Franz von Wimpffen

generale e ammiraglio austriaco

Il conte Franz Emil Lorenz Heeremann von Wimpffen (Praga, 2 aprile 1797Gorizia, 26 novembre 1870) è stato un generale e ammiraglio austriaco, nominato Feldzeugmeister durante l'epoca risorgimentale.

Franz von Wimpffen
Franz Emil Lorenz von Wimpffen, in una fotografia di Ludwig Angerer del 1860
NascitaPraga, 2 aprile 1797
MorteGorizia, 26 novembre 1870
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Impero austriaco Impero austriaco
Forza armata Esercito imperiale austriaco
Marina da guerra austriaca
ArmaEsercito, Marina
Anni di servizio1813 - 1860
GradoFeldzeugmeister
Ammiraglio
GuerreGuerra della sesta Coalizione
Prima guerra d'indipendenza italiana
Seconda guerra d'indipendenza italiana
BattaglieBattaglia di Custoza
Battaglia di Magenta
Battaglia di Medole
Decorazionivedi sotto
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Biografia modifica

 
Franz von Wimpffen in una litografia del 1846

Franz von Wimpffen era figlio del generale Karl Franz Eduard von Wimpffen (1776-1842) e della sua prima moglie, la principessa Vittoria Amalia Ernestina di Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym, già vedova del principe Carlo di Assia-Philippsthal e figlia del principe Francesco Adolfo di Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym. Egli era inoltre un lontano parente del feldmaresciallo Maximilian Wimpffen, uno dei compagni d'arme di Radetzky.

Deciso a intraprendere la carriera militare ancorché molto giovane, nell'ottobre del 1813 venne nominato sottotenente delle armate imperiali austriache e partecipò alle campagne anti-napoleoniche del 1813 e del 1814. Nel 1815 fu in Italia nel reggimento comandato da Johann Maria Philipp Frimont.

Nel 1838 venne nominato maggiore generale e gli venne assegnato il comando di una brigata a Trieste e nel 1846 feldmaresciallo luogotenente di divisione del II corpo d'armata dell'esercito in Italia. Si distinse nelle campagne del 1848 a Vicenza e nella battaglia di Custoza.

Durante i giorni immediatamente successivi alla conclusione della Prima guerra d'indipendenza italiana, assediò Bologna e Ancona, di cui ordinò il bombardamento, e riuscì a riconsegnare al papa queste città che avevano aderito alla Repubblica Romana. In particolare incontrò difficoltà ad Ancona, che resistette per quasi un mese. Ottenuta la vittoria, concesse l'onore delle armi ai difensori del capoluogo marchigiano (in particolare al ten. Col. Giulio Especo y Vera) e dopo alcune settimane di occupazione della città venne rimpiazzato dall'imperatore a causa del suo comportamento troppo umano nei confronti dei patrioti italiani.

Nell'ottobre del 1849 venne nominato governatore militare e civile della città di Trieste e della costa triestina, e comandante della marina di stanza in loco.

Alle dimissioni di Hans Birch Dahlerup nell'agosto del 1851, von Wimpffen venne nominato suo successore come Comandante Generale della Marina Imperiale. Durante questa sua esperienza navale sviluppò fortemente la base navale di Pola e la scuola navale di Fiume.

Nel settembre 1854 venne dimesso dall'Imperatore e reintegrato nel suo ruolo di ufficiale di terra, venendo promosso a Feldzeugmeister e posto a capo della 1ª Armata dell'esercito austriaco. Nella seconda guerra d'indipendenza italiana del 1859, dopo la sconfitta del 4 giugno a Magenta, assecondò la decisione del feldmaresciallo austriaco Ferencz Gyulai, di ritirarsi attraversando il Mincio a Mantova lasciando Milano e tutta la Lombardia ai franco-piemontesi. Gyulai venne dimesso il 16 giugno di quello stesso anno dall'Imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria che assunse direttamente il comando di terra delle truppe imperiali, consentendo a von Wimpffen anche il comando della Divisione di Cavalleria della riserva.

Il 24 giugno 1859, alla guida dell'intera 1ª Armata austriaca e della Cavalleria, fu impegnato nella Battaglia di Medole, nell'ambito della vasta e complessa battaglia di Solferino e San Martino. Alcuni storici considerano la direzione prudente e scoordinata di Wimpffen tra le principali cause della disfatta austriaca nella seconda guerra di indipendenza.

Nel 1860 si ritirò a vita privata. Morì il 26 novembre 1870 a Gorizia e venne sepolto nella cripta della cappella del suo Castello di Eichberg in Austria, assieme alla moglie.[1]

Famiglia, matrimonio e figli modifica

 
La baronessa marianne Cecilia Bernhardine von Eskels in una litografia del 1856

Il 5 ottobre 1825 Franz von Wimpffen sposò a Hietzing la baronessa Maria Anna (Marianne) Cecilia Bernhardine von Eskeles la quale, di origini ebree, si convertì al cattolicesimo. La moglie morì il 10 agosto 1862.

La coppia ebbe tra i propri figli:

  • Heinrich Emil (1827-1896), militare
  • Felix (1828-1866) fu ambasciatore imperiale a Roma, poi a Parigi (1876-1880), nuovamente a Roma (1880-1882) per poi morire il 30 dicembre 1882 suicida a Parigi ove era tornato come ambasciatore
  • Viktor Aegidius Christian Gustav Maximillian (Hietzing, Vienna, Austria, 24 luglio 1834 – Villa di Battaglia Terme, Italia, 22 maggio 1887), che fu Capitano di Corvetta della marina imperiale e ispettore generale dei telegrafi imperiali.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Johann Georg von Wimpffen Johann Georg von Wimpffen  
 
Katharina Weidmann von Ehrenfels  
Franz Ludwig Herold von Wimpffen  
Antoinette Dorothea de Mazille de Fouquerolles Sebastian de Mazille de Fouquerolles  
 
Juliane von Meringen  
Karl Franz Eduard von Wimpffen  
Christian Friedrich Goy Johannes Goy  
 
Anna Catharina Heuser  
Marie Magdalena Kunigunda Goy  
Maria Margaretha Heister Heinrich Heister  
 
Maria Magdalena Brucher  
Franz von Wimpffen  
Vittorio I di Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym Lebrecht di Anhalt-Zeitz-Hoym  
 
Carlotta di Nassau-Schaumburg  
Francesco Adolfo di Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym  
Carlotta Luisa di Isenburg-Büdingen-Birstein Guglielmo Maurizio di Isenburg-Büdingen-Birstein  
 
Anna Amalia di Isenburg-Büdingen  
Vittoria di Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym  
Johann Wolfgang von Hasslingen Heinrich Tobias von Hasslingen  
 
Sybilla Katharina von Collart  
Maria Giuseppa von Hasslingen  
Ernestine Catharina von Kottwitz  
 
 
 

Onorificenze modifica

Onorificenze austriache modifica

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

  1. ^ Biographisches Lexikon des Kaisertums Österreich, Vol. 56, p. 249

Bibliografia modifica

  • (EN) Joan Haslip, The Crown of Mexico, pp. 63, 118-119. New York: Holt, Rinehart and Winston, 1971.
  • (EN) Alan Palmer, Twilight of the Habsburgs. The Life and Times of Emperor Francis Joseph, pp. 103–113. New York: Grove Press, 1994. ISBN 0-87113-665-1
  • (DE) Constantin Wurzbach, Biographisches Lexikon des Kaisertums Österreich, Vienna, 1888, Vol. 56, pp. 247–250 (versione online)

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN80364064 · ISNI (EN0000 0000 5713 1301 · CERL cnp01147362 · GND (DE135931851