Giuseppe Vaccaro (generale)

generale italiano

Giuseppe Maria Vaccaro (Venezia, 4 maggio 1916Roma, 2006) è stato un generale italiano.

Giuseppe Maria Vaccaro
NascitaVenezia, 4 maggio 1916
MorteRoma, 2006
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Repubblica Italiana
Forza armataRegio Esercito
Esercito italiano
Arma Esercito
GradoGenerale di Corpo d'Armata
GuerreSeconda guerra mondiale
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Biografia modifica

Giuseppe Maria Vaccaro nacque a Venezia nel 1916, figlio del generale Michele Vaccaro e di Elena Lobus.

Arruolatosi il 1º ottobre 1936, prese parte alla Seconda guerra mondiale nell'arma di artiglieria, distinguendosi in azioni nell'Africa settentrionale.

Dopo la guerra si pose al servizio della Repubblica Italiana, divenendo nel 1977 Comandante Forze Terrestri Alleate Sud Europa per conto della NATO, carica che conservò sino al 1979.

Dal 2000 per sei anni ricoprì la carica di presidente dell'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro.

Morì a Roma nel 2006

Onorificenze modifica

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 20 ottobre 1978[1]
«Ufficiale di collegamento d'artiglieria presso un reggimento di fanteria chiedeva ed otteneva di partecipare all'attacco coi fanti. Quale ufficiale più anziano della sua compagnia, ne assumeva il comando e la conduceva all'attacco con fermezza ed ardimento. Ferito da una scheggia di bomba, non desisteva dal suo compito che portava a termine. Fulgido esempio di alto senso del dovere e sprezzo del pericolo.»
— Pendici di Bregu Giulei, 13 aprile 1941
«Comandante di batteria facente parte di una colonna motorizzata durante una vittoriosa azione offensiva, sebbene sottoposto al tiro dell'artiglieria avversaria, con efficace reazione riusciva a neutralizzare il tiro delle batterie nemiche distinguendosi per coraggio personale, capacità e sereno sprezzo del pericolo.»
— Africa settentrionale, 10 febbraio 1941
Croce d'oro per anzianità di servizio (ufficiali e sottufficiali, 40 anni)

Note modifica

  1. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 23 ottobre 2014.