Giovanni Favia

politico italiano

Giovanni Favia (Bologna, 20 febbraio 1981[1]) è un politico italiano.

Giovanni Favia

Consigliere regionale
dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna
Durata mandato29 marzo 2010 –
28 dicembre 2014

Dati generali
Partito politicoBologna Forum Civico (dal 2021)
Precedenti:
Movimento 5 Stelle
(2009-2012)
Azione Civile (2013)
Indipendente (2013-2020)
Bologna Civica (2020-2021)

Biografia modifica

Carriera nel Movimento 5 Stelle (2009-2012) modifica

Iscritto al Movimento 5 Stelle, nel gennaio 2009 si candida a sindaco di Bologna, entrando nel consiglio comunale con 7 428 voti, pari al 3,2%.[1] Nel dicembre del 2009 si candida presidente della regione Emilia-Romagna.[2] Dopo il commissariamento del comune, avvenuto dal 17 febbraio 2010,[3] diviene consigliere regionale grazie a 161 056 preferenze[1] (pari al 7% dei voti) ottenute come candidato presidente della Regione per il Movimento 5 Stelle.

In contrasto con le scelte del Movimento 5 Stelle, il 19 aprile 2012 partecipa alla trasmissione televisiva di Michele Santoro Servizio pubblico.[4] Successivamente, il 6 settembre, in un servizio di Piazzapulita viene trasmesso un fuori onda in cui Favia utilizza parole molto dure nei confronti del cofondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio.[5] A causa di quanto detto, il 12 dicembre, assieme alla consigliera comunale di Bologna Federica Salsi, gli viene impedito da Beppe Grillo di utilizzare ulteriormente il logo del Movimento, cacciandolo, de facto, dal movimento.[6][7]

La candidatura con Rivoluzione Civile (2012-2013) modifica

 
Giovanni Favia e Beppe Grillo il 10 maggio 2011 in un comizio.

L'11 gennaio 2013 accetta ufficialmente la proposta avanzata da Antonio Ingroia di candidarsi come indipendente alle elezioni politiche del 2013 con la lista Rivoluzione Civile, presentandosi al secondo posto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Emilia-Romagna.[8]

Visti i risultati definitivi delle elezioni del 24-25 febbraio 2013 e, vista la legge elettorale vigente, Favia non è stato eletto deputato perché Rivoluzione Civile non ha superato la soglia di sbarramento.[9]

Risulta ad agosto 2013 impegnato con il nuovo movimento di Antonio Ingroia, Azione Civile, come responsabile ambiente.[10]

La permanenza nel Consiglio regionale (2013-2014) modifica

Dopo la candidatura con Rivoluzione Civile rimane all'interno del Consiglio Regionale, diventando indipendente all'interno del Movimento 5 Stelle.[11][12]

Vicende giudiziarie modifica

A febbraio 2019, per un articolo su Il Tempo del 2014 in cui definiva poco chiari i rapporti tra il Blog di Grillo e l'azienda milanese, è stato condannato per diffamazione ad una pena pecuniaria di 500 euro, una provvisionale di 5.000 euro in favore di Davide Casaleggio e una provvisionale di 10.000 euro in favore della Casaleggio Associati.[13] Nel 2023 è stato accusato di violenza sessuale e in attesa che inizi il processo.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c Blog di Giovanni Favia sul sito de il Fatto Quotidiano
  2. ^ Bologna: il Movimento a 5 Stelle si presenta, beppegrillo.it, 19 dicembre 2009. URL consultato il 16 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  3. ^ Olivio Romanini, La Cancellieri: «Grazie BolognaIo ministro per merito vostro», Corriere di Bologna, 17 novembre 2011. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  4. ^   Quando Favia diceva a Santoro: Beppe Grillo per me è una garanzia, la Repubblica, 7 settembre 2012. URL consultato il 20 dicembre 2012.
  5. ^ “Casaleggio prende per il culo tutti. Da noi la democrazia non esiste”, il Fatto Quotidiano, 6 settembre 2012. URL consultato il 20 dicembre 2012.
  6. ^ Beppe Grillo, Ritiro del logo del M5S, su beppegrillo.it, 12 dicembre 2012. URL consultato il 19 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2012).
  7. ^ Emiliano Liuzzi, Movimento 5 Stelle, Grillo caccia Giovanni Favia e Federica Salsi, su ilfattoquotidiano.it, il Fatto Quotidiano, 12 dicembre 2012. URL consultato il 19 dicembre 2012.
  8. ^ Favia si candida con Rivoluzione Civile, ANSA, 11 gennaio 2013. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  9. ^ Le urne bocciano senza appello Fini. Fuori dal Parlamento Di Pietro e Ingroia, Corriere della Sera, 26 febbraio 2013. URL consultato il 28 marzo 2013.
  10. ^ La Struttura, su azionecivile.net, Azione Civile (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2013).
  11. ^ Favia non si dimette da consigliere e resta nel gruppo del Movimento 5 Stelle, su ilfattoquotidiano.it, il Fatto Quotidiano, 9 marzo 2013. URL consultato il 10 marzo 2013.
  12. ^ “Giovanni Favia non lascia più il gruppo del Movimento 5 Stelle”, su giornalettismo.com, 9 marzo 2013. URL consultato il 20 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2013).
    «Giovanni Favia ha deciso di non passare al gruppo misto, ma di restare all’interno del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle come indipendente. È una scelta che non condivido assolutamente, ma che rientra tra le possibilità che gli strumenti legislativi gli consentono»
  13. ^ Giovanni Favia condannato per aver diffamato Casaleggio, su nextquotidiano.it, 20 febbraio 2019. URL consultato il 21 febbraio 2019.

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