La tarsia Giona fa parte delle tarsie del coro della basilica di Santa Maria Maggiore i cui disegni preparatori furono eseguiti da Lorenzo Lotto e intarsiati da Giovan Francesco Capoferri. È collocata sul presbiterio nel banco dei religiosi, ala sinistra, quarto stallo. Uno studio attento e approfondito delle tarsie e dei disegni preparatori fu realizzato dalla studiosa Francesca Cortesi Bosco e pubblicato nel 1987.[1]

Giona
AutoreLorenzo Lotto
Data1525
Materialelegno
Dimensioni41,8×43,1 cm
UbicazioneBasilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo

Storia modifica

La congregazione della Misericordia Maggiore, che amministrava la basilica mariana, e che aveva deciso di completare il presbiterio con un nuovo altare e con il nuovo coro ligneo, il 12 marzo 1524 affidò a Lorenzo Lotto la realizzazione dei disegni per le tarsie.[2]

Descrizione modifica

Tarsia modifica

L'invenzione o storia racconta l'episodio descritto nel Libro di Giona quando Giona disubbidisce all'ordine di Dio di andare a Ninive a predicare la sua parola, e di indicare la via di salvezza e fugge con la nave verso Tarsis. Ma durante la navigazione si scatenò una forte tempeste e i marinai impauriti cercarono chi fosse colpevole di quella furia che veniva dal cielo, Trovando Giona addormentata nella parte più nascosta della nave, lo accusarono e gettato nelle acqua agitate del mare. Il mare si placò ma la furia di Dio no, e Giona fu inghiottito da un grosso pesce. Il povero uomo pregò tanto il suo Signore che dopo tre giorni e tre notti venne rigettato dal grosso pesce e posto sulla spiaggia all'asciutto.[3](Giona 1,1-7, 2,1-11)

La tarsia racconta l'episodio diviso in quattro sezioni differenti. La parte più lontana racconta di Giona che dopo aver ricevuto l'ordine dal Signore chiede di essere portato presso una nave da alcuni pescatori. La galea ha le vele spiegate ma, nella parte destra è raffigurata nella tempesta per punizione della disubbidienza di Giona. Un marinaio posto sulla prua della nave, ala le braccia al cielo invocando l'aiuto di Dio, mentre parte del carico e alcuni uomini sono già sati gettati nel mare per alleggerire il peso del trasporto, e due marinari gettano in mare anche Giona perché ritenuto responsabile della furia divina. Inprimo piano vi + raffigurato il naufrago che rigettato dal grosso pesce è sulla terraferma.[4]

 
Coperto- Giona e la balena

Coperto modifica

Il coperto o “picture a claro et obsuro” o impresa, fu realizzato nel disegno preparatore di Lorenzo Lotto alla fine del 1526 e consegnato al delegato del consorzio della Misericordia Maggiore Vettor Cossa l'8 febbraio 1527. La realizzazione e la profilatura furono eseguite dal Capoferri con la consegna nel marzo 1531.[5]

Note modifica

  1. ^ Cortesi Bosco.
  2. ^ Francesca Cortesi Bosco, Registri biografici - Patti, mercati, bollettini, polizze, mandati e ricevute, II, 1987.
  3. ^ Zanchi, p. 133.
  4. ^ Template:Cita!Zanchi
  5. ^ Zanchi, p. 135.

Bibliografia modifica

  • Francesca Cortesi Bosco, Il coro intarsiato di Lotto e Capoferri per Santa Maria Maggiore in Bergamo, Milano, Amilcare Pizzi per il Credito Bergamasco, 1987.
  • Mauro Zanchi, Lorenzo Lotto e l'immaginario alchemico, Clusone, Ferrari Editrice, 1997, ISBN 88-86475-78-0.
  • Mauro Zanchi, In principio sarà il Sole. Il coro simbolico di Lorenzo Lotto, -Milano, Giunti, 2016, ISBN 978-88-09-83057-8.
  • Andreina Franco Loiri Locatelli, la Basilica di Santa Maria Maggiore, n. 12-13, La Rivista di Bergamo, Giugno 1998.
  • Carlo Pirovano, Lotto, Milano, Electa, 2002, ISBN 88-435-7550-3.
  • Roberta D'Adda, Lotto, Milano, Skira, 2004.
  • Mauro Zanchi, La Bibbia secondo Lorenzo Lotto. Il coro ligneo della Basilica di Bergamo intarsiato da Capoferri, Bergamo, 2003-2006, ISBN 978 88 9061 49 5 8.

Voci correlate modifica