Giulio di Brunswick-Lüneburg

duca di Brunswick-Lüneburg e principe di Wolfenb

Giulio di Brunswick-Lüneburg (Wolfenbüttel, 29 giugno 1528Wolfenbüttel, 3 maggio 1589) è stato un vescovo cattolico tedesco. Fu duca di Brunswick-Lüneburg e principe di Wolfenbüttel dal 1568 fino alla sua morte

Giulio
Ritratto del duca Giulio di Brunswick-Lüneburg
Duca di Brunswick e Lüneburg
Principe di Wolfenbüttel
Stemma
Stemma
In carica1568 –
1589
PredecessoreEnrico V
SuccessoreEnrico Giulio
Principe di Calenberg
In carica1584 –
1589
PredecessoreEric II
SuccessoreEnrico Giulio
NascitaWolfenbüttel, 29 giugno 1528
MorteWolfenbüttel, 3 maggio 1589 (60 anni)
Casa realeWelfen
PadreEnrico V di Brunswick-Lüneburg, detto “il Giovane”
MadreMaria di Württemberg
ConsorteEdvige di Brandeburgo
FigliSofia Edvige
Enrico Giulio
Maria
Elisabetta
Filippo Sigismondo
Gioacchino Carlo
Dorotea Augusta
Giulio Augusto
Edvige
Religionecattolicesimo e in seguito luteranesimo
Giulio di Brunswick-Lüneburg
vescovo della Chiesa cattolica
Giulio di Brunswick-Lüneburg in un ritratto del 1590 circa
 
Incarichi ricopertiVescovo di Minden
 
Nato29 giugno 1528 a Wolfenbüttel
Nominato vescovo1553
Deceduto3 maggio 1589 (60 anni) a Wolfenbüttel
 

Biografia modifica

Figlio più giovane di Enrico V di Brunswick-Lüneburg, a Giulio venne riservata la carriera ecclesiastica. Egli studiò all'Università di Lovanio, e divenne presto Vescovo di Minden nel 1553, ma diede le dimissioni dopo solo un anno di servizio. Alla morte di entrambi i suoi fratelli nella Battaglia di Sievershausen del 1553, egli divenne l'erede del principato. Tutti i piani progettati dal padre per escluderlo dalla linea di successione fallirono, anche perché Giulio si era convertito al protestantesimo. Alla morte del padre nel 1568, Giulio stabilì un nuovo regime di tassazione che favoriva la condizione degli agricoltori a quella dei nobili. Egli fondò inoltre una milizia — un vero e proprio corpo d'esercito armato — e riformò la corte. Giulio concluse un accordo con la città di Brunswick nel 1569, col quale la città riconobbe la sua sovranità; comunque, il conflitto tra Duca e città continuò.

Giulio promosse in special modo il commercio minerario. Le miniere di rame e piombo site nella città di Harz fiorirono, e vennero aperte numerose nuove miniere. Giulio stesso scrisse un libro sull'uso dei metalli. Per facilitare il commercio, Giulio investì in miglioramenti di strade e fiumi. Nel 1577 l'Oker divenne navigabile nel tratto tra Harz e Wolfenbüttel. Fu tollerante nei confronti del cattolicesimo opponendosi, insieme a Giovanni Giorgio di Brandeburgo, alla formazione di una lega protestante, educò al cattolicesimo il figlio Enrico Giulio, accolse i profughi religiosi della Sassonia. Nel 1576, fondò la prima università di stato, l'Università di Helmstedt, dove insegnò, nel 1589, anche il noto filosofo italiano Giordano Bruno.

Alla morte di Eric II di Brunswick-Lüneburg, nel 1584, Giulio ereditò il Principato di Calenberg, determinante per il consolidamento dei domini. Morì nel 1589 e gli succedette il figlio Enrico Giulio.

Matrimonio ed eredi modifica

Giulio sposò Edvige di Brandeburgo, figlia di Gioacchino II di Brandeburgo, il 25 febbraio 1560. Ebbero i seguenti figli che raggiunsero l'età adulta:

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Guglielmo IV di Brunswick-Lüneburg Guglielmo di Brunswick-Lüneburg  
 
Cecilia di Brandeburgo  
Enrico IV di Brunswick-Lüneburg  
Elisabetta di Stolberg-Werningerode Bodo VII di Stolberg-Werningerode  
 
 
Enrico V di Brunswick-Lüneburg  
Eric II di Pomerania-Wolgast Vartislao IX di Pomerania-Wolgast  
 
Sofia di Sassonia-Lauenburg  
Caterina di Pomerania-Wolgast  
Sofia di Pomerania-Stolp Boghislao IX di Pomerania-Stolp  
 
Maria di Masovia  
Giulio di Brunswick-Lüneburg  
Ulrico V di Württemberg Eberardo IV di Württemberg  
 
Enrichetta di Mömpelgard  
Enrico di Württemberg  
Elisabetta di Baviera-Landshut Federico di Baviera-Landshut  
 
Maddalena Visconti  
Maria di Württemberg  
 
 
 
Eva di Salm  
 
 
 
 

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN22933406 · ISNI (EN0000 0001 1045 1903 · CERL cnp00395388 · LCCN (ENn90710091 · GND (DE118558714 · BNF (FRcb12288163j (data) · J9U (ENHE987007443067805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n90710091