Gennaro Maria D'Afflitto

architetto e ingegnere italiano

Gennaro Maria D'Afflitto (Napoli, 1618Napoli, 1673) è stato un architetto e ingegnere italiano. Si occupò di architettura militare e di balistica, al servizio del Regno di Napoli e degli Asburgo di Spagna.

Biografia modifica

Figlio di Alessandro ed Eleonora Vespoli, frequentò dal 1633, il convento domenicano di Santa Maria della Sanità.[1] Ma poco dopo lo lasciò: infatti al 1634 risale il documento di "Rinunzia di fra' Gennaro d'Afflitto in beneficio del monastero della Sanità in Napoli"[2]. Si interessò alla musica, alla poesia, storia, filosofia e matematica.[3]

Carriera modifica

Scrisse diverse opere dai tratti saggistici, da cui risultano le sue occupazioni come insegnante di matematica nel palazzo reale di Madrid,[4] e come ingegnere militare per l'esercito di Spagna. Come testimonia E. D'Afflitto, suo biografo, Gennaro fu al servizio del figlio di Filippo IV, don Giovanni Giuseppe d'Austria, che si recò a Napoli per reprimere la rivolta di Masaniello[5]. Don Giovanni lo volle durante alcune delle sue maggiori attività e campagne militari come Assedio di Tortosa e altre battaglie a Napoli e in Portogallo. La sua attività di docente non si fermava alla sola Napoli o Madrid, ma anche a Roma o in Toscana, quando, morto don Giovanni Giuseppe, egli si mise al servizio del granduca Ferdinando II.[6] Fu al servizio dei Savoia, per cui gli sono attribuiti lavori di fortificazione, tuttavia non documentati, a Cuneo e Nizza Marittima[7], oltre che a Guastalla.[8] Si ha una segnalazione indiretta di un suo passaggio per Ventimiglia.[9] Morì a Napoli, nel monastero della Sanità, nel 1673.

Pubblicazioni modifica

Il De igne et ignivomis è un trattato dell'utilizzo militare del fuoco: la prima parte tratta della natura del fuoco e di come alimentarlo, con diversi materiali[10], mentre nella seconda D'Afflitto descrive la varietà di polvere da sparo, fuochi artificiali, bombe esistenti e altri artifici bellici. Scrisse soprattutto sulle fortificazioni militari e sul loro utilizzo, oltre ad altre opere filosofico-religiose a lui attribuite o andate distrutte con la soppressione del Convento, come Terra seu quadripartites orbis, di cui Gennaro ne parlava in una lettera del 1669.[10] Di seguito le sue opere conosciute:

Note modifica

  1. ^ (cfr. E. D'Afflitto, 1782)
  2. ^ (Arch. di Stato di Napoli: Monasteri soppressi, fascio 1036 bis, ff. 54-59)
  3. ^ (Toppi, 1678; Quetif-Echard, 1721; Milante, 1745)
  4. ^ nel titolo del De igne et ignivomis del 1661 si qualificava quale professore di matematica nel palazzo reale di Madrid (Diz. Biografico Italiano, su Treccani)
  5. ^ (episodio, quest'ultimo ricordato da D'Afflitto a p. 247 del suo Il breve trattato delle moderne fortificazioni, Firenze 1664)
  6. ^ dall'unica sua lettera nota, scritta al Magliabechi il 7 dic. 1669, da S. Domenico in Genova (Firenze, Bibl. naz., Fondo Magliabechiano, cl. VIII, 109, c. 57), risulta una sua presenza in Roma alla fine del 1667. (in Diz. Biografico, in Treccani)
  7. ^ (Histoire, 1859; Maggiorotti, 1939)
  8. ^ ma per quest'ultima città si tratta di un errore, in quanto le opere vennero effettuate nel 1689. (Diz. Biografico, Treccani)
  9. ^ (D'Afflitto, 1782)
  10. ^ a b Diz. Biografico

Bibliografia modifica

  • Archivio di Stato di Napoli, Monasteri soppressi, fascio 1036 bis, ff. 54-107 (documenti provenienti dall'antico archivio del monastero di S. Maria della Sanità);
  • N. Toppi, Biblioteca napol. et apparato agli uomini ill. in lettere, Napoli 1678, p. 105;
  • Addizioni copiose di Lionardo Micodemo alla Bibl. napoletana del dottor Niccolò Toppi, Napoli 1683, p. 85; I. Quetif- I. Echard, Scriptores Ordinis Predicat. recensiti, II, Lutetiae Paris. 1721, p. 646; P. T. Milante, De viris inlustribus S. Maria Sanitat., Napoli 1745, p. 202; G. Mazzucchelli, Gli scrittori d'Italia, Brescia 1753, I, 1, pp. 171 s.;
  • G. Targioni Tozzetti, Notizie degli aggrandimenti delle scienze fisiche in Toscana, I, Firenze 1780, pp. 341, 358;
  • E. D'Afflitto, Memorie degli scrittori del Regno di Napoli, I, Napoli 1782, pp. 107-113;
  • P. E. Guarnieri, Breve biblioteca dell'archit. militare compilata da un padre a un suo figliolo, Milano 1801, p. 1;
  • J. Aparici y Garcia, Continuación del informe sobre los adelantados de la comisión de historia en el Archivo de Simancas, in Memorial de ingenieros, IV, Madrid 1849, p. 29;
  • M. d'Ayala, Bibliogr. militare ital. antica e moderna, Torino 1854, pp. 81 s.;
  • A. Saluces, Histoire milit. du Piémont, Torino 1859, I, pp. 429 s.; IV, pp. 393 s.;
  • V. Marchese, Mem. dei più insigni pittori, scultori e archit. domenicani, Bologna 1878-79, pp. 475-80;0
  • G. V. Verzellino, Delle memorie particolari e specialmente degli uomini illustri della città di Savona, a cura di A. Astengo, II, Savona 1891, pp. 436 s.;
  • L. A. Maggiorotti, Architetti e archit. militari, III, Roma 1939, pp. 190, 195, 365;
  • Index bio-bibliogr. notorium hominum, Osnabruck 1975, pars C, I, p. 1010;
  • G. Rossini, Le fortif. genovesi a Vado, in Atti e mem. della Società savonese di storia patria, XIV (1980), p. 119;
  • L. Caetani, Saggio di un Diz. biobibliogr. ital., Roma 1924. coll. 417 s.;
  • Enciclopedia militare, III, pp. 364 s.

Collegamenti esterni modifica

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