La "gemma Marlborough" è un cammeo di onice inciso che raffigura una cerimonia di iniziazione di Amore e Psiche.[1] Era la gemma più famosa e preziosa della collezione (ereditata per matrimonio nel 1762 e progressivamente ampliata) di George Spencer, IV duca di Marlborough.[2] Attualmente è conservata al Boston Museum of Fine Arts, dove viene definita Cammeo col Matrimonio di Amore e Psiche, o un rito di iniziazione,[3].

Gemma Marlborough
Il Matrimonio di Cupido e Psiche (c. 1773), un jasperware realizzato da Wedgwood basato sulla gemma dei Marlborough del I secolo (oggi al Brooklyn Museum)
Autoresconosciuto
DataI secolo d.C.
Materialeonice
UbicazioneBoston Museum of Fine Arts, Boston

Nell'incisione, Cupido e Psiche sono raffigurati come putti velati accompagnati da altri putti, uno dei quali tiene sopra la loro testa un cesto pieno di melograni, simboli di fertilità e di vita coniugale. Il cammeo è firmato Tryphon,[4] e venne realizzato probabilmente nel corso del I secolo d.C. anche se la sua data è stata oggetto di discussione in quanto conservato in una scatola apposita realizzata nel XVI secolo.[5] La gemme venne donata da Pieter Paul Rubens, il quale dichiarò di amarla su tutti i prodotti dell'antichitià,[6] a Thomas Howard, XXI conte di Arundel, nel XVII secolo.

Dverse fonti del XVIII secolo riportano come Luigi XIV di Francia fosse stato pronto a offrire l'equivalente di 4000 sterline nel secolo precedente per avere questa gemma nella sua collezione.[7] Il soggetto venne raffigurato nel XVI secolo dall'architetto e appassionato di antichità Pirro Ligorio, ritrovato tra le carte di Rascas de Bagarris come riportato da Jacob Spon.[8] Il disegno della gemma venne ripresa da Theodorus Netscher e poi incisa da Bernard Picart per il Gemmae antiquae caelatae di Philipp von Stosch del 1724[9]

Giunta nella collezione Marlborough, la gemma venne spesso ridisegnata da altri artisti: Giovanni Battista Cipriani dipinse una versione della gemma,[10] Francesco Bartolozzi ne ricavò un'incisione, James Tassie ne realizzò una copia su una base di pasta di vetro colorata,[11] e ne venne realizzato un bassorilievo, poi realizzato in scala più grande da John Flaxman;[12] entrambe le versioni ricavate vennero realizzate su sfondo azzurro dal laboratorio Wedgwood & Bentley con la tecnica del jasperware; la 'Marlborough Gem' apparve per la prima volta nel catalogo di Wedgwood del 1779. Questo bassorilievo, in forma di cammeo, apparve su diversi mobili parigini o londinesi dell'epoca, oltre ad apparire su diversi camini.[13] Il tema divenne così noto che il caricaturista James Gillray ne realizzò una parodia nel 1797 per ironizzare sul matrimonio tra Lord Derby e l'attrice Elizabeth Farren da lungo tempo rimandato.

Fu il VII conte di Marlborough a vendere la gemma assieme alle altre della sua collezione di famiglia tramite Christie Manson & Wood, London nel 1875. La collezione, in un singolo lotto, fruttò 35.000 sterline e se la aggiudicò David Bromilow di Bitteswell Hall, Leicestershire, che mantenne intatta la sua collezione; quando sua figlia successivamente vendette la collezione col resto dei gioielli di famiglia a Christie's nell'asta del 26–29 luglio 1899, il solo cammeo venne venduto a 2000 sterline.[14] Ad oggi la collezione è andata dispersa, con molti pezzi in musei americani.

Note modifica

  1. ^ Tradizionalmente identificato col matrimonio: "160. Rinomato cammeo rappresentante la processione matrimoniale di Amore e Psiche" come venne catalogato da Nevil Story-Maskelyne nel suo The Marlborough gems, being a collection of works in cameo and intaglio... (1870), che riporta l'opinione di Heinrich Brunn su questo cammeo, il quale non lo riteneva così antico come ai credeva.
  2. ^ Si veda qui per il resoconto della collezione Archiviato il 26 luglio 2011 in Internet Archive.
  3. ^ Boston MFA
  4. ^ Non si conoscono altre gemme incise a firma Tryphon secondo quanto riportato da M.L. Vollenweider nel suo Die Steinschneidekunst und ihre kunstler in spätrepublikanischer und augusteischer Zeit, 1966, pl. 28. no. 1, come annotato da Diana Scarisbrick in "Henry Walters and the Marlborough Gems", The Journal of the Walters Art Gallery 39 (1981:49-58) p. 428.
  5. ^ John Boardman, "The Marlborough Gems", 2008, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 2 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2018).
  6. ^ Noted in Scarisbrick 1981:49 note 7.
  7. ^ Francis Haskell e Nicholas Penny, Taste and the Antique: the lure of classical sculpture, 1500-1900 1981:49, nota 51.
  8. ^ Spon, Recherches curieuses d'antiquités, (Lyon, 1683:87), annotato da Oleg Neverov in "Gems in the Collection of Rubens", The Burlington Magazine 121 No. 916 (July 1979:424-432) p. 428 e nota 48.
  9. ^ Stosch, Gemmae antiquae caelatae, Amsterdam, 1724, pp 94-97; pl. lxx illustrato da Haskell e Penny 1981, fig. 27.
  10. ^ Un'incisione di Sherwin derivata dal dipinto di Cipriani, si trova nell'opera di Jacob Bryant, A New System, or, An Analysis of Ancient Mythology (Londra, 1775), venne illustrata da Jean H. Hagstrum, "Eros and Psyche: Some Versions of Romantic Love and Delicacy", Critical Inquiry 3.3 (Spring 1977:521-542) fig. 1.
  11. ^ Tassie, Catalogue... pl. xlii.
  12. ^ Images from Liverpool Archiviato il 15 ottobre 2009 in Internet Archive., Lady Charlotte Schreiber, The Schreiber collection. Catalogue of English porcelain, earthenware, enamels... (Victoria & Albert Museum), cat. no. 1279 "Pair of oval plaques" with Flaxman's "Sacrifice to Hymen" forming the pendant.
  13. ^ Una di queste decorazioni da camino si trova proprio a Blenheim Palace, residenza inglese dei duchi di Marlborough. J.Boardman, D. Scarisbrick, C. Wagner e E. Zwierlein-Diehl The Marlborough Gems (Oxford University Press 2009), p.34
  14. ^ J.Boardman with D.Scarisbrick, C.Wagner and E.Zwierlein-Diehl The Marlborough Gems (OUP 2009), no.1; "Marlborough gems sold, The New York Times, 30 giugno 1899

Collegamenti esterni modifica