Giambattista Bassi

pittore italiano

Giambattista Bassi (Massa Lombarda, 20 febbraio 1784Roma, 5 luglio 1852) è stato un pittore italiano.

La Cascata delle Marmore

Biografia modifica

 
Veduta del Tempio di Esculapio nel lago di Villa Borghese a Roma (1823).
 
Il bosco di papigno (1850).
 
Castel Gandolfo (1851).

Nacque da Francesco e Rosa Barbieri[1]. Studiò all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fu allievo di Vincenzo Martinelli[1]. Si diplomò nel 1807. Con il quadro Il paese vinse un sussidio triennale a Roma che gli consentì di continuare gli studi (2 agosto 1810)[1].

Il trasferimento nella città eterna gli aprì le porte al successo artistico. Strinse amicizia con lo scrittore Pietro Giordani che lo sostenne e lo introdusse negli ambienti dell'alta borghesia e dell'aristocrazia romane[2]. Nel 1811 visitò Napoli: realizzò due quadri su commissione di Gioacchino Murat[1].

Tornato a Roma, allestì il suo atelier in Via di Ripetta[1]. Visse a Roma fino alla morte. Si distinse come apprezzato paesaggista e fu prediletto dalla nobiltà cittadina e anche da numerosi collezionisti stranieri. Visse i migliori anni della sua produzione artistica dal 1816 al 1826. Ricevette commissioni da Elisabetta Hervey, Duchessa di Devonshire, da Ferdinando I delle Due Sicilie, il principe Enrico di Prussia, il conte Esterhazy e Lady Bentinck. Grazie al successo ottenuto ha ripetuto alcuni dipinti più volte, come ad esempio La Grotta di Posillipo. Fu definito ai suoi tempi “maestro del verismo[2]. Ebbe come allievo prediletto Basilio Magni.

Le sue opere si diffusero in tutta Europa: dall'Inghilterra alla Prussia, dai Paesi Bassi alla Spagna, da Monaco di Baviera a Vienna. Nel 1839 fu insignito del titolo di accademico di merito a Ravenna[1].
Nel 1849 realizzò sei vedute di Roma: fu il primo a ritrarre la città dopo l'assedio dell'armata francese. Le opere uniscono al valore artistico anche un indubbio valore documentario[1].

Negli ultimi anni della sua vita, Bassi cadde in povertà. Trascorse i suoi ultimi anni nell'oblio, pur continuando a dipingere fino agli ultimi giorni. Morì a Roma il 5 luglio 1852. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di Sant'Andrea del Vignola (quartiere Flaminio).

Molte sue opere sono conservate in collezioni europee e americane.

La sua arte risente ampiamente della formazione ricevuta nella sua terra d'origine. Inoltre, durante gli anni bolognesi poté apprendere la tradizione paesaggistica locale. Bassi continuò tale scuola trasmettendola nella sua epoca[2].

Opere rappresentative modifica

Intitolazioni modifica

  • Una via di Massa Lombarda, suo paese natale, è intitolata a Giambattista Bassi.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Biografia critica su «Poliorama Pittoresco», (anno XIV, n. 37, febbraio 1853, pp. 293-295).
  2. ^ a b c Claudia Refice Taschetta, BASSI, Giambattista, in Dizionario biografico degli italiani, VII, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970. URL consultato il 20 marzo 2017.

Bibliografia modifica

  • Concetto Nicosia (a cura di), Giambattista Bassi (1784-1852). Pittore di paesi. Con Scritti di Anna Ottani Cavina et al. Nuova Alfa, Bologna 1985;
  • Luigi Quadri,
    • Memorie paesane. Gli uomini più distinti di Massa Lombarda (1916);
    • Memorie intorno al pittore Gian Battista Bassi di Massa Lombarda (1911);
  • Biografia critica su «Poliorama Pittoresco», (anno XIV, n. 37, febbraio 1853, pp. 293-295).

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Collegamenti esterni modifica

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