Giuseppe Rossi (militare)

militare e imprenditore italiano (1881-1957)

Giuseppe Rossi (Carpaneto Piacentino, 15 maggio 188124 marzo 1957) è stato un militare e imprenditore italiano, pioniere dell'aeronautica.

Biografia modifica

Il Comandante Maggiore Giuseppe Rossi nasce a Carpaneto, in Emilia Romagna, da famiglia agiata. Molto sportivo, praticante di ciclismo, la ginnastica e il pugilato, inizia a gareggiare in moto ed è questa l’occasione in cui conosce e diventa amico di Alessandro Cagno, asso dell’automobilismo e aviazione. Frequenta la scuola per pilotaggio alla Comina nei pressi di Pordenone, dove uno degli istruttori è proprio Cagno. Oltre che imparare a volare si dedica alla riparazione dei velivoli. In questo modo si guadagna il suo primo velivolo: un Farman danneggiato che riporta in volo[1].

Ottiene il brevetto di pilota numero 27, nel 1910, iniziando subito a mostrare le sue doti, inizialmente nei cieli piacentini e quindi africani. Durante l’esibizione piacentina “Giornate di Aviazione”, a causa di forti raffiche, precipita al decollo, riportando solo una piccola ferita. Sempre nel 1911 partecipa a varie esibizioni aeree, distinguendosi per le sue capacità aviatorie.

Allo scoppio della guerra italo-turca per la colonizzazione della Libia, Rossi, da volontario civile, si arruola nel 4º plotone autonomo[2], mettendo a disposizione il proprio velivolo, il Farman da lui riparato. A partire dal 5 dicembre 1911 sorvola quindi i cieli di Tobruk con a bordo, nel ruolo di osservatore, il capitano Carlo Montù.

Durante un sorvolo su Tobruk, il 31 gennaio 1912, dopo un efficace lancio di una bomba e rilevamento delle postazioni nemiche, il suo velivolo viene colpito da raffiche di artiglieria nemica: il velivolo è perforato in più punti e il capitano Montù viene ferito (il primo ferito nella storia dell’aviazione).

Per questa impresa Rossi è stato militarizzato e promosso al grado di sergente. Successivamente gli viene conferita la prima Medaglia d’argento al valor militare.

Ha l’occasione di volare insieme a Gabriele d’Annunzio con cui mantiene una amicizia duratura[3].

Ad inizio 1912 si impegna nella sperimentazione di comunicazioni a telegrafo senza fili tra un velivolo e le stazioni a terra, in collaborazione con Guglielmo Marconi[2].

Rientrato in Italia si dedica ai campi di aviazione, in particolare a quelli di Torino[4], Passignano e Taranto.

Dà nuovamente spettacolo all'edizione 1912 della manifestazione “Giornate dell’Aviazione”, volando su Piacenza e raggiungendo il cielo di Carpaneto, sua terra natia.

Altre sue imprese furono il Primo Concorso Militare d’Aeroplani a Mirafiori, con test di volo e nel 1914, a bordo di un Macchi Parasol (dotato di motore LUCT) e quindi il record italiano di durata in circuito chiuso.

Prima guerra mondiale modifica

Richiamato in servizio allo scoppio della prima guerra mondiale, prende il comando della Scuola di idrovolanti di Taranto.

A bordo di un idrovolante affonda un sommergibile nemico che tentava l’avvicinamento al porto di Taranto, rilevante strategicamente per la marina italiana e deposito di materiale e attrezzature dell’esercito.

Luigi Emanuele di Savoia riconosce i meriti di Rossi e lo decora con una seconda Medaglia d’argento nel 1916[5].

Fu istruttore di volo di importanti aviatori, tra i quali Francesco de Pinedo, volatore oceanico e il principe Ajmone di Savoia. Pilotò un idrovolante sopra la rada di Bari ospitando a bordo il principe ereditario Umberto di Savoia, che, soddisfatto del volo e dell’osservazione, lo premiò con una spilla con le insegne sabaude.

La scuola di Taranto fu chiusa temporaneamente, per questioni organizzative tra la Marina e l’Esercito, quindi Rossi si spostò a Venezia per collaudare un trimotore da bombardamento della Bresciani e divenne istruttore anche per questo aeroplano, esperienza finita prematuramente a causa della morte del progettista Bresciani.

La scuola di Taranto riaprì i battenti nel 1917 e lì il Comandante Maggiore Giuseppe Rossi riprese il suo ruolo.

Attività imprenditoriale modifica

Nel 1921 Rossi avvia, insieme ad un altro industriale con precedenti esperienze in Caproni, una officina per la revisione e per la costruzione di velivoli nei pressi di Bracciano[6]. Nel 1921 sviluppa e produce un aereo quadrimotore di grande taglia. A partire dal 1922 avvia in proprio la società “Cantieri Aeronautici Bracciano”. Tra i velivoli da lui progettati e assemblati vi sono:

  • prototipo idro P.R.B, quadrimotore Isotta Fraschini con 31.40 metri di apertura alare, collaudato in volo il 11 maggio 1921
  • CAB1 quadrimotore (Jupiter da 420 cavalli)
  • CAB1 bis trimotore (Isotta Fraschini Asso 500) per trasporto commerciale con un solo timone di direzione centrale con cabina dei piloti sporgente e chiusa; l’aereo aveva un motore trattivo e due propulsivi.

Tra i vari aviatori con i quali instaurò rapporti professionali negli anni 30, vi è anche il Maresciallo dell’aria Italo Balbo.

Nel 1937 la ditta assume il nome di “S.A. Giuseppe Rossi” sempre con sede a Bracciano; sotto questo nome brevetta un sistema di alette retrattili e successivamente, nel 1943, brevetta un aereo da caccia biposto. Le officine furono requisite dallo stato durante la seconda guerra mondiale, arrecando un danno economico e bloccando di fatto gli sviluppi ed il nome dell’azienda stessa.

Rossi morì il 24 marzo del 1957 e fu sepolto nel suo paese natale a Carpaneto.

A lui è stata dedicata, nel 1989, la piazza del paese e nel 2007 fu inaugurato un cippo e una targa commemorativa[7].

Onorificenze modifica

  • Medaglia d'argento al valor militare 1911-1912
  • Medaglia d'argento al valor militare 1915-1918
  • Maestro Aviatore Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, il 19 novembre 1918
  • Maestro Aviatore Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, campagna 1915-1918, il 31 luglio 1920
  • Pioniere Aviazione Cavaliere dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia, il 30 giugno 1933
  • Medaglia d’oro dei ministeri Industria-Commercio, 1911
  • Medaglia d’Oro del Comune di Carpaneto per le giornate aviatorie piacentine nel 1911.

Note modifica

  1. ^ TUSCIA ROMANA INFO | Museo del Lavoro e dell'Industria | Giuseppe Rossi - Pioniere, aviatore, su tusciaromana.info. URL consultato il 25 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2020).
  2. ^ a b La Stampa Piacenza (PDF), su anapiacenza.it.
  3. ^ Società Editrice Athesis S.p.A, Società Editrice Athesis S.p.A, Granzarolo e Finzi in volo con Gabriele D’Annunzio a Fiume e al raid di Vienna, su L'Arena.it, 8 novembre 2015T14:31:45+0100. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  4. ^ TUSCIA ROMANA INFO | Museo del Lavoro e dell'Industria | Giuseppe Rossi - Pioniere, aviatore [collegamento interrotto], su tusciaromana.info. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  5. ^ Giuseppe Rossi, su earlyaviators.com. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  6. ^ (EN) #TesoridelBraccianese Instagram posts (photos and videos) - Picuki.com, su picuki.com. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  7. ^ IN MEMORIA DI GIUSEPPE ROSSI, su comune.carpaneto.pc.it. URL consultato il 25 febbraio 2021.