Giovanni Angelo d'Altemps, II duca di Gallese

bibliofilo e drammaturgo italiano (1587-1620)

Giovanni Angelo d'Altemps, II duca di Gallese (Roma, 17 aprile 1587[1][2]Roma, 5 ottobre 1620), è stato un nobile e letterato italiano.

Giovanni Angelo d'Altemps, II duca di Gallese
Duca di Gallese
Stemma
Stemma
In carica1587 –
1620
PredecessoreRoberto d'Altemps, I duca di Gallese
SuccessoreGiovanni Pietro d'Altemps, III duca di Gallese
TrattamentoDon
NascitaRoma, 17 aprile 1587
MorteRoma, 5 ottobre 1620
Luogo di sepolturaBasilica di Santa Maria in Trastevere
DinastiaAltemps
PadreRoberto d'Altemps, I duca di Gallese
MadreCornelia Orsini
ConsorteMaria Cesi
Margherita Madruzzo
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Giovanni Angelo d'Altemps nacque a Roma nel 1587, figlio postumo di Roberto d'Altemps, I duca di Gallese (figlio naturale legittimato del cardinale Marco Sittico d'Altemps) e di sua moglie, Cornelia Orsini. Prese il nome da Giovanni Angelo Medici di Marignano, zio di suo nonno, pontefice col nome di Pio IV. Suo padre morì per decapitazione su condanna di Sisto V poco prima della sua nascita e pertanto egli venne cresciuto prevalentemente dalla madre e dal nonno.

Sin da giovane si dedicò agli studi di erudizione classica e divenne uno dei più nobili bibliofili della Roma dell'epoca. La sua cultura spaziava da quella letteraria a quella storica ed archeologica per poi passare alla fisica, all'astronomia ed alla matematica. Ebbe un lungo rapporto epistolare con Galileo Galilei, che conobbe a Roma, dal quale acquistò nel 1616 anche un nuovo telescopio per i suoi studi e le sue osservazioni private.

Appassionato di teatro e di poesia, nel 1613 a Viterbo pubblicò con lo pseudonimo di Nuntio Bonagratia Germano, una commedia in prosa in cinque atti, di imitazione plautina, col titolo Eutelia, ò vero Felici Avvenimenti, che venne lodata da molti contemporanei. In quello stesso anno, vendette la villa di Mondragone, fatta costruire da suo nonno cardinale, a papa Paolo V, che rimodernò completamente la struttura facendola anche riaffrescare. Qui Giovanni Angelo aveva ospitato, tra gli altri, papa Gregorio XIII, che proprio dalle sale della villa aveva promulgato ufficialmente la riforma del calendario giuliano.

Nel 1602, dopo aver ricevuto in dono da papa Clemente VIII le reliquie di papa Aniceto martire, ritrovate durante gli scavi delle catacombe romane di San Sebastiano, Giovanni Angelo fece edificare nel suo palazzo di Roma una cappella votiva dedicata al santo, dove chiamò a lavorare artisti come Ottavio Leoni ed Antonio Circignani. La cappella venne in seguito abbellita con una splendida urna funeraria appartenuta all'imperatore Alessandro Severo, ritrovata nel corso di una serie di scavi sulla Via Appia, che venne acquistata dall'Altemps per accogliervi le spoglie del papa santo. Dopo il completamento della cappella, per meglio far conoscere la figura del santo pontefice che vi era ospitato, pubblicò una breve biografia di papa Aniceto, coadiuvato in quest'opera da Cesare Baronio.[3][4]

Sfruttando l'enorme biblioteca già raccolta da suo nonno cardinale, l'arricchì ancora di più con l'acquisto, il 16 agosto 1611, della biblioteca appartenuta a suo tempo al cardinale Marcello Cervini, poi eletto al soglio pontificio col nome di papa Marcello II, pagandola 13 000 scudi d'oro. Questa biblioteca, che alla morte del papa era stata lasciata in dono al cardinale Guglielmo Sirleto, il quale aveva contribuito ad espanderla ulteriormente, era passata poi al cardinale Ascanio Colonna e dopo la morte di quest'ultimo era stata posta in vendita ed acquistata dall'Altemps. Essa comprendeva in tutto 12 000 volumi e 2 000 manoscritti, che il duca diede pazientemente ordine di rilegare completamente con una speciale formula di cuoio e legno di cipresso che da lui prese il nome di "rilegatura altempsiana". Malgrado l'acquisto fosse ottimo, tale biblioteca comprendeva al suo interno anche alcune lettere e documenti relativi a papa Marcello II, al cardinale Reginald Pole e ad altri ecclesiastici che avevano preso parte al Concilio di Trento, documenti secretati per la loro importanza che vennero immediatamente requisiti da papa Paolo V, che li pose nell'Archivio Segreto Vaticano, mentre altri ancora vennero poi acquistati dal cardinale Pietro Ottoboni (divenuto in seguito papa Alessandro VIII).

Morì a Roma il 5 dicembre 1620 e venne sepolto nella Cappella Altemps presso la Basilica di Santa Maria in Trastevere nella medesima città.

Matrimonio e figli modifica

Giovanni Angelo sposò in prime nozze nel 1605 Maria Cesi (1586 - 23 novembre 1609[5]), sorella del nobile e scienziato Federico Cesi, dalla quale ebbe l'erede:

Alla morte della prima moglie, l'anno dopo nel 1610 si risposò con Margherita Madruzzo, figlia di Giovanni Angelo Gaudenzio e nipote del cardinale Cristoforo, dalla quale ebbe una figlia:

  • Caterina (1615-1685), sposò il 18 aprile 1646 Massimiliano III Stampa, V marchese di Soncino

Albero genealogico modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Wolf Dietrich von Ems zu Hohenems Merk Sittich I von Ems zu Hohenems  
 
Helena von Freyberg  
Marco Sittico Altemps  
Clara Medici di Marignano Bernardino Medici  
 
Cecilia Serbelloni  
Roberto d'Altemps, I duca di Gallese  
 
 
 
Olivia Giganti  
 
 
 
Giovanni Angelo d'Altemps, II duca di Gallese  
Ferdinando Orsini, V duca di Gravina Francesco Orsini, IV duca di Gravina  
 
Maria Todeschini Piccolomini d'Aragona  
Virginio Orsini, duca di San Gemini  
Beatrice Ferrillo  
 
 
Cornelia Orsini  
Bonifacio Caetani, IV duca di Sermoneta Camillo Caetani, III duca di Sermoneta  
 
Beatrice Caetani d'Aragona  
Giovanna Caetani  
Caterina Pio di Savoia Alberto III Pio di Savoia, signore di Carpi  
 
Cecilia Orsini di Monterotondo  
 

Note modifica

  1. ^ Alfredo Serrai, La biblioteca Altempsiana, ovvero Le raccolte librarie di Marco Sittico III e del nipote Giovanni Angelo Altemps, Bulzoni, 2008, p.16.
  2. ^ Studi romani, Volume 53, 2008, p.120.
  3. ^ Giovanni Angelo Altemps, Vita di Santo Aniceto, Papa, et Martire, B. Zanetti, 1610. URL consultato il 29 gennaio 2023.
  4. ^ Giovanni Angelo Altemps, Vita S. Aniceti Papae et Martyris. Cum rebus memorabilibus quae 80 Pontifice in Ecclesia sedente accidentur, Roma, 1617
  5. ^ Marcello Fagiolo, Maria Luisa Madonna, Sisto V Volume 1, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1992, p.785.

Bibliografia modifica

  • P. Litta, Famiglie celebri italiane, vol. I, Altemps, tav. II
  • G. Galilei, Opere, vol. XII, pp. 272–273
  • Sotheby, Wilkinson, Hodge, Catalogue of the choicer portion of the library of the Dukes of Altemps removed from Piazza S. Luigi dei Francesi Rome, London 1907
  • D. O. Rossi, Catalogue des livres et des manuscrits composant la bibliothèque des ducs d'Altemps, Roma 1908
  • G. Galbiati, Un manipolo di lettere degli Altemps al cardinale Federico Borromeo, Roma 1940, pp. 52 e seguenti
  • G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, vol. I, Brescia 1753, p. 523
  • C. Ruggieri, Memorie istoriche degli archivi della Santa Sede e della Biblioteca Quoboniana ora riunita alla Vaticana, Roma 1825
  • P. E. Visconti, Città e famiglie nobili e celebri dello Stato pontificio, vol. III, Roma 1848, pp. 447–458
  • G.Ottino-G. Fumagalli, Biblioteca bibliographica italica, vol. I, Roma 1889, p. 324
  • O. Frati, Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani, Firenze 1933, pp. 16 e seguenti
  • G. Mercati, Note per la storia di alcune biblioteche romane nei secc. XVI-XIX, Città del Vaticano 1952, pp. 26, 62, 97, 174
  • M. Parenti, Aggiunte al Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani di C. Frati, vol. I, Firenze 1957, p. 31.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN90100868 · ISNI (EN0000 0000 7819 6593 · SBN BVEV066266 · BAV 495/22029 · CERL cnp00990978 · ULAN (EN500707304 · LCCN (ENnr99016327 · GND (DE102427399 · BNF (FRcb12555769f (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr99016327
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie