Glicerio di Milano

arcivescovo e santo italiano

Glicerio (Milano, ... – Milano, 15 settembre 440), detto anche Glicero, fu arcivescovo di Milano dal 436 fino alla sua morte.

Glicerio di Milano
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiArcivescovo metropolita di Milano (436-438)
 
Natoa Milano
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato arcivescovocirca 436
Consacrato arcivescovo436
Deceduto15 settembre 440 a Milano
 
San Glicerio
Statua lignea del vescovo Glicerio nel coro del Duomo di Milano
 

Arcivescovo di Milano

 
NascitaMilano, ?
MorteMilano, 15 settembre 440
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza20 settembre
Attributibastone pastorale, mitria e palma
Patrono diMilano
Iscrizione funeraria del vescovo Glicerio scoperta nella basilica di San Nazaro in Brolo.

È venerato come santo dalla chiesa cattolica che lo ricorda il 20 settembre.

Note biografiche modifica

Non si hanno notizie storiche sul vescovo milanese Glicerio, il cui episcopato, secondo un antico Catalogus archiepiscoporum Mediolanensium[1], si colloca tra quelli di Martiniano, storicamente attestato nel 431[2], e di Lazzaro. Il medesimo catalogus gli assegna 18 anni di governo e lo dice sepolto il 15 settembre[3] nella chiesa di San Nazaro.

I dati del catalogus non sono tuttavia esatti. Infatti nella basilica di San Nazaro sono stati scoperti i frammenti dell'iscrizione funeraria del vescovo Glicerio[4], dalla quale si evince che il vescovo morì il 15 settembre del 440 e fu sepolto in San Nazaro il 20 settembre successivo.[5]

Inoltre a Glicerio è dedicato uno dei Carmina di Magno Felice Ennodio[6], scritti prima del 521, nel quale il vescovo milanese è qualificato come "venerabile" e dove si accenna alla brevità del suo episcopato (parvo vix tempore). Tradizionalmente infatti gli vengono assegnati solo tre anni di governo, da gennaio 436 a settembre 438.[7]

Di Glicerio infine esiste un ulteriore elogio funebre, conservato in un manoscritto della Biblioteca Ambrosiana, scritto da Giovanni Battista Fontana (ca. 1546-1580), e che appartiene ad un'opera mai pubblicata, la Historica Mediolanensium archiepiscoporum series, che san Carlo Borromeo aveva richiesto allo stesso Fontana.[8] Questo testo, che riporta la deposizione di Glicerio al 20 settembre[9], ricorda che il vescovo «diede soccorso all'Occidente e alla Libia che chiedeva aiuto», annotazione troppo vaga per essere identificata storicamente.[2]

Note modifica

  1. ^ Catalogus Archiepiscoporum Mediolanensium Archiviato il 10 aprile 2017 in Internet Archive., Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, vol. VIII, Hannover 1848, p. 103.
  2. ^ a b Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, I, p. 933.
  3. ^ Depositus 17 kalendas octobris.
  4. ^ A. Ferrua, San Glicerio, vescovo di Milano, in La Civiltà Cattolica 115 (1964), pp. 30-37.
  5. ^ De Nisco, Epigrafi cristiane a Milano nell'alto Medioevo, p. 66. Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, I, p. 933.
  6. ^ Magno Felice Ennodio, Carmina, nº 200 Archiviato il 18 aprile 2017 in Internet Archive., in Monumenta Germaniae Historica, Auctores antiquissimi, vol. VII, Berlino 1885, pp. 164-165.
  7. ^ Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, pp. 795. La scoperta del suo epitaffio corregge necessariamente la data tradizionale del 438 in 440.
  8. ^ De Nisco, Epigrafi cristiane a Milano nell'alto Medioevo, pp. 15-16 e 65-66. Giovanni Battista de Rossi, Inscriptiones christianae urbis Romae septimo saeculo antiquiores, II/1, Romae 1888, pp. 178-179. Corpus Inscriptionum Latinarum, V 2, 620 n. 5.
  9. ^ Depositus XII kalendas octobres.

Bibliografia modifica

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