni qual volta un cambiamento delle condizioni meteorologiche riduce la resistenza della popolazione dinanzi ai suoi normali parassiti e di conseguenza si moltiplicano la tosse e i raffreddori[9]»

«Dunque l’encefalite letargica doveva esistere e così tale entità venne creata e un’altra malattia denunciabile venne aggiunta all’elenco delle “malattie analoghe” capeggiato dalla poliomielite acuta e dalla polioencefalite[10]»

«Cosa ancor più imbarazzante, si pone lo spiacevole compito di sistemare statisticamente i casi di “encefalite letargica” i quali rifiutano di manifestare la letargia![11]»

«Sfidando ancora una volta temerariamente il rasoio di Occam, le entità vengono nuovamente moltiplicate senza necessità alcuna[12]»

Questo lavoro critico su linguaggio e medicina venne apprezzato da Abraham Maslow, poiché portava alla luce la tendenza nevrotica a "classificare tutte le esperienze" in categorie rigide.[13] Luca Serianni, rilevando la proliferazione della terminologia medica dovuta al "compiacimento di formulare una diagnosi", aveva citato Crookshank nelle pagine introduttive del suo saggio sulla storia del linguaggio medico.[14]

Note modifica

  1. ^ bmj.com, https://www.bmj.com/content/2/3800/848.
  2. ^ history.rcplondon.ac.uk, https://history.rcplondon.ac.uk/inspiring-physicians/francis-graham-crookshank.
  3. ^ academicosmedicina.files.wordpress.com, http://academicosmedicina.files.wordpress.com/2012/07/theoryofdiagnosis.pdf.
  4. ^ worldcat.org, https://www.worldcat.org/identities/lccn-n82138119/.
  5. ^ Crookshank F.G., pp. 386-387.
  6. ^ ivi, pp. 387-388.
  7. ^ ivi, p. 390.
  8. ^ ivi, p. 391.
  9. ^ ivi, p. 394.
  10. ^ ivi, p. 400.
  11. ^ ivi, p. 401.
  12. ^ ivi, p. 402.
  13. ^ Maslow A.H., p. 347.
  14. ^ Serianni L., p. 8.

Bibliografia modifica

  • Francis Graham Crookshank, L'importanza di una teoria dei segni e di una critica del linguaggio nello studio della medicina. In: Charles Kay Ogden e Ivor Armstrong Richards, Il significato del significato. Studio dell'influsso del linguaggio sul pensiero e della scienza del simbolismo, Milano, Il Saggiatore, 1966, pp. 384-404, SBN IT\ICCU\SBL\0540001.
  • Abraham Harold Maslow, Motivazione e personalità, Roma, Armando, 1973, SBN IT\ICCU\MIL\0136257.
  • Luca Serianni, Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente, Milano, Garzanti, 2005, SBN IT\ICCU\LO1\1016084.

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Controllo di autoritàVIAF (EN2145857764123020879 · ISNI (EN0000 0001 0861 390X · SBN UMCV014457 · LCCN (ENn82138119 · GND (DE128969342 · BNF (FRcb12428710q (data) · J9U (ENHE987007272999105171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82138119