Gaio Antistio Vetere (console 50)

Gaio Antistio Vetere (in latino: Gaius Antistius Vetus; 18 circa – dopo il 50) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.

Gaio Antistio Vetere
Console dell'Impero romano
Nome originaleGaius Antistius Vetus
Nascita18 circa
Mortedopo il 50
FigliGaio Antistio Vetere
GensAntistia
PadreGaio Antistio Vetere
MadreSulpicia
Consolatogennaio-giugno? 50 (ordinario)
Sacerdoziosalius Palatinus dal 36

Biografia modifica

Rampollo della famiglia gabina[1][2] degli Antistii Veteres, ascesi al consolato per la prima volta nel 30 a.C. con il bisnonno di Gaio, Gaio Antistio Vetere[3], e al patriziato con il nonno di Gaio, Gaio Antistio Vetere[4] console ordinario del 6 a.C.[5], Gaio era figlio del console ordinario del 23 Gaio Antistio Vetere e di Sulpicia[6][7], figlia del console ordinario del 9 Quinto Sulpicio Camerino[6][7], da cui il fratello Camerino Antistio Vetere, console suffetto del 46, prese il cognomen pro praenomine[6][7]. Suo zio[6] era Lucio Antistio Vetere, console suffetto del 28[8], mentre suo fratello maggiore era Camerino Antistio Vetere, console suffetto del 46[6][7]. Lucio Antistio Vetere, console ordinario del 55, è invece stato ricostruito come fratello di Gaio o come suo cugino, figlio dell'omonimo console del 28[6][7].

Entrato nel collegio sacerdotale dei salii Palatini nel 36[9] in quanto patrizio[10], l'unico incarico noto di Gaio è il suo consolato ordinario al fianco di Marco Suillio Nerullino[11][12][13][14] da gennaio fino a forse giugno del 50[7]. In realtà, il suo consolato è stato per lungo tempo[15][16][17][18][19][20][21][22] frainteso a causa della lettura errata[7][23] di un'epigrafe[13] secondo cui egli, nel 50, sarebbe stato console per la seconda volta: un tale consolato sarebbe risultato alquanto anomalo rispetto alla politica di Claudio, e certo impossibile qualora il primo consolato di Gaio sia datato al marzo 46, dal momento l'Antistio Vetere console allora fu rapidamente sostituito da Quinto Sulpicio Camerino per morte o per rinuncia o per destituzione dovuta al dispiacere del princeps - una circostanza che renderebbe invero improponibile un secondo consolato[7]. Del resto, il consolato del 46 è ormai saldamente attribuito al fratello di Gaio, Camerino Antistio Vetere[6][7]: chiaramente la famiglia era in auge anche senza un secondo consolato per Gaio[7].

Dopo il suo consolato, Gaio scompare dalla storia; sembra però essere lui il padre[15] di Gaio Antistio Vetere, console ordinario del 96[24].

Note modifica

  1. ^ A. Licordari in Epigrafia e ordine senatorio, II, Roma 1982, pp. 28-29.
  2. ^ O. Salomies, Senatori oriundi del Lazio, in H. Solin (ed.), Studi storico-epigrafici sul Lazio antico, Roma 1996, pp. 23-127, in particolare 56-58.
  3. ^ PIR2 A 770 (Groag).
  4. ^ PIR2 A 771 (Groag).
  5. ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 460 con nota 46.
  6. ^ a b c d e f g G. Camodeca, I consoli del 43 e gli Antistii Veteres d'età claudia dalla riedizione delle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 140 (2002), pp. 227-236.
  7. ^ a b c d e f g h i j A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 460-462.
  8. ^ PIR2 A 775 (Groag).
  9. ^ AE 1985, 41.
  10. ^ G. Fransoni in Epigrafia e ordine senatorio, II, Roma 1982, pp. 606-609.
  11. ^ CIL VI, 8639.
  12. ^ CIL X, 6638.
  13. ^ a b CIL XII, 2234.
  14. ^ Tacito, Annales, XII, 25, 1.
  15. ^ a b PIR2 A 773 (Groag).
  16. ^ S.J. De Laet, Die Samenstelling van den Romeinschen Senaat gedurende de eerste eeuw van het principaat (28 vóór Chr. - 68 na Chr.), Antwerpen 1941, p. 148 n° 943.
  17. ^ A. Degrassi, I fasti consolari dell'impero romano, Roma 1952, p. 14.
  18. ^ D. McAlindon, Claudius and the Senators, in American Journal of Philology, 78 (1957), pp. 279-286.
  19. ^ P.A. Gallivan, The Fasti for the Reign of Claudius, in Classical Quarterly, 28 (1978), pp. 407-426.
  20. ^ R. Syme, Roman Papers, I, Oxford 1979, p. 295; IV, Oxford 1988, p. 501.
  21. ^ B. Levick, Claudius, London 1990, p. 95.
  22. ^ Eck, Der neue Pauly, s.v. Antistius II.9.
  23. ^ Von Rohden, RE I.2, col. 2559 n° 50.
  24. ^ PIR2 A 774 (Groag).

Bibliografia modifica

  • PIR2 A 773 (Groag).
  • A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 460-462.