Nello sci alpino, nello snowboard e nel telemark, con il termine freeride (in italiano "andare liberi") si indica l'attività fuoripista in neve fresca, avente scopo ludico e la ricerca del senso di libertà.[1] Per la risalita si utilizzano gli impianti di risalita e a volte, per brevi tratti, le ciaspole, le pelli di foca oppure l'elicottero. È considerata una disciplina intermedia tra sci alpino e sci alpinismo avvicinandosi molto, in taluni casi, a quest'ultima per l'attività fuoripista e i rischi connessi.

Freeride in telemark sui Pirenei.

In Italia la pratica del "fuoripista" è stata regolamentata nella legge 363/2003.[2]; ogni regione può inoltre imporre ulteriori sanzioni e divieti in particolari zone o periodi dell'anno.[3][4]

Descrizione modifica

Competizioni modifica

 
La partenza del pendio della gara di Krasnaja Poljana, del Freeride World Tour 2009.

Negli anni novanta sono nate negli Stati Uniti diverse competizioni professionistiche di freeride, non riconosciute da alcuna federazione sportiva afferente al CIO, alcune delle quali sono divenute un circuito mondiale.

Le gare si possono distinguere tra:[5]

  • gare a tempo (o derby): conta solo il tempo impiegato per scendere dalla partenza all'arrivo. Ne è esempio il "Derby de la Meije" presso La Grave.[6]
  • gare big mountain: i concorrenti sono valutati anche per lo stile e la linea di discesa. Si svolgono su pendii ripidi e comportano salti di barriere rocciose. In questa categoria ricadono il World Extreme Skiing Championship (WESC), dal 1990,[7] e il più recente Freeride World Tour (FWT), con sci e snowboard, dal 2008.[8][9] Nel Freeride World Tour i concorrenti sono giudicati in base a cinque criteri: linea di discesa, salti e stile, fluidità, controllo e tecnica.[10]
  • le nuove gare: si tratta di gare dove il giudizio è basato soprattutto sulle manovre aeree. Ne è esempio il "Red Bull Linecatcher".[11]

Leggi e normative modifica

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Greco e Terruzzi, p. 232.
  2. ^ L. 363/2003, art. 17.
  3. ^ Sicurezza sport invernali: nuova normativa della Regione Piemonte, su planetmountain.com, 6 febbraio 2009. URL consultato l'11 novembre 2012.
  4. ^ Avv. Luca Mezzadri, Fuoripista? Si grazie [collegamento interrotto], su sciaremag.it. URL consultato l'11 novembre 2012.
  5. ^ Colonna, pp. 230-233.
  6. ^ Colonna, pp. 230-231.
  7. ^ 1990 Pre WESC, su worldextremeskiingchampionships.com. URL consultato l'11 novembre 2012.
  8. ^ Colonna, pp. 231-233.
  9. ^ Ranking 2013 - Freeride World Tour, su freerideworldtour.com. URL consultato l'11 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2014).
  10. ^ (EN) Pro Freeriders Board, Rules & Tools Judging (PDF), 2013, p. 3. URL consultato il 10 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2013).
  11. ^ Colonna, p. 233.

Bibliografia modifica

Manuali
Guide
  • Maurizio Gallo, Le nevi delle Dolomiti. 1, Cierre Edizioni, 1993, ISBN 978-88-85923-58-4.
  • Maurizio Gallo, Le nevi delle Dolomiti. 2, Cierre Edizioni, 1994, ISBN 978-88-85923-86-7.
  • Piero Ruffino, Maurizio Fasano, Christian Cesa, Gianluca Manzan, Davide Maiocco, Freeride. Fuori di traccia, Volume 1, Edizioni Mercurio, 2002, ISBN 978-88-86960-21-2.
  • Piero Ruffino, Maurizio Fasano, Christian Cesa, Gianluca Manzan, Davide Maiocco, Freeride. Fuori di traccia, Volume 2, Edizioni Mercurio, 2003, ISBN 978-88-86960-37-3.
  • Andrea Gallo, Polvere rosa 2. Sci fuoripista nel massiccio del Monte Rosa, Idee Verticali, 2006, ISBN 978-88-95224-04-6.
  • Francesco Tremolada, Freeride in Dolomiti, Versante Sud, 2009, ISBN 978-88-87890-93-8.
  • Giuliano Bordoni, Paolo Marazzi, Freeride in Lombardia, Versante Sud, 2010, ISBN 978-88-96634-23-3.
  • Andrea Gallo, Polvere rosa 3. Free ski nel gruppo del monte Rosa, Idee Verticali, 2011, ISBN 978-88-95224-08-4.

Voci correlate modifica

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