GNE (inizialmente nota come GNUpedia) fu il progetto per la creazione di un'enciclopedia a contenuto libero (rilasciata con la licenza GNU per la libera documentazione), secondo gli auspici dalla Free Software Foundation.
Il progetto fu proposto da Richard Stallman nel Dicembre 2000[1], che prese avvio nel Febbraio 2001. Héctor Facundo Arena, programmatore argentino e promotore del modello GNU[2], fu il moderatore dell'enciclopedia[3].

Storia modifica

Fin dal suo lancio, il nome di GNUpedia fu confuso dagli utenti con quello di Nupedia, ideato da Jimmy Wales e Larry Sanger, originando discussioni in merito al fatto che questa divisione costituisse una duplicazione degli sforzi tesi a realizzare un'enciclopedia libera. Il nome di dominio gnupedia.org era registrato da Wales[4][5].

I partecipanti al progetto Nupedia espressero ripetutamente le proprie critiche e preoccupazioni per il controllo editoriale e la burocrazia richiesta per modificare le voci dell'enciclopedia. Gli utenti furono incoraggiati a contribuire a Wikipedia.
In seguito, il nome mutò da GNUpedia a GNE, abbreviazione di "GNE's Not an Encyclopedia", acronimo ricorsivo come è anche quello del GNU Project, e si qualificò come una base di conoscenza[2]. GNE era stata progettata con il proposito di evitare la centralizzazione e gli utenti propensi all'introduzione di elevati standard qualitativi, intesi come possibile causa di errori e pregiudizi.
Jonathan Zittrain, docente di diritto informatico, affermò che GNE era più simile ad un "blog collettivo" piuttosto che ad un'enciclopedia[6]. Stallman fornì il suo supporto a Wikipedia[7].

Nel libro La rivoluzione di Wikipedia, il ricercatore Andrew Lih spiega le ragioni sottostanti al progressivo abbandono del progetto GNE:

«Richard Stallman, ispiratore del software libero e del Movimento per la cultura libera, propose il suo progetto enciclopedico nel 1999 e tentò di lanciarlo lo stesso anno del debutto di Wikipedia. Scegliendo il nome di GNUpedia, la fece coesistere negli stessi ambiti della Nupedia di Bomis, un progetto completamente differente. Per non rompere con la tradizione, Stallman decise di rinominarla GNE - GNE's not an encyclopedia. Tuttavia, ormai era ben consolidata una comunità coesa ed entusiasta di wikipediani, per cui Stallman pose fine al progetto GNE per dedicarsi a Wikipedia[8]»

Il GNU Project dichiara:

«Proprio mentre stavamo per partire con il progetto GNUpedia per sviluppare un'enciclopedia libera, un altro progetto di enciclopedia, Nupedia, ha adottato la licenza GNU per la libera documentazione, diventando così un progetto commerciale libero. Così abbiamo deciso di far convergere il progetto GNUpedia in Nupedia. il progetto per l'enciclopedia Wikipedia ha adottato la filosofia di Nupedia portandola ancora oltre. Vi incoraggiamo a visitare e a contribuire al sito.»

.

Le uniche voci note di GNUPedia furono inviate alla mailing list del progetto durante i primi giorni e settimane, anche se non furono formalmente approvati. Non era chiaro all'epoca se gli articoli dovessero essere preventivamente approvati della comunità prima della loro pubblicazione. I sostenitori di GNUPedia erano contrari al processo di revisione paritaria,ciò era uno dei fattori che differenziavano il sito dalle politiche di Nupedia[9].

Note modifica

  1. ^ (EN) Richard Stallman, The Free Universal Encyclopedia and Learning Resource (TXT), su gnu.org, 18 dicembre 2000. URL consultato il 15 maggio 2013.
  2. ^ a b Joseph Michael Reagle, Good Faith Collaboration: The Culture of Wikipedia, MIT Press, 2010, pp. 37–38, ISBN 978-0-262-01447-2.
  3. ^ (ES) Virgilio Tortosa, Escrituras digitales: tecnologías de la creación en la era virtual, su Google Books, Universidad de Alicante, 2008. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  4. ^ (EN) Gnupedia.org resolves to nupedia, su bug-gnupedia mailing list - 21 Gennaio 2001, 3 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2012).)
  5. ^ Marshall Poe, The Hive, in The Atlantic, 1º settembre 2006. URL consultato l'11 gennaio 2014 (archiviato il 3 gennaio 2012).
  6. ^ Jonathan Zittrain, The Future of the Internet--And How to Stop It, Yale University Press, 2008, pp. 131–133, ISBN 978-0-300-14534-2.
  7. ^ a b Il Progetto per un'Enciclopedia Libera, su gnu.org. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  8. ^ Andrew Lih, The Wikipedia Revolution: How a Bunch of Nobodies Created the World's Greatest Encyclopedia, New York City, Hyperion Books, 2009, p. 79, ISBN 978-1-4013-0371-6, OCLC 232977686.
  9. ^ Le voci proposte riguardavano: il linguaggio C (Fysh.org), la lingua dell'esperanto (da parte di geocities.ws, tradotto in tedesco, spagnolo e russo), e Ludwik Lejzer Zamenhof (tradotto in tedesco e russo)

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