Gia Scala

attrice britannica

Gia Scala, pseudonimo di Giovanna Scoglio (Liverpool, 3 marzo 1934Hollywood, 30 aprile 1972), è stata un'attrice britannica naturalizzata statunitense, di origini italo-irlandesi.

Gia Scala in una foto pubblicitaria per la serie antologica Goodyear Theatre

Dotata di un fisico da pin up, fu attiva nel cinema ed in televisione, particolarmente negli anni cinquanta e sessanta, e recitò accanto a celebri attori fra cui Glenn Ford ne Alla larga dal mare (1957) di Charles Walters, e David Niven e Gregory Peck ne I cannoni di Navarone (1961), per la regia di J. Lee Thompson.

Biografia modifica

Origini, infanzia e primi passi modifica

Figlia di Pietro Scoglio, un aristocratico siciliano, e dell'irlandese Eileen Sullivan, trascorse l'infanzia a Roma, per trasferirsi quattordicenne negli USA. Compì gli studi a New York, diplomandosi alla Bayside High School del Queens.

Indecisa su quale carriera intraprendere, prima di avvicinarsi al mondo dello spettacolo svolse diversi lavori, fra cui quello di impiegata in compagnie assicurative o di aerolinee.

Carriera modifica

Dopo aver frequentato corsi serali di recitazione con Stella Adler e frequentato l'Actors Studio[1], iniziò la carriera artistica debuttando in trasmissioni radiofoniche e telequiz.

Nel 1954 fu notata da un agente cinematografico che la propose per il ruolo di Maria Maddalena in un film che avrebbe dovuto essere girato con il titolo The Gallileans. Non ebbe la parte ma fu scritturata con un doppio contratto per la Universal e la Columbia Pictures a Hollywood. Adottando lo pseudonimo di "Gia Scala", pur senza essere accreditata in locandina, esordì nel cinema nel 1955 in Secondo amore, un melodramma con Jane Wyman e Rock Hudson.

La vita e la carriera artistica dell'attrice furono condizionate da una serie di problemi di salute che la portarono, nel 1958, a un primo tentativo di suicidio. Malgrado le difficoltà esistenziali partecipò ad alcune pellicole di rilievo come Contrabbando sul Mediterraneo (1957) e La giungla della settima strada (1957). Dell'anno successivo è invece Il tunnel dell'amore (1958), commedia diretta da Gene Kelly, e interpretata anche da Richard Widmark e Doris Day.

Il successo internazionale e il declino modifica

Dopo aver partecipato al film Le colline dell'odio (1959) di Robert Aldrich, accanto a Robert Mitchum, l'attrice diede la sua migliore interpretazione nel kolossal bellico I cannoni di Navarone (1961), nel ruolo della misteriosa partigiana della resistenza greca, accanto a Gregory Peck, David Niven e Anthony Quinn.

Nonostante l'exploit, la carriera dell'attrice si avviò al declino, anche in conseguenza dei problemi di dipendenza dall'alcool che le fecero perdere diverse prestigiose scritture da parte delle major cinematografiche. Anche il suo matrimonio con il finanziere borsistico Donald Burnett andò in crisi e si concluse con il divorzio.

La sua carriera proseguì sul piccolo schermo, in diversi programmi televisivi statunitensi degli anni sessanta, fra cui il celebre Alfred Hitchcock presenta (1960-1961), Convoy, Gli inafferrabili, Viaggio in fondo al mare, Twelve O'Clock High (1965), Tarzan (1967) e Operazione ladro (1969). Interpretò inoltre se stessa nella puntata dello special televisivo Here's Hollywood, in onda il 10 maggio 1961.

Gli ultimi anni modifica

In virtù della sua cittadinanza britannica, si trasferì a lavorare in Inghilterra, suo paese natio, ma i problemi psicologici, aggravati dall'abuso di alcool, anziché trovare miglioramento finirono per acuirsi, tanto da condurla a un nuovo tentativo di suicidio, dopo il quale fece ritorno a Hollywood.

La notte del 30 aprile 1972 la trentottenne attrice fu trovata priva di vita da alcuni amici nella sua casa nella zona collinare di Hollywood Hills. Secondo quanto accertato, il decesso fu attribuito a un'overdose di sostanze stupefacenti mescolate ad alcool.

È sepolta all'Holy Cross Cemetery di Culver City, in California.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatrici italiane modifica

Note modifica

  1. ^ Vedi: (EN) Scheda su Tv.com

Bibliografia modifica

  • (EN) The New York Times, Gia Scala Is Dead; Film Actress, 38, May 2, 1972, Page 46.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN231780462 · ISNI (EN0000 0003 6707 3274 · SBN LO1V425933 · LCCN (ENno2009085974 · GND (DE1061471810 · BNE (ESXX5179396 (data) · BNF (FRcb14699264k (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2009085974