Giovanni Alberto Vasa

cardinale e vescovo cattolico polacco

Giovanni Alberto Vasa (in polacco Jan Olbracht Waza o Jan Albert Waza; Varsavia, 25 maggio 1612Padova, 29 dicembre 1634) è stato un cardinale e vescovo cattolico polacco, principe vescovo di Varmia, duca di Siewierz.

Giovanni Alberto Vasa, S.I.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Anonimo, Ritratto del cardinale Giovanni Alberto Vasa (1633 circa); olio su tavola, 59×50 cm, Castello di Skokloster, Svezia.
 
Incarichi ricoperti
 
Nato25 maggio 1612 a Varsavia
Nominato vescovo20 novembre 1623 da papa Urbano VIII
Creato cardinale19 novembre 1629 da papa Urbano VIII
Pubblicato cardinale20 dicembre 1632 da papa Urbano VIII
Deceduto29 dicembre 1634 (22 anni) a Padova
 

Biografia modifica

Era figlio del re polacco Sigismondo III Vasa e della seconda moglie Costanza d'Asburgo.

Quando aveva nove anni, dopo la morte di Szymon Rudnicki, suo padre lo scelse come nuovo principe vescovo di Varmia. Il papa accettò tale richiesta il 21 ottobre 1621.

Più difficile invece fu fare accettare tale nomina alla Szlachta, ossia alla nobiltà polacca, e al clero di Varmia. L'approvazione definitiva arrivò quindi da parte del Sejm, ossia della camera bassa del parlamento polacco, nel 1631.

Il principe non visitò mai la sua diocesi e governò in suo nome il vescovo suffraganeo Michał Działyński, l'arcidiacono di Varsavia Jakub Wierzbipięta Borzuchowski e il canonico di Varmia, Paweł Piasecki.

La cattedrale di Frauenburg (Frombork) venne arricchita dai doni di Giovanni Alberto che comprendevano paramenti liturgici e una statua d'oro di Sant'Andrea.

Fu educato nella Compagnia di Gesù.

Il 20 ottobre 1632, dopo la morte di Andrzej Lipski, il principe ricevette l'ufficio del principe vescovo di Cracovia e iniziò ad esercitare le sue funzioni di persona dal 27 febbraio 1633.

Il 20 dicembre 1632 venne dichiarata pubblica la sua nomina a cardinale; papa Urbano VIII l'aveva approvata in segreto (in pectore tacite) il 19 novembre 1629, assegnandogli il titolo di Cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro.

Giovanni Alberto morì a Padova nel 1634, dove venne probabilmente inviato dal fratello, il re Ladislao IV di Polonia, per una missione diplomatica.

Le cause della sua morte sono incerte. Il politico polacco Albrycht Stanisław Radziwiłł nel suo diario suggerì che il principe avesse contratto il vaiolo da suo fratello Alessandro Carlo Vasa durante il loro ultimo incontro prima della partenza di Giovanni Alberto per l'Italia. Alessandro Carlo morì infatti dello stesso male e nello stesso anno.

Paweł Piasecki suggerì invece che la causa della sua morte potesse essere un'altra malattia.

Nella carica di vescovo di Varmia a Giovanni Alberto succedette nel 1632 Mikołaj Szyszkowski. Nell'ufficio di vescovo di Cracovia invece gli succedette Jakub Zadzik.

Ascendenza modifica

Re di Svezia
Casato di Vasa
 

Gustavo I (1523-1560)
Erik XIV (1560-1568)
Giovanni III (1568-1592)
Sigismondo I (1592-1599)
Carlo IX (1599-1611)
Gustavo II Adolfo (1611-1632)
Cristina (1632-1654)
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Gustavo I di Svezia 16. Erik Johansson Vasa  
 
17. Cecilia Månsdotter Eka  
4. Giovanni III di Svezia  
9. Margherita Leijonhufvud 18. Erik Abrahamsson Leijonhufvud  
 
19. Ebba Eriksdotter Vasa  
2. Sigismondo III di Polonia  
10. Sigismondo I Jagellone 20. Casimiro IV di Polonia  
 
21. Elisabetta d'Asburgo  
5. Caterina Jagellona  
11. Bona Sforza 22. Gian Galeazzo Maria Sforza  
 
23. Isabella d'Aragona  
1. Giovanni Alberto Vasa  
12. Ferdinando I d'Asburgo 24. Filippo I d'Asburgo  
 
25. Giovanna di Castiglia  
6. Carlo II d'Austria  
13. Anna Jagellone 26. Ladislao II di Boemia  
 
27. Anna di Foix-Candale  
3. Costanza d'Asburgo  
14. Alberto V di Baviera 28. Guglielmo IV di Baviera  
 
29. Maria Giacomina di Baden  
7. Maria Anna di Baviera  
15. Anna d'Asburgo 30. Ferdinando I d'Asburgo (= 12)  
 
31. Anna Jagellone (= 13)  
 

Bibliografia modifica

  • Piotr Biliński, Żywoty biskupów krakowskich, Kraków 2000, pp 110–111;
  • Piotr Nitecki, Biskupi kościoła w Polsce w latach 965-1999. Słownik biograficzny, edizione II, Warszawa 2000, colonna 471.

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