I Gay Games sono un evento sportivo e culturale organizzato dalla comunità gay e lesbica, sotto l'egida della Federazione dei Gay Games. La prima edizione si svolse a San Francisco nel 1982, nata dall'idea del dottor Tom Waddell,[1] ex-atleta olimpico, il cui scopo era quello di promuovere lo spirito di inclusione e partecipazione, e la ricerca del miglioramento personale nell'ambito di un evento sportivo:

Cerimonia di chiusura dei Gay Games di Chicago, nel 2006.

«Lo scopo della Federazione dei Gay Games (FGG) è quello di incoraggiare ed aumentare l'autorispetto delle lesbiche e dei gay in tutto il mondo e di ingenerare rispetto e comprensione nel mondo non-gay, principalmente attraverso un evento atletico e culturale, partecipatorio e organizzato internazionalmente, da disputarsi ogni quattro anni, e comunemente noto come Gay Games.»

I Gay Games erano in precedenza noti come Olimpiadi Gay (Gay Olympic Games) ma una causa intentata dal Comitato Olimpico Internazionale ha costretto gli organizzatori a cambiare il nome, eliminando la parola "Olympic".[2][3] Il CIO tuttavia ha autorizzato altri gruppi ad utilizzare il termine "Olimpiadi" e per questo motivo alcuni lo hanno accusato di discriminazione (vedi anche omofobia), sebbene le persone omosessuali non abbiano mai sofferto di discriminazioni all'interno delle Olimpiadi ufficiali.

I Gay Games sono aperti a tutti coloro desiderino partecipare, senza badare all'orientamento sessuale. Non esistono requisiti minimi di qualificazione per competervi.

I Gay Games raccolgono assieme atleti ed artisti da tutto il mondo, molti provengono da nazioni in cui l'omosessualità resta illegale e nascosta.

I V Gay Games di Amsterdam (Paesi Bassi), sono stati il più grande evento sportivo gay della storia, con oltre 14.000 partecipanti in oltre 30 eventi sportivi e culturali.

In tutti gli anni in cui non si svolgono gli eventi internazionale dei Gay games e dei World Outgames, si tengono in Europa gli Eurogames, competizioni sportive organizzate dall'EGLSF (European Gay and Lesbian Sport Federation), federazione europea che raggruppa le associazioni sportive gay e lesbiche europee.

Edizioni dei Gay Games modifica

Nome Luogo Data di apertura Data di chiusura Partecipanti
I Gay Games - Challenge '82   San Francisco, USA 28 agosto 1982 2 settembre 1982 1.600
II Gay Games - Triumph '86   San Francisco, USA 10 agosto 1986 17 agosto 1986 3.500
III Gay Games - Celebration '90   Vancouver, Canada 4 agosto 1990 11 agosto 1990 9.500
IV Gay Games - Unity '94   New York, USA 18 giugno 1994 25 giugno 1994 11.000
V Gay Games - Friendship '98   Amsterdam, Paesi Bassi 1º agosto 1998 8 agosto 1998 14.700
VI Gay Games - Under New Skies   Sydney, Australia 2 novembre 2002 9 novembre 2002 12.000
VII Gay Games - Where the World Meets   Chicago, USA 15 luglio 2006 22 luglio 2006 11.500
VIII Gay Games - Be Part of It   Colonia, Germania 31 luglio 2010 6 agosto 2010 13.500
IX Gay Games - Go All Out!   Cleveland, USA 9 agosto 2014 16 agosto 2014 10.000
Jeux Mondiaux de la Diversité - X Gay Games   Parigi, Francia 4 agosto 2018 12 agosto 2018 10.317
XI Gay Games   Hong Kong novembre 2023[4] novembre 2023
XII Gay Games   Valencia, Spagna 2026 2026

La settima edizione dei Gay Games (previsti nel 2006) era stata assegnata in origine a Montréal (Canada) ma in seguito a divergenze e al mancato accordo con gli organizzatori canadesi sulle dimensioni dell'evento, la FGG nel 2004 ritirò il suo beneplacito, assegnando i giochi a Chicago. L'organizzazione di Montréal 2006 decise comunque di proseguire nel suo lavoro, dando vita alla prima edizione dei World Outgames.

L'organizzazione dell'ottava edizione di Gay Games fu contesa da Colonia, Johannesburg e Parigi, che presentarono la loro candidatura alla FGG il 16 marzo del 2005: il 14 novembre dello stesso anno, durante il consueto meeting di Chicago, i dirigenti della FGG elessero a larga maggioranza la località tedesca.

Note modifica

  1. ^ Comité Olympique International, Affinity-based Games, in Historical Archives Olympic Studies Centre, 29 novembre 2012.
  2. ^ (EN) Ian Warren, David v. Goliath: The Gay Games, the Olympics, and the Ownership of Language, in Entertainment and Sports Law Journal, vol. 4, n. 1, 2006, p. 2, DOI:10.16997/eslj.99.
  3. ^ (EN) Elizabeth Weiss, Most famous lawsuits surrounding the Olympics, su stories.avvo.com, AvvoStories, 26 luglio 2016.
  4. ^ Originariamente erano calendarizzati per il 2022, ma sono stati differiti a causa dell'insorgere dell'emergenza sanitaria conseguente alla pandemia di COVID-19.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica