Giovanni Bonomo

mafioso italiano (1935-2010)

Giovanni Bonomo (Partinico, 10 luglio 19352010) è stato un mafioso italiano.

È comparso nella lista dei latitanti di massima pericolosità del Ministero degli Interni dal 1996 per due omicidi, traffico di droga, riciclaggio di denaro e associazione mafiosa, fino al suo arresto in Senegal nel novembre del 2003.[1]

Boss mafioso a Partinico modifica

Bonomo è nato a Partinico in Sicilia. È subentrato a Vito Vitale come capomandamento di Partinico dopo l'arresto di quest'ultimo, avvenuto nell'aprile del 1998.[2] Era considerato il cervello strategico e finanziario del clan della Mafia ed era in stretto contatto con i Corleonesi Giovanni Brusca e Leoluca Bagarella.[2]

È stato accusato di aver ucciso due uomini a Partinico nel 1994 che hanno sfidato il clan mafioso del paese; uno di loro anche perché aveva commesso rapine nell'area senza il consenso della Mafia.[3]

Ha acquistato una sostanziale ricchezza investendo nel mercato immobiliare nel centro di Palermo, azioni bancarie e nell'industria vinicola di famiglia. Il suo patrimonio di 45 miliardi di lire (23 milioni di euro) sono stati confiscati nel 2001.[2][4]

Fuggitivo modifica

Secondo le informazioni della polizia, Bonomo ha vissuto in Namibia e Sudafrica, dove è rimasto a stretto contatto con un altro dei criminali italiani più ricercati, Vito Roberto Palazzolo, che ha speso lunghi periodi di tempo in Sudafrica e che rimane a piede libero.[1][2]

Nel 1996 la squadra anti-Mafia si è recata in Sudafrica con mandati di arresto per Giovanni Bonomo e un altro mafioso, Giuseppe Gelardi. I ricercati presumibilmente vivevano nell'immobile La Terra de Luc di Palazzolo a Franschhoek. I membri della sezione del crimine organizzato della polizia sudafricana hanno fatto irruzione nell'immobile il 6 giugno 1996, ma non hanno trovato Bonomo e Gelardi, tuttavia alcuni investigatori hanno trovato delle prove che chiunque viveva in quell'edificio, è stato costretto ad abbandonarlo in fretta.[5]

Nel novembre del 2003 è stato arrestato a Dakar in Senegal, mentre veniva dalla Costa D'Avorio. Ha mostrato documenti falsi, ma è stato identificato dalle sue impronte digitali. È stato mandato in Italia dove è stato arrestato e incarcerato.[1][3] Bonomo morì nel 2010, prima che la sentenza diventasse definitiva.[6]

Note modifica

  1. ^ a b c Italy police arrest Mafia suspect, su news.bbc.co.uk.
  2. ^ a b c d Mafia, arrestato Bonomo, su repubblica.it.
  3. ^ a b Mafia, arrestato boss latitante da 7 anni, su archivio.corriere.it.
  4. ^ Palermo, beni per 45 miliardi confiscati a boss mafioso, su repubblica.it.
  5. ^ Witness claims he didn't lock up Italian police, su iol.co.za.
  6. ^ Mafia: attentato a Partinico, auto in fiamme e' di figlio boss Bonomo, su www1.adnkronos.com, 16 novembre 2010. URL consultato il 24 gennaio 2022.
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