Gaslight (film 1940)

film del 1940 diretto da Thorold Dickinson

Gaslight è un film del 1940 diretto da Thorold Dickinson.

Gaslight
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneGran Bretagna
Anno1940
Durata88 min
Generedrammatico, thriller, noir
RegiaThorold Dickinson
SoggettoPatrick Hamilton, “Angel street”
SceneggiaturaA.R. Rawlinson e Bridget Boland
ProduttoreBritish National
Produttore esecutivoJohn Corfield
FotografiaBernard Knowles
MusicheRichard Addinsell
Interpreti e personaggi

Trama modifica

In epoca vittoriana un pianista che si rivelerà manipolatore seriale passa da uno stato psichico all'altro con un'intensità maniacale in crescendo. Il film inizia con lo strangolamento di un’anziana , zia di Bella, cui ella era intimamente legata, considerato anche che aveva già perduto entrambi i genitori. L’assassino rovista attentamente la casa alla ricerca di qualcosa, in modo sconclusionato e vandalico, con un coltello taglia le stoffe che rivestono poltrone e divani per frugarvi ciecamente al tasto. Dopo queste scene la casa della vittima , che era stata una famosa cantante lirica, è abbandonata per anni finché la nipote Bella vi fa ritorno insieme al marito, infatti nel frattempo si era sposata. Il passare del tempo è reso attraverso l’inquadratura del fusto di un albero appena piantato che aumentata considerevolmente. L’incubo della donna che non individua la malafede del marito e prende su di sé ogni percezione propria di un folle diventa insopportabile, l’uomo fa sparire e riapparire gli oggetti, fa in modo che le lampade a gas diminuiscano o aumentino di intensità. Soprattutto Bella sente inspiegabili rumori provenienti dalla soffitta. Si tratta di Paul il marito che sta cercando i diamanti appartenuti alla zia. Grazie all’ aiuto di un bonario detective, circondato da bambini, e del suo aiutante, che addolciscono lo stato di Bella, insospettito fin dal loro arrivo, il mistero viene svelato a Bella che intanto era stata minacciata di essere internata in manicomio. Il detective e il suo aiutante riescono a provare che Paul è bigamo essendo sposato con una donna australiana sotto il nome di Louis Bauer . Paul alias Louis intratteneva un losco rapporto con la cameriera Nancy mentre agisce sulla moglie per portarla alla follia e proprio durante un intervallo di tempo che trascorre con lei il detective svela a Bella ogni mossa del marito tesa a portarla alla follia. L’uomo è così bloccato dai due uomini e arrestato grazie all'intervento della polizia, con i diamanti mostrati da Bella che beffardamente gli scivolano dalle mani ammanettate.

Produzione modifica

Il titolo e lo stesso termine Gaslight viene dall’ opera teatrale Gas Light (1938) di Patrick Hamilton così come il soggetto. Rappresentata negli Stati Uniti con il titolo di Angel street e interpretata originariamente da Vincent Price. Dal grande successo della rappresentazione teatrale furono realizzati due film a pochi anni di distanza uno dall’altro, in Gran Bretagna del 1940 e negli Stati Uniti nel 1944. Questo del 1940 fu prodotto dalla British National.[1] Dal Dictionnaire des Films di Georges Sadoul del 1965 si legge, nella traduzione italiana Sansoni del 1968: «Il film ebbe un notevole successo, tanto che Hollywood ne progettò un rifacimento, acquistandolo e distruggendone, pare, tutte le copie».[2] Oggi è possibile reperire il film sul web rimasterizzato digitalmente dalla BFI National Archive. Al Gaslighting Cahiers du cinéma dedica ampio spazio nel numero 806, facendo riferimento soltanto al film di George Cukor del 1944.[3]

Critica modifica

Sadoul, nella scheda dedicata alle due versioni inglese e americana di Gaslight, propende per la prima, questa del 1940: «Un bel film inglese del '40, di gusto figurativo e di intelligente suspense», pur riconoscendo al remake del 1944 che Ingrid Bergman meritasse l'Oscar che ottenne per la sua interpretazione.[2]

Note modifica

  1. ^ (EN) Stephanie Malone, Head to Head: Gaslight (1940 vs 1944), in Morbidly beatiful. Your home for horror, October 21 2020. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  2. ^ a b Georges Sadoul, Il cinema, Vol. 2° - I film A-M, Sansoni Enciclopedie Pratiche, Firenze, II edizione marzo 1981
  3. ^ (FR) Alice Leroy, Déjouer le silence, in Cahiers du cinéma, n. 806, Paris, Février 2024, pp. 40-41.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN308790405 · LCCN (ENno2015017209
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