Giuseppe Frattallone

Giuseppe Frattalone (Caltanissetta, 1832Firenze, 27 luglio 1874) è stato uno scultore italiano. L'artista ha operato tra la Sicilia e Firenze.

Fotoritratto di Giuseppe Frattallone

Biografia modifica

Nacque a Caltanissetta nel 1832 (nel 1833 secondo altri),[1] in una famiglia molto religiosa di artigiani. Il padre Liborio era un falegname ebanista e come lui anche il nonno; rimase orfano a sedici anni. Fin da piccolo ebbe contatti con l’ambiente artistico e religioso della città natale e nel contesto cittadino e familiare si venne a determinare la sua prima formazione artistica.[2]

 
Targa sulla casa natale di Frattallone

Il barone Barile di Turolifi, intuendo le potenzialità artistiche del giovane Frattallone, promosse il suo primo soggiorno a Palermo tra il 1856 e il 1859 dove, frequentando la Regia Accademia,[3] apprese i precetti del canoviano Valerio Villareale e quelli del pittore Salvatore Lo Forte.[4]

Successivamente fu il comune di Palermo nel 1859 che gli finanziò un pensionato artistico per continuare i suoi studi.[5] Quindi Frattallone si stabilì a Firenze per seguire gli insegnamenti di Giovanni Duprè nell'Accademia di Belle Arti della città, in seguito aprì bottega e si stabilì definitivamente a Firenze.[6]

Il suo linguaggio fu incline a quel realismo attento alle piccole cose della vita domestica. Nasce così l’Ora di studio che è considerata dai più il suo capolavoro.[7] Moriva a Firenze a soli 42 anni nel 1874. Tra le altre sue opere sono i busti della Villa Amedeo a Caltanissetta ed alcuni monumenti, in particolare il monumento funebre a Gaetano Scovazzo commissionatogli dal comune palermitano.[8] Egli è stato un coerente rappresentante della corrente artistica italiana del romanticismo; esprimendosi come un abile testimone di un'espressione realista di contenuti e di toni domestici.[5]

Periodo nisseno modifica

Il Frattallone ha certamente conosciuto la lezione artistica di Valerio Villareale, che aveva nel 1806 prodotto una statua in onore di Ferdinando I di Borbone a Caltanissetta, statua successivamente restaurata da un congiunto dell'artista.[4]

Grazie al mecenatismo di Giovanni Calogero Barile di Turolifi,[9] Frattallone iniziò a sviluppare le sue abilità artistiche nella sua città natale creando per questa committenza diverse opere.[10] Subì certamente l'influsso di maestranze di abili plasticisti (adornisti a stucco) e decoratori di chiese attivi nel territorio nisseno.[11]

Il Gesù Bambino per la Cattedrale di Caltanissetta, il Sant’Antonio da Padova per la chiesa di San Francesco di Caltanissetta, l’esile Crocifisso per il coro della chiesa di San Michele Arcangelo, ed infine la scultura di San Luigi Gonzaga per la chiesa di Santa Maria del Suffragio di Santa Caterina Villarmosa, sono opere prodotte durante la sua permanenza nella città natale.[12]

 
Stemma della famiglia Barile, opera giovanile

Decorò, inoltre, alcuni saloni dei palazzi Barile con stucchi e realizzò in alabastro lo stemma dei Barile, convincendo il barone Giovan Calogero a sostenere e incoraggiare il suo talento con un proprio sostegno economico.[5]

Periodo palermitano modifica

Nel 1856 era già attivo a Palermo, dove continuò la sua formazione, presso lo studio dello scultore Benedetto De Lisi.[5]

Per la committenza del barone Barile, durante la sua permanenza a Palermo, realizzò l’Acquasantiera della cappella di Santa Germana a Turolifi, quella della chiesa di San Michele, dello Stemma della famiglia Barile sempre a Turolifi, e lo stemma per la Villa Barile a Caltanissetta.[5]

Sono sicuramente realizzati in questo periodo sono i busti in gesso del Barone e della Baronessa Barile attualmente presso Palazzo Moncada a Caltanissetta, opere nelle quali è possibile misurare la crescita artistica dello scultore. In quegli anni il Frattallone realizzò il San Giovannino, scultura in gesso, e l’Angelo custode, che mostrano la sua raggiunta indipendenza dalle accademie e la sua un’evoluzione artistica.[5]

Periodo fiorentino modifica

 
Firma di Frattallone alias Frattalloni
 
Bozzetto in terracotta dell'Ora di studio (prop. privata)

Nel 1859 andò a vivere a Firenze, grazie ad una borsa di studio; la sua formazione artistica si completò nello studio di Giovanni Dupré;[13] per poi successivamente, dopo 3 anni, aprire un proprio studio nella città toscana dove operò fino alla sua morte. Durante il suo soggiorno fiorentino usava firmarsi: Frattalloni o anche come Frattelloni.[6][14]

Nel 1863 realizza la piccola statua in terracotta L’ora di studio, e il mezzo Busto di Antonello Gagini in gesso, nel 1864 realizza il bassorilievo Cristo che scaccia i profani dal tempio attualmente a Palermo e la statua in gesso di Antonello Gagini. Tutte le citate opere ebbero un’accoglienza positiva all'epoca.[6]

Sempre nel 1864 realizza per la famiglia Barile una bellissima fontana a forma di conchiglia, ma purtroppo di questa è arrivata a noi solo la mensola. Nel 1965 Firenze diventa capitale d’Italia e si celebrano i 600 anni della nascita di Dante Alighieri, per commemorare i quali l’artista realizza un busto del sommo poeta che regalerà alla sua città per la Biblioteca Scarabelli, dove è tuttora.

Nel 1867 nella mostra organizzata dalla “Società dell’incoraggiamento” vinse il primo premio esponendo l'Ora di studio in terracotta. Quindi si decide di offrirne una realizzazione in marmo, come premio, al comune che avesse ottenuto il migliore tasso di scolarità. La statua è stata vinta dal comune di Trapani dov’è tuttora.

Sempre nel 1867 realizzava il progetto in gesso di una fontana a pianta ottagonale.

Nel 1968 realizza il Busto di Filippo Cordova per la città di Caltanissetta e successivamente quello per il monumento funebre a Firenze. Commissionatogli dalla municipalità palermitana, nel 1870 realizzava il Monumento funebre a Gaetano Scovazzo per la chiesa di San Domenico a Palermo, ritenuto il pantheon dei siciliani.[8]

Nel 1870 realizzava la scultura in marmo de l’Ora di studio per Michele Gordigiani affermato artista fiorentino; successivamente nel 1871 realizzava una seconda copia de L’Ora di studio che è attualmente al palazzo Moncada a Caltanissetta insieme a quella che si trova presso il comune di Trapani.

Tra il 1870 al 1872 realizzava i busti in marmo per Caltanissetta di Gioachino Rossini, di Giuseppe Garibaldi, di Vincenzo Bellini, di Giuseppe Mazzini e di Ugo Foscolo per la villa Amedeo nella sua città natale. Nel 1873, ormai malato, partecipava all’Esposizione Universale di Vienna, con la terza copia della statua in marmo L'Ora di studio.[15][16]

Muore il 27 luglio 1874, dopo lunga malattia, viene sepolto dai confratelli della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze nel Cimitero delle Porte Sante. In punto di morte diede disposizione che tutte le sue opere presenti nello studio fiorentino fossero portate a Caltanissetta.[6]

Un suo busto di Ugo Foscolo, regalato nel 1976 da Enrico Chiellini alla biblioteca Labronica di Livorno, è andato perduto insieme ad altre sue opere meno conosciute.[17]

Opere modifica

Opere del Frattallone
Foto Anno Opera Materiale Note descrittive
  1870
1871
L'Ora di studio Marmo L'opera più famosa dello scultore; l'opera è alta 70 cm ha una circonferenza di base di 140 cm.

Opera fu premiata dalla Accademia di belle arti di Firenze, per poi essere donata a quella scuola italiana che avesse vantato i migliori risultati sull'obbligo scolastico per l'anno accademico 1868-69; il concorso fu vinto dalla città di Trapani. Un'altra copia fu commissionata dalla città nissena per essere esposta nel costruendo teatro cittadino Regina Margherita. Infine, partecipò all'Esposizione universale di Vienna del 1873 con un'altra copia dell'opera.

  1866 Busto di Dante Marmo Il busto si trova presso la Biblioteca Scarabelli di Caltanissetta.
  1863 Mezzo-Busto di Antonello Gagini Gesso Notevole la somiglianza con lo scultore Giovanni Dupré, maestro del Frattallone, l'opera si trova presso palazzo Moncada a Caltanissetta.
  1864 Bozzetto della statua a Antonello Gagini Gesso Si trova presso palazzo Moncada a Caltanissetta, l'opera è alta 81 cm, sul retro del gesso si trova un capitello corinzio con una statuetta di togato romano solo abbozzata.
  1867 Progetto di fontana ottagonale Gesso Si trova presso palazzo Moncada a Caltanissetta; costruita con 4 vasche sovrapposte e con una pianta ottagonale ed altrettanti leoni ad ornamento; l'opera in gesso si caratterizza per un gusto eclettico barocchegiante; essa rappresenta l'allegoria della preziosità dell'acqua per il benessere della natura e degli uomini.
  n. d. Statua dell'Arcangelo Michele Terracotta acroma Si trova presso il Museo Diocesano di Caltanissetta; la pregevole fattura farebbe venir meno la tesi che si tratti di un'opera giovanile, quanto piuttosto una produzione matura del periodo Fiorentino.
  1868 Bozza del monumento funebre a Gaetano Scovazzo Marmo Il monumento in marmo con il busto del senatore Scovazzo è posto nel Pantheon dei siciliani illustri, nella chiesa di San Domenico a Palermo.
  1861 Monumento a
Filippo Cordova
Marmo Monumento posto nell'omonima villa comunale a Caltanissetta.
  n. d. Palazzo Barile
6 medaglioni
Arenaria Medaglioni in arenaria, del Palazzo Barile di Caltanissetta, di attribuzione incerta al Frattallone.
Altre opere del Frattallone
Crocifisso ligneo San Giovanni L'angelo custode Mensola in marmo Testa di San Luigi Gonzaga Busto del Barone di Turolifi Busto della Baronessa di Turolifi
 
Crocifisso ligneo, opera giovanile sito presso la chiesa di Santa Maria del suffragio o Chiesa del Purgatorio a Santa Caterina Villarmosa
 
Gesso di San Giovanni Battista bambino, 1859
 
L'Angelo custode in terracotta, 1858
 
Mensola in marmo di una fontana scomparsa, peculiare per la rappresentazione di bacceli di fava, 1864
 
Testa in legno di San Luigi Gonzaga, opera giovanile in legno sita presso la chiesa di Santa Maria del suffragio o Chiesa del Purgatorio a Santa Caterina Villarmosa; l'opera sarà oggetto di restauro nel 2022.[18]
 
Barone Giovan Calogero Barile, opera giovanile in gesso, 1856-59
 
Baronessa Agata Giordano Barile, opera giovanile in gesso, 1856-59

Opere scomparse modifica

Della produzione del Frattalone si sono perse molte opere, di cui alcune note:[11]

 
Via Frattallone, perpendicolare a via Cavour a Caltanissetta

Riconoscimenti modifica

La città natale ha intitolato una via del centro cittadino allo scultore, via in cui è sita la casa natale. La targa apposta sulla casa natale dello scultore riporta una data di nascita errata; infatti, la data di nascita è riferita all'omonimo fratello dello scultore nato e poi morto prima della nascita dello stesso scultore.[19] In realtà Frattallone ebbe due fratelli nati e morti prima della sua nascita, entrambi si chiamavano Giuseppe. Anche a San Cataldo è stata intitolata una via allo scultore nisseno.[20]

Nel settembre 2021, a cura del Rotary Club di Caltanissetta, è stato pubblicato un testo monografico sullo scultore nisseno, presentato insieme alla inaugurazione di una mostra monografica sullo scultore con opere provenienti da vari siti.[21][22]

Note modifica

  1. ^ Marilena Mosco, Alla ricerca di Giuseppe Frattallone: da Enzo Falzone a Silvestra Bietoletti. cit. in Rotary Club Caltanissetta, Giuseppe Frattalone scultore Ed. Lussografica - Caltanissetta 2021, p. 22 ISBN 9788882435332
  2. ^ Giuseppe Giugno – OADI – Rivista dell'Osservatorio per le Arti Decorative in Italia - ASCl, Not. F. Meo, reg. 217, f. 857r. Giuseppe Frattallone è probabilmente parente dell’omonimo scultore nato a Caltanissetta nel 1832, per il quale si rimanda a L. Sarullo, Dizionario degli Artisti …, 1994, p. 126., su Università degli Studi di Palermo, 2 gennaio 2009. URL consultato il 26 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2021).
  3. ^ Archivi Beni culturali, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 7 novembre 2019 (archiviato il 4 giugno 2021).
  4. ^ a b Luigi Garbato, Giuseppe Frattallone scultore nisseno dell'Ottocento. cit. in Rotary Club Caltanissetta, Giuseppe Frattalone scultore. Ed. Lussografica - Caltanissetta 2021, p. 11 ISBN 9788882435332
  5. ^ a b c d e f Roberta Carchiolo,Gli anni palermitani di Giuseppe Frattallone. cit. in Rotary Club Caltanissetta, Giuseppe Frattalone scultore. Ed. Lussografica - Caltanissetta 2021, p. 25 ISBN 9788882435332
  6. ^ a b c d Silvestra Bietoletti, L'attività di Giuseppe Frattallone a Firenze. cit. in Rotary Club Caltanissetta, Giuseppe Frattalone scultore. Ed. Lussografica - Caltanissetta 2021, p. 29 ISBN 9788882435332
  7. ^ Fiorella Falci, Lo scultore che ha accompagnato la storia, cit. in Rotary Club Caltanissetta, Giuseppe Frattalone scultore. Ed. Lussografica - Caltanissetta 2021, p. 15 ISBN 9788882435332
  8. ^ a b Anna Giannone, Il monumento funebre di Gaetano Scovazzo. cit. in Rotary Club Caltanissetta, Giuseppe Frattalone scultore. Ed. Lussografica - Caltanissetta 2021, p. 65 ISBN 9788882435332
  9. ^ Storia della famiglia Barile, su Italy Heritage. URL consultato il 28 settembre 2021.
  10. ^ Villa Barile a Caltanissetta sede dei Cavalieri dell’Ordine Costantiniano Ortodosso di San Giorgio, su WorldWebNews.it, 7 agosto 2015. URL consultato il 28 settembre 2021.
  11. ^ a b Michele Mendolia Calella, Giuseppe Frattallone nella stampa dell'epoca e nelle stampe perdute. cit. in Rotary Club Caltanissetta, Giuseppe Frattalone scultore. Ed. Lussografica - Caltanissetta 2021, p. 32 ISBN 9788882435332
  12. ^ Storia ecclesiastica di Santa Caterina Villarmosa Sac. F. Federico Tip. Omnibus Giuseppe Esposito 1913 pag. 27
  13. ^ S. Bietoletti, Giuseppe Frattelloni, un allievo siciliano di Giovanni Duprè, «Bollettino dell’Accademia degli Euteleti», 74, 2007, pp. 39-50.
  14. ^ Frattelloni, Giuseppe, su De Gruyter, 27 aprile 2022. URL consultato il 27 aprile 2022.
  15. ^ Catalogo dell’esposizione della Società d’Incoraggiamento delle Belle Arti in Firenze, Firenze 1867, n. 214.
  16. ^ Pier d’Ambra, Cose viste. Esposizione di Vienna, III parte, «La Nazione», 17 aprile 1873.
  17. ^ Cfr. V. Carpita, I. Amadei, M. Patti, A. Gioli, Patrimonio artistico e identità cittadina: Storia del Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, Comune di Livorno – Debatte ed., Livorno 2008
  18. ^ Caltanissetta, il Restauro della scultura di Giuseppe Frattallone San Luigi Gonzaga e il patrimonio artistico nisseno: lunedì 2 maggio, su il Fatto Nisseno - Caltanissetta notizie, cronaca, attualità - cronaca, approfondimento e informazione nel nisseno, 30 aprile 2022. URL consultato il 30 aprile 2022.
  19. ^ Enzo Falzone, Giuseppe Frattallone, Caltanissetta, Lussografica, 2005, ISBN 88-8243-081-2, OCLC 63161876.
  20. ^ Via Frattallone · 93017 San Cataldo, Sicily, Province of Caltanissetta, Italy, su Via Frattallone · 93017 San Cataldo, Sicily, Province of Caltanissetta, Italy, 22 settembre 2021. URL consultato il 25 settembre 2021.
  21. ^ Al via l'opera editoriale su Giuseppe Frattallone, su Sardegna Reporter, 13 settembre 2021. URL consultato il 26 settembre 2021.
  22. ^ Al via l'opera editoriale sullo scultore Giuseppe Frattallone: un viaggio nel Regno d’Italia passando da Vienna, Livorno, Firenze, Napoli, Roma, Palermo, su Sicilia Oggi Notizie, 13 settembre 2021. URL consultato il 18 settembre 2021.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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