Galleria dell'Acquicella

galleria ferroviaria italiana

La galleria dell'Acquicella è un tunnel ferroviario, a semplice binario, posto tra le due stazioni ferroviarie di Catania Centrale e di Catania Acquicella nella tratta urbana della ferrovia Catania-Siracusa, in Sicilia[1].

Galleria dell'Acquicella
Mappa di Catania del 1919 con il percorso ferroviario (in nero). In tratteggio la galleria
TipoGalleria ferroviaria
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalizzazioneCatania
Coordinate37°29′51.72″N 15°04′53.53″E / 37.497699°N 15.081536°E37.497699; 15.081536
GestoreRFI
LineaMessina-Siracusa
Catania-Gela
Palermo-Catania
Catania-Agrigento
Lunghezza0,748 km
Nº di canne1
Nº di binari1
Scartamento1 435 mm
Alimentazione3 000 V cc

Storia modifica

La costruzione della galleria fu conseguenza della scelta del tracciato ferroviario a sud della città di Catania inserita nel progetto, del 1864, che la Società Vittorio Emanuele approntò[2] per il proseguimento dei lavori di costruzione della linea ferroviaria proveniente da Messina per Siracusa e venne aperta al traffico contestualmente all'attivazione della tratta Catania-Bicocca[3]. Il progetto scatenò una serrata opposizione tra le autorità, la Camera di Commercio e le maestranze cittadine e la società ferroviaria; queste chiedevano invece la realizzazione del percorso a nord, ma nonostante vari progetti presentati il Ministero dei lavori pubblici impose il progetto iniziale con poche varianti con il tunnel di attraversamento sotterraneo dei quartieri a sud ovest della città, oltre alla costruzione del lungo viadotto degli Archi della Marina.[4]

Il tunnel di circa 1 km venne scavato a poca profondità nella roccia basaltica della Colata lavica del 1669 ed in parte realizzato a cielo aperto e poi ricoperto nella parte sottostante il piazzale antistante il Castello Ursino. All'imboccatura est vennero abbattute alcune costruzioni private e danneggiata l'area archeologica greco-romana dell'Indirizzo.

Nei primi anni sessanta fu oggetto di lavori di riprofilatura e consolidamento per adeguare la sagoma limite alla trazione elettrica. Nonostante il potenziamento e raddoppio dei binari, operato sulla tratta ferroviaria Catania Centrale - Bicocca a fine anni sessanta, per le grandi difficoltà connesse alla sua localizzazione il tratto sotterraneo del tunnel è rimasto a semplice binario attrezzandolo con blocco automatico a correnti fisse reversibile. È previsto il suo raddoppio[5] per il completamento del Passante ferroviario di Catania anche se permangono seri problemi strutturali ancora da risolvere stante la presenza dell'area archeologica e delle costruzioni cittadine soprastanti.

Note modifica

  1. ^ Ferrovie dello Stato, Fascicolo orario 152
  2. ^ G.Calabrese,C.Grasso Naddei,A.M.Iozzia,S.Picciolo "Imprese e capitali stranieri a Catania tra '800 E '900", Archivio di Stato di Catania,Uff. Centrale per i beni archivistici, Palermo, 1998
  3. ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926
  4. ^ Gaetano Calabrese, La “TRAVERSATA ALLA MARINA”: La linea ferroviaria Messina-Siracusa per Catania subisce un notevole ritardo a causa del progetto Petit, che prevede il passaggio della ferrovia lungo la marina.... I lavori per l'attraversamento ferroviario della città, rimangono a lungo e più volte sospesi per il contrasto insorto tra la Società francese e la città la quale teme di veder sconvolto il proprio assetto urbano. Nel marzo 1864 l'ing. Petit presenta al sindaco Alonzo il progetto della traversata che prevede l'insediamento della stazione a l'Armisi e il passaggio della linea ferroviaria lungo la marina, da piazza della Statua sino alla casa S. Calogero, vicino l'Indirizzo. Vista la complessità dei problemi che il progetto di attraversamento della città solleva, Alonzo chiede il parere della Camera di commercio la quale, esprimendo parere contrario all'insediamento della stazione all'Armisi, data la distanza che la separa dall'imbarco del molo, incarica gli ingegneri catanesi V. Greco, G. Bonanno, G. Nicotra Corsaro, G. Torrisi, M.Distefano, C. Sciuto Patti, G. Rapisardi, L. Maddem, di esaminare il progetto e scegliere un sito per la stazione “non al di fuori della città ma prossimo al porto onde stabilire una comunicazione facile ed immediata tra la stazione col Porto e la Città”; rendere “libera la comunicazione del mare con la Città”; “lasciare una banchina tra la ferrovia ed il mare, ed una strada tra la ferrovia e il fabbricato: la prima da servire per il comodo dello imbarco, la seconda per il trasporto dei generi ed altro” . La commissione incaricata respinge però il progetto Petit perché contrario agli interessi commerciali oltre che al decoro della città (per la “deturpazione di un luogo unico ... quale è la passeggiata alla marina)”.... (MIN.BENI CULTURALI E AMBIENTALI-Uff. Centrale per i beni archivistici-Archivio di Stato di Catania-MOSTRA DOCUMENTARIA-a cura di:G.CALABRESE-C.GRASSO NADDEI-A.M.IOZZIA-S.PICCIOLO PALERMO-Ex Convento Santa Caterina al Rosario-1998 IMPRESE E CAPITALI STRANIERI A CATANIA TRA '800 E '900)
  5. ^ Delibera CIPE n.45 del 24-09-2004

Voci correlate modifica