Giovanni Magro

militare italiano Palombaro

Giovanni Magro (Sant'Apollinare con Selva, 1º luglio 1916Porto di Gibilterra, 8 dicembre 1942) è stato un militare italiano, sottufficiale della Regia Marina che prestò servizio come Palombaro nella Xª Flottiglia MAS durante la seconda guerra mondiale, venendo decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria per l'azione compiuta a Gibilterra il 9 dicembre 1942.

Giovanni Magro
NascitaSant'Apollinare con Selva, 1º luglio 1916
MorteGibilterra, 8 dicembre 1942
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Marina
Specialitàpalombaro
Anni di servizio1936-1942
Gradosergente
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Uomini della Marina 1861-1946[1]
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Biografia modifica

Nacque a Sant'Apollinare con Selva, provincia di Rovigo, il 1º luglio 1916.[1] Come altri futuri membri della Xª Flottiglia MAS, si arruolò volontario nella Regia Marina nel 1936 e, dopo aver frequentato il corso presso la Scuola CREM (Corpi Reali Equipaggi Marittimi) di San Bartolomeo venne subito assegnato alla categoria Palombari.[1] Si imbarcò dapprima sul sommergibile Tricheco e poi sull'incrociatore leggero Luigi Cadorna dove, il 1º maggio 1940, conseguì la promozione a sottocapo.[1] Successivamente si imbarcò sulla nave appoggio sommergibili e palombari Titano. Nell'ottobre dello stesso anno, venne accolta la sua richiesta di far parte della Xª Flottiglia MAS, operando sui mezzi speciali subacquei.[1] Trasferito presso la nave appoggio Olterra, ormeggiata ad Algeciras, in Spagna, partecipò come secondo operatore dell'S.L.C. condotto dal tenente di vascello Licio Visintini a due missioni contro la base navale di Gibilterra.[1]

Venne promosso sergente per merito di guerra dopo la prima missione nel porto di Gibilterra condotta nel settembre 1941. Ritornò nel porto inglese la notte dell'8 dicembre 1942 per violare nuovamente la base.[1] Morì assieme al suo capo equipaggio nel tentativo di forzamento; vennero colpiti dalle bombe di profondità che gli inglesi lanciavano regolarmente proprio per evitare le incursioni degli S.L.C. italiani.[1] Con Decreto Luogotenenziale del 31 agosto 1944 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]

Onorificenze modifica

«Valorosissimo combattente, dopo lungo difficile e pericoloso addestramento, nel quale era fedele ardito collaboratore del suo ufficiale, con lui violava, una prima volta, quale operatore di mezzo d'assalto subacqueo una delle più potenti e difese basi navali dell'avversario. Inflessibilmente deciso ad ottenere risultati più cospicui, si sottometteva a nuova e intensa preparazione, in una vita clandestina e di clausura, fino al momento in cui, con sovrumano disprezzo del pericolo e animato da sublime amor di Patria, seguiva il suo ufficiale in una nuova impresa, nonostante il nemico avesse predisposto tutto quanto la tecnica poteva escogitare per opporsi all'ardimento dei nostri uomini. Nel porto nuovamente violato trovava eroica morte accanto al suo capo, unito indissolubilmente a lui nel sacrificio, così come lo era stato in vita, nel culto della Patria e del dovere. Gibilterra, 9 dicembre 1942.[2]»
— Decreto Luogotenenziale 31 agosto 1944.
«Volontario nei reparti d'assalto della Regia Marina, partecipava in circostanze particolarmente avverse, a una grandissima azione contro una munita base navale nemica, dando alta prova di coraggio, di tenacia e del più deciso spirito aggressivo. Mar Mediterraneo, maggio 1941
— Regio Decreto 27 dicembre 1941.
«Volontario nei reparti d'assalto della Regia Marina, partecipava su un mezzo subacqueo al forzamento di una munitissima base navale nemica. Con eccezionale resistenza, mirabile calma e sprezzo del pericolo, coadiuvava nel modo più efficace il proprio capo equipaggio a superare ogni ostacolo ed a portare a compimento l'attacco delle unità nemiche presenti nel porto. Acque di Gibilterra, settembre 1941
— Regio Decreto 27 dicembre 1941.

Note modifica

Annotazioni modifica


Note modifica

Bibliografia modifica

  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • Junio Valerio Borghese, Decima Flottiglia Mas, Milano, Garzanti, 1954.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia Regionale, 2007, p. 126.
  • Virgilio Spigai, Cento uomini contro due flotte, Marina di Carrara, Associazione Amici di Teseo Tesei, 2007.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica