Gianfranco Agostino Gardin

arcivescovo cattolico italiano (1944-)

Gianfranco Agostino[1] Gardin (San Polo di Piave, 15 marzo 1944) è un arcivescovo cattolico e religioso italiano, dal 6 luglio 2019 vescovo emerito di Treviso.

Gianfranco Agostino Gardin, O.F.M.Conv.
arcivescovo della Chiesa cattolica
Domini pulchritudine correpti
 
TitoloTreviso
(titolo personale di arcivescovo)
Incarichi attualiVescovo emerito di Treviso (dal 2019)
Incarichi ricoperti
 
Nato15 marzo 1944 (80 anni) a San Polo di Piave
Ordinato presbitero21 marzo 1970 dal vescovo Girolamo Bartolomeo Bortignon, O.F.M.Cap.
Nominato arcivescovo10 luglio 2006 da papa Benedetto XVI
Consacrato arcivescovo26 agosto 2006 dal cardinale Angelo Sodano
 

Biografia modifica

Nato a San Polo di Piave, in provincia di Treviso e diocesi di Vittorio Veneto, vive a Venezia a partire dal 1946, nella parrocchia francescana di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

Formazione e ministero sacerdotale modifica

Entra nella provincia patavina dell'Ordine dei frati minori conventuali emettendo la professione semplice nel 1961 e nel 1965 quella solenne.

Il 21 marzo 1970 è ordinato presbitero, nella basilica di Sant'Antonio di Padova, dal vescovo Girolamo Bartolomeo Bortignon.

Dopo l'ordinazione continua gli studi filosofici e teologici a Padova e nel 1983 consegue il dottorato in teologia morale presso l'Accademia alfonsiana di Roma con una tesi intitolata Sessualità e virtù di castità nella formazione seminaristica.[2]

Per quindici anni, dal 1973 al 1988 insegna teologia morale a Padova; dal 1973 al 1976 è vicerettore del seminario teologico della provincia patavina. Nel 1978 inizia a lavorare nella redazione del mensile Messaggero di Sant'Antonio; mantiene l'incarico fino al 1988, anno in cui lascia anche la direzione della rivista, da lui fondata, CredereOggi.

Dal 1988, per sette anni, gli viene affidato il ruolo di ministro provinciale dei frati minori conventuali della provincia patavina di Sant'Antonio. Nel 1995 è eletto ministro generale dell'Ordine, servizio che svolge per sei anni. Nel 1999, in tale veste, partecipa al Sinodo dei vescovi sull'Europa. Nel novembre 2000 viene eletto anche presidente dell'Unione superiori generali (USG). Dal 2001 al 2005 risiede nel convento San Francesco a Treviso, mentre nel 2005 viene nominato direttore generale dell'Opera Messaggero di Sant'Antonio.

Ministero episcopale modifica

 
Il suo stemma nel periodo della Curia Romana.

Il 10 luglio 2006 papa Benedetto XVI lo nomina segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e arcivescovo titolare di Cissa[3]; succede a Piergiorgio Silvano Nesti, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 26 agosto successivo riceve l'ordinazione episcopale, nella basilica di Sant'Antonio di Padova, dal cardinale Angelo Sodano, co-consacranti gli arcivescovi Piergiorgio Silvano Nesti e Paolo Atzei.

Il 1º novembre 2007 papa Benedetto XVI lo nomina arcivescovo titolare di Torcello, mantenendo il suo incarico di segretario presso la Curia Romana.

Il 18 dicembre 2009 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo, con il titolo ad personam di arcivescovo, di Treviso[4]; succede ad Andrea Bruno Mazzocato, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Udine. Il 7 febbraio 2010 prende possesso della diocesi nella cattedrale di Treviso, alla presenza dei cardinali Angelo Scola, patriarca di Venezia ed amministratore apostolico della diocesi, e Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, nonché dell'arcivescovo Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia. La domenica successiva al suo ingresso in diocesi, secondo un'antica consuetudine, presiede nel duomo di Asolo una celebrazione eucaristica con la comunità parrocchiale.

Nel novembre 2010 provvede alla riorganizzazione territoriale della diocesi riducendo i vicariati da 17 a 15 (ulteriormente ridotti a 14, nel 2012, con la creazione del vicariato urbano), mentre il 26 febbraio 2012 istituisce ufficialmente le prime quattro Collaborazioni pastorali di Castelfranco, Santa Bona, Istrana e Paese, che coinvolgono ben 19 parrocchie chiamate a condividere tra loro iniziative e risorse, tra cui, a lungo andare, lo stesso parroco, data la crisi vocazionale che ha colpito la stessa diocesi veneta[5]. Il 2 dicembre ne istituisce altre cinque.

Il 21 settembre 2012 indice ufficialmente la visita pastorale alla diocesi, che si terrà dal gennaio del 2013 alla fine del 2016[6].

Il 29 marzo 2014 è nominato membro della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.

Durante il suo episcopato si è dimostrato sempre molto vicino al tema dell'immigrazione, organizzando diverse iniziative, come quando nel gennaio 2019 decide di finanziare personalmente dei corsi, maschili e femminili, per gli immigrati, dei quali gli uomini hanno opportunità di seguire un corso di saldatura e uno per operatore elettrico civile, le donne, invece, un corso di cucina, cucito ed igiene. Un altro tema a lui molto caro è stata la vita politica della diocesi, motivo per cui egli stesso ha presentato nel dicembre 2018 agli amministratori locali il decalogo per un buon politico, un insieme di principi e requisiti necessari.

Nei dieci anni di ministero a Treviso ha ordinato 35 nuovi preti e 6 nuovi diaconi permanenti, ha avviato in molte comunità parrocchiali il progetto Sicar di rinnovamento per la catechesi e, con la pastorale giovanile, le tre giornate bibliche e i pellegrinaggi in Terra santa. Ha aperto una nuova missione in Paraguay, nella diocesi di San Juan Bautista de las Misiones, e il consultorio familiare socio-sanitario. Ha dato il via, con l'Azione Cattolica, al progetto Giovani Famiglie per le coppie con meno di dieci anni di matrimonio. Ha avviato, inoltre, il censimento delle chiese, l'inventariazione dell'archivio storico e la catalogazione digitale della biblioteca diocesana.

È stato delegato per la vita consacrata della Conferenza episcopale triveneta.

Il 6 luglio 2019 papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età; gli succede Michele Tomasi, del clero di Bolzano-Bressanone.

Da vescovo emerito risiede presso la Casa del clero di Treviso.

Opere modifica

  • Mario Cusinato, G. A. Gardin, L'albero della vita: quarant'anni di fondazione del Centro della famiglia, Centro della famiglia, Treviso, 2015, serie "Strumenti formativi" OCLC 1045958168, p. 316.
  • Giorgio Ronzoni, G. A. Gardin, Le sètte "sorelle": modalità settarie di appartenenza a gruppi, comunità e movimenti ecclesiali?, serie "Sophia. Praxis" (n. 12), EMP: Facoltà Teologica del Triveneto, Padova, 2016
  • Tobia, il mestiere di vivere: un itinerario sapienzale con Dio che libera e risana, editore Il margine, serie "Orizzonti", Trento, 2012
  • Un beato nel cuore di Treviso: Il vescovo Andrea Giacinto Longhin (1904-1936), Editrice San Liberale, Treviso, 2015, OCLC 1046043196, p. 189

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Araldica modifica

Stemma Descrizione Blasonatura
 
Gianfranco Agostino Gardin
Arcivescovo titolare di Cissa
Segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica
Arcivescovo titolare di Torcello
Nella parte superiore il "capo di san Francesco", ovvero, su campo d'argento, le due braccia che si incrociano, col palmo traforato dalle stimmate, all'altezza di una croce. Questi simboli francescani caratterizzano lo stemma di chi è stato, come mons. Gardin, ministro generale dell'Ordine dei frati minori conventuali. Nella parte inferiore, nella prima parte, in campo azzurro vi sono sei spighe d'oro, sormontate da un libro aperto con scritte le lettere Α e Ω, simboli rispettivamente del pane eucaristico e della Parola di Dio.
 
Gianfranco Agostino Gardin
Arcivescovo-vescovo di Treviso
Nella parte superiore il "capo di san Francesco", ovvero, su campo d'argento, le due braccia che si incrociano, col palmo traforato dalle stimmate, all'altezza di una croce. Questi simboli francescani caratterizzano lo stemma di chi è stato, come mons. Gardin, ministro generale dell'Ordine dei frati minori conventuali. Nella parte inferiore, divisa in due, nella prima parte, in campo azzurro vi sono sei spighe d'oro, sormontate da un libro aperto con scritte le lettere Α e Ω, simboli rispettivamente del pane eucaristico e della Parola di Dio. Nella parte di destra, su sfondo oro vi è un gonfalone rosso con croce bianca che esce dalle acque, simboli di Treviso e delle acque del fiume Sile.

Il motto Domini pulchritudine correpti, che significa rapiti dalla bellezza del Signore è stato scelto da mons. Gardin al momento della sua nomina a segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, e richiama l'espressione "avvinti dalla bellezza del Signore" tratta dal n. 104 dell'Esortazione apostolica post sinodale del marzo 1996 "Vita Consacrata" di papa Giovanni Paolo II.

Note modifica

  1. ^ Gianfranco è il nome di Battesimo; Agostino è stato assunto e aggiunto all'ingresso nel noviziato.
  2. ^ Tesi Accademia Alfonsiana, su alfonsiana.eu. URL consultato il 29 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2021).
  3. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia del Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e nomina del successore, su press.vatican.va, 10 luglio 2006. URL consultato il 24 luglio 2023.
  4. ^ Rinunce e nomine. Nomina dell'Arcivescovo-Vescovo di Treviso (Italia), su press.vatican.va, 18 dicembre 2009. URL consultato il 24 luglio 2023.
  5. ^ Collaborazioni pastorali: al via le prime quattro, su lavitadelpopolo.glauco.it, Vita del Popolo, 23-02-2012. URL consultato il 30 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2012).
  6. ^ Decreto d'indizione della Visita Pastorale (PDF), su diocesitv.it, 4 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

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Collegamenti esterni modifica

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