Giorgio Cremaschi

sindacalista e politico italiano

Giorgio Cremaschi (Roma, 27 settembre 1948[1]) è un sindacalista e politico italiano.

Giorgio Cremaschi
Giorgio Cremaschi nel 2013

Portavoce di Potere al Popolo!
Durata mandato12 gennaio 2019 –
12 maggio 2021
ContitolareViola Carofalo
SuccessoreGiuliano Granato
Marta Collot

Dati generali
Partito politicoPotere al Popolo! (dal 2018)
In precedenza:
PCI (1967-1991)
PRC (1991-2011)
Titolo di studioLaurea in scienze politiche
UniversitàUniversità di Bologna
Professionesindacalista

È stato presidente del comitato centrale della FIOM, l'organizzazione dei metalmeccanici della CGIL, dal 2010 al 2012. Dal 12 gennaio 2019 al 12 maggio 2021 è stato Portavoce nazionale di Potere al Popolo!.

Biografia modifica

 
Piero Bernocchi, Giorgio Cremaschi e Marco Ferrando a una manifestazione contro la guerra in Iraq del 2007.

Nei primi anni 1970 fu studente della facoltà di scienze politiche dell'Università di Bologna e fu impegnato politicamente. Nel 1973, infatti, era dirigente della sezione universitaria e membro del comitato federale del Partito Comunista Italiano di Bologna.[2]

Dopo la laurea e le prime esperienze nel sindacato della scuola del capoluogo emiliano, arrivò a Brescia nel 1974 per un incarico all'interno del progetto delle «150 ore», iniziativa realizzata dall'allora sigla unitaria dei metalmeccanici, la FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici), per la formazione e il conseguimento d'un titolo di studio da parte degli operai bresciani[3].

Gli anni 1980 lo hanno visto protagonista degli scontri sindacali in numerose aziende della provincia; confronti accesi e scontri durissimi legati non solo all'organizzazione del lavoro ed al salario, ma pure al ruolo del sindacato in azienda. Dopo la lunga parentesi alla FIOM di Brescia (di cui è stato anche segretario generale dal 1981 al 1988), ha iniziato l'esperienza dei vertici nazionali di categoria, quindi quella non meno intensa della FIOM torinese, e poi, nuovamente a Roma, quella di segretario nazionale dei metalmeccanici della CGIL. In questo periodo aderisce, come semplice iscritto, a Rifondazione Comunista.

Al XII congresso della CGIL dell'ottobre 1991 è tra i presentatori del documento "Essere Sindacato" alternativo al documento presentato dal segretario generale Bruno Trentin.[4]

Nel 2005 durante lo svolgimento del XV congresso diventa leader dell'area programmatica interna alla CGIL denominata "Rete 28 aprile". URL consultato l'8 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2016). . Dal 2010 fino all'estate 2012 è stato presidente del comitato centrale della FIOM.

Dall'estate 2011 è tra i promotori ed attivisti di primo piano del comitato "No Debito".[5]

Nella primavera 2013 è fra i promotori della rete anticapitalista nazionale "Ross@".[6] Il 2 dicembre 2013 presenta, come primo firmatario, il documento II "Il sindacato è un'altra cosa - rivendicazioni per una CGIL indipendente, democratica, che lotta", in antitesi al documento I (prima firmataria Susanna Camusso) "Il lavoro decide il futuro". Entrambi i documenti andranno a votazione tra gli iscritti CGIL il 6, 7, 8 maggio 2014 in occasione del XVII congresso CGIL.

Il 15 settembre 2015 Cremaschi, con un articolo pubblicato su The Huffington Post, intitolato "Perché lascio la Cgil", annuncia pubblicamente e spiega i motivi della sua decisione di abbandonare il sindacato restituendo la tessera dopo 44 anni di militanza: «Oramai mi sento totalmente estraneo a ciò che realmente è questa organizzazione e non sono in grado minimamente di fare sì che essa cambi.»[7]

Nel 2016 è tra i firmatari dell'appello Eurostop, su cui viene fondata la piattaforma politica dallo stesso nome, in cui si schiera per l'uscita dall'Euro, per il superamento dell'Unione europea e per l'uscita dalla NATO.[8]

Nel 2018 si candida per la prima volta alle elezioni politiche nelle liste di Potere al Popolo!, per la Camera dei deputati. Il mancato raggiungimento della soglia di sbarramento al 3% gli impedisce di essere eletto.

Il 12 gennaio 2019 viene eletto portavoce nazionale di Potere al Popolo! unitamente a Viola Carofalo[9] rimanendo in carica fino al 12 maggio 2021.[10][11][12] Contestualmente si candida nel coordinamento nazionale del partito, venendo eletto.[13]

Nel 2024 viene riconfermato al coordinamento nazionale.[14]

Note modifica

  1. ^ Curriculum (PDF).
  2. ^ Vittorio Monti, Vendette a Bologna dopo il 'Cantagallo' [collegamento interrotto], in Corriere della Sera, 28 giugno 1973, p. 10.
  3. ^ Biografia di Giorgio Cremaschi, su cinquantamila.it. URL consultato il 6 novembre 2019.
  4. ^ CGIL: BERTINOTTI PRESENTA ESSERE SINDACATO, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 6 novembre 2019.
  5. ^ Appello "Dobbiamo fermarli!", su Comitato nazionale No Debito. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2016).
  6. ^ Una lotta continua... I 70 anni di Giorgio Cremaschi, su Contropiano, 27 settembre 2018. URL consultato il 6 novembre 2019.
  7. ^ Giorgio Cremaschi, Perché lascio la Cgil, in The Huffington Post, 15 settembre 2015. URL consultato il 18 settembre 2015.
  8. ^ Appello EUROSTOP -, su eurostop.info. URL consultato il 6 novembre 2019.
  9. ^ Maurizio Ribechini, Potere al Popolo elegge Carofalo e Cremaschi portavoce e decide di partecipare a Europee, in BlastingPop, 13 gennaio 2019. URL consultato il 14 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2019).
  10. ^ La comunità di Potere al Popolo ha scelto @Giul_Granato e @CollotMarta come nuovi portavoce nazionali., su twitter.com.
  11. ^ Potere al Popolo, nel coordinamento nazionale entra Cosimo Pica, su ilvaglio.it. URL consultato il 15 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2021).
  12. ^ La mia esperienza come portavoce finisce qui: un saluto e un ringraziamento, su instagram.com.
  13. ^ ESITO ELEZIONI DI COORDINAMENTO NAZIONALE, PORTAVOCE, COMMISSIONE DI GARANZIA!, su poterealpopolo.org, 12 maggio 2021. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  14. ^ ESITO ELEZIONI RINNOVO 2024 DI COORDINAMENTO NAZIONALE, PORTAVOCE, COMMISSIONE DI GARANZIA!, su poterealpopolo.org, 15 gennaio 2024. URL consultato il 21 gennaio 2024.

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