Gaetano Piccinini

sacerdote italiano (1904-1972)

Gaetano Piccinini (Avezzano, 6 febbraio 1904Roma, 29 maggio 1972) è stato un presbitero italiano, è annoverato tra i Giusti tra le nazioni.

Busto bronzeo raffigurante don Gaetano Piccinini

Biografia modifica

 
Tomba di don Gaetano nella cripta della chiesa di Nostra Signora del Suffragio in Don Orione ad Avezzano

Gaetano Piccinini nacque ad Avezzano (AQ), in Abruzzo, nel 1904[1]. Rimasto orfano a undici anni a causa del disastroso terremoto della Marsica del 1915 fu accolto da don Orione[2]. Presto indossò i panni di probazione a Tortona (AL), mentre trascorse il noviziato a Villa Moffa, in località Bandito di Bra (CN)[3]. Divenne sacerdote nel giugno del 1927 e si laureò in lettere. Fu nominato reggente, preside e direttore di vari istituti orionini come l'istituto Dante Alighieri di Tortona, il collegio di San Giorgio a Novi Ligure (AL) e il pontificio istituto scolastico San Filippo Neri all'Appio in Roma. Svolse la sua attività religiosa nella congregazione orionina in Piemonte e nel Lazio[3]. Si fece promotore di diverse aperture di istituti religiosi e case di accoglienza non solo in Italia ma anche a Londra, in Inghilterra, e negli Stati Uniti. Durante la permanenza in America, ebbe modo di conoscere John Fitzgerald Kennedy[1] che grazie a lui visitò l'istituto orionino di Monte Mario a Roma.

Durante la seconda guerra mondiale operò attivamente nella salvaguardia della popolazione ebraica riuscendo a nascondere e a tutelare molte persone. Tra le personalità note soccorse e sottratte alle leggi razziali fasciste figurano lo scultore Arrigo Minerbi, il matematico e fisico Ettore Carniccio, la famiglia Ottolenghi. Salvò Bruno Camerini e la sua famiglia dal rastrellamento nazista del ghetto di Roma[1][3][4].

Dopo la guerra si prodigò per accogliere e aiutare gli orfani e i mutilati; accorse in Veneto in seguito all'alluvione del Polesine del novembre 1951; in Irpinia dopo il terremoto del 1962; nel Vajont dopo il disastro del 1963 e in Belice in seguito al terremoto del 1968[1].

Morì nella capitale nel 1972; da allora riposa nella cripta della chiesa di Nostra Signora del Suffragio presso l'istituto Don Orione ad Avezzano[3].

Nel 1994 fu insignito dell'attestato di benemerenza dalla comunità ebraica di Roma e dall'ordine Bené Berith[1]. Bruno Camerini fu il richiedente ufficiale dell'onorificenza di Giusto tra le nazioni concessa nel 2009 dall'istituto Yad Vashem di Gerusalemme[5]; la cerimonia di consegna avvenne il 23 giugno 2011 presso il centro Don Orione a Monte Mario in Roma[1]. È il 61° sacerdote iscritto all'elenco dei giusti italiani[6].

Onorificenze modifica

Altri riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h Gaetano Piccinini. Figlio spirituale di San Luigi Orione. Giusto fra le nazioni (PDF), su diocesidiavezzano.it, Diocesi di Avezzano. URL consultato il 13 maggio 2022.
  2. ^ Don Gaetano Piccinini, giusto fra le Nazioni, su donorioneitalia.it, 26 gennaio 2016. URL consultato il 12 maggio 2022.
  3. ^ a b c d Maria Tortora, Concorso per le scuole per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di don Gaetano Piccinini, su terremarsicane.it, Terre Marsicane, 18 gennaio 2022. URL consultato il 12 maggio 2022.
  4. ^ Giovanni Marchi e Flavio Peloso, Ebrei. L'aiuto degli Orionini negli anni dello sterminio, su messaggidonorione.it, 2003. URL consultato il 13 maggio 2022.
  5. ^ a b Gaetano Piccinini, su righteous.yadvashem.org, Yad Vashem. URL consultato il 14 maggio 2022.
  6. ^ L'elenco completo e aggiornato dei giusti italiani è disponibile sul sito dell'istituto Yad Vashem alla pagina "Italy".
  7. ^ Diocesi: Avezzano, al via concorso per le scuole su don Gaetano Piccinini, su agensir.it, SIR, 22 gennaio 2022. URL consultato il 14 maggio 2022.

Bibliografia modifica

  • Andrea Gemma e Arcangelo Campagna, Il camminatore di Dio. Profilo biografico di Don Gaetano Piccinini dell'Opera Don Orione, Gorle, Marna, 2012.
  • Mario Macciò, Genova e la Shoah. Salvati dalla chiesa, Genova, Il Cittadino, 2006.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN41966912 · ISNI (EN0000 0000 0026 4090 · SBN SBLV139567 · BAV 495/345334 · BNF (FRcb12769208c (data) · WorldCat Identities (ENviaf-41966912
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