Güllaç
Il güllaç è un dessert turco, avente come ingredienti principali latte, melograno e un tipo di pasta sfoglia di amido. A causa della sua digeribilità, viene preparato specialmente durante il Ramadan. Il güllaç viene considerato un precursore del baklava.[1] Le somiglianze fra i due dessert sono molte: entrambi sono composti da sottili fogli di pasta cosparsi di noci. La pasta del güllaç si prepara adesso con amido di mais e farina di frumento: quest'ultima originariamente era il solo ingrediente. Il güllaç contiene inoltre noci sparse fra i fogli di pasta. Questi ultimi vengono prima imbevuti nel latte precedentemente cotto con miele o zucchero e profumato con acqua di rose. Il dolce viene decorato con semi di melograno.
Güllaç | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Turchia |
Diffusione | Turchia |
Dettagli | |
Categoria | dolce |
Ingredienti principali | Amido di mais, farina di frumento, latte, semi di melograno, noci, acqua di rose |
Il güllaç viene menzionato per la prima volta in un libro Han del quattordicesimo secolo, lo Yinshan Zhenyao (飮膳正要), un testo di cucina e di medicina scritto da Husihui (忽思慧), un medico del Turkestan attivo presso la corte Mongola della dinastia Yuan. Il libro documenta soprattutto piatti Mongoli e Turcomanni, i quali mostrano un limitato influsso cinese.[1]
Durante il periodo Ottomano, il güllaç venne utilizzato per preparare Güllaç Lokması e Güllaç Baklavası, dolci turchi arcaici preparati in Turchia. La parola güllaç in realtà è la combinazione delle due parole turche: Gullu e aş, con significato "cibo con rose". Anche se questo dessert può contenere petali e sciroppo di rosa, il nome si riferisce in realtà alla forma caratteristica degli strati, i quali ricordano foglie di rose.
Il dolce può essere preparato in diversi modi, per esempio riempiendolo di frutta secca, noci tritate, crema o mela grattugiata. Invece che con acqua di rose il latte è talvolta aromatizzato con vaniglia.
Note modifica
- ^ a b Husihui, Paul D. Buell, Eugene N. Anderson; appendice di Charles Perry, A soup for the Qan: Chinese dietary medicine of the Mongol era as seen in Hu Szu-Hui's Yin-shan cheng-yao, 2nd ed. rev. ed espansa, Leiden, Brill, 2010, ISBN 90-04-18020-6.
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