Gog e Magog

figure bibliche

Gog e Magog (in ebraico גוג ומגוג?, Gōg ū-Māgōg; in arabo يأجوج ومأجوج?, Yaʾjūj wa Maʾjūj) sono due figure della tradizione biblica e islamica. Citati in varie parti delle Sacre Scritture, essi sono descritti talvolta come uomini vissuti in un lontano passato, sovrani, popolazioni o territori, spesso con un'accezione negativa, incarnando nemici del popolo di Dio.

Miniatura persiana del XVI secolo che illustra la costruzione delle Porte di Alessandro allo scopo di tenere lontani Gog e Magog dalle popolazioni civilizzate.

Nell'Apocalisse compaiono come sostenitori di Satana in vista dell'Armageddon.

Questi temi si diffusero molto nelle tradizioni d'Europa e Medio Oriente nella Tarda Antichità e nell'Alto Medioevo, sicché Gog e Magog si rinvengono in svariate leggende e opere dell'epoca, come il Romanzo di Alessandro, assumendo identità sempre più varie, con fonti che li descrivono come giganti, mostri o altri esseri sovrannaturali.

Nella Bibbia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Magog (Bibbia).

Nella Tavola delle Nazioni (Genesi 10) Magog è figlio di Iafet, figlio di Noè, considerato capostipite delle popolazioni d'Europa[1]. Secondo Flavio Giuseppe, storico ebreo del I secolo, andava identificato con l'antenato degli Sciti.

Nel libro di Ezechiele (ai capitoli 38 e 39) Gog è il sovrano di Mesech e Tubal, che risiede nel paese di Magog.[2]. Dei temi escatologici di Ezechiele si trova eco nell'Apocalisse di Giovanni, nella quale Gog e Magog sono popolazioni selvagge e sanguinarie, che vengono scatenate da Satana per sedurre le nazioni e sostenerlo nello scontro definitivo contro il popolo di Dio. Verranno poi distrutti da un fuoco dal Cielo inviato da Dio.(Apocalisse 20,8-9)[3][4]

Nel Corano modifica

Nel Corano (Sūrat al-Kahf, XVIII:83-98) si racconta come il Bicorne affrontò Gog e Magog, entità portatrici di caos, e li sconfisse, imprigionandoli dietro una muraglia di ferro e rame[5]. Questa barriera viene identificata da una parte dell'esegesi coranica con la Grande Muraglia cinese, mentre un'altra parte (tra cui Ṭabarī e Bayḍāwī) opta per le montagne che si ergono tra Armenia e Azerbaigian. Un giorno però essi riusciranno a evadere e imperverseranno per tutto il mondo, inghiottendo ogni cibo e acqua che troveranno, fino a sterminare tutti gli abitanti della terra; allora inizieranno a scagliare dardi verso il cielo, finché Dio non invierà, sotto forma di calamità, dei vermi che penetreranno attraverso i loro nasi e le orecchie e li divoreranno dall'interno, uccidendoli.

Storici e geografi musulmani contemporanei considerano i vichinghi Gog e Magog.[6][7][8][9]

Nella cartografia del Medioevo e dell'età moderna modifica

 
1276 - 1283, mappa di Hereford. Una mappa mundi di 158 x 133 cm, la più grande mappa medievale del mondo allora conosciuto con al n°5 il Mar Caspio e le terre di Gog e Magog.

La collocazione territoriale delle popolazioni Gog e Magog venne fantasiosamente definita in varie opere cartografiche del Medioevo, come il mappamondo di Ebstorf[10][11] e la mappa di Hereford[12].

Coronimi dedicati a Gog e Magog, con o senza una dicitura esplicativa, continuano ad essere presenti nella cartografia europea dell'Asia estrema ancora nel Seicento.[13]

Nella cultura di massa modifica

  • In epoca medievale si diffuse la leggenda dell'anno mille (mille non più mille), secondo cui ci sarebbe stata la fine del mondo e successivamente l'inaugurazione del Regno dell’Anticristo, capo delle forze del male, annunciato dai popoli diabolici di Gog e Magog, della cui esistenza aveva già parlato il profeta Ezechiele, che dall’Oriente avrebbero travolto l’Occidente;
  • Nel Milione di Marco Polo Gog e Magog sono regioni del Tenduk: la prima è abitata da una tribù chiamata come la regione, la seconda dai Tartari.
  • Gog e Magog è anche il titolo di un libro di racconti chassidici scritto dal filosofo austriaco Martin Buber.
  • Il poeta Giovanni Pascoli, nei Poemi conviviali, scrisse un componimento intitolato Gog e Magog (1904).
  • Dall'espressione "Gog e Magog" deriva il popolare modo di dire "andare in goga e magoga", che significa "andare in un paese molto lontano"[14]. A esso si rifà il titolo dell'album Goga e Magoga di Davide Van De Sfroos.
  • Gog e Magog sono i nomi dei cani di Stelio Èffrena nel romanzo Il fuoco di D'Annunzio.
  • In Le Avventure del Barone di Münchhausen di Rudolf Erich Raspe, Gog e Magog sono due giganti dalla forza mostruosa che accompagnano il Barone in diversi viaggi.
  • Nell'album Jehovahkill, del musicista e scrittore inglese Julian Cope, è presente un brano intitolato Gogmagog.
  • Nel videogioco Final Fantasy XIII-2 compare un boss chiamato Gogmagog.
  • Nel videogioco Monster Hunter 4 Ultimate, il nome del mostro Gogmazios deriva dall'unione di Gog e Magog.
  • Nella saga di Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery, Gog e Magog sono due cani di porcellana che custodiscono il camino di Patty's Place (e successivamente quello di Ingleside): Gog guarda a destra, Magog a sinistra.
  • Nella tredicesima stagione della serie televisiva Supernatural Gog e Magog compaiono come due litigiosi fratelli che in realtà sono degli esseri di terra di origine sumera.
  • Nelle serie a fumetti francesi Barbarossa e Blueberry, create dallo sceneggiatore Jean-Michel Charlier, Gog e Magog sono i nomi, rispettivamente, di due poderosi e giganteschi cannoni navali e dei due pericolosissimi mastini di un cacciatore di scalpi.
  • Nel libro La notte dei desideri, ovvero Il satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog di Michael Ende, due stregoni decidono di creare una pozione che si chiama il "satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog", che ha la straordinaria funzione di esaudire per ogni sorso l'esatto contrario di un desiderio.
  • Gog è il personaggio che dà titolo al romanzo di Giovanni Papini che, infatti, usa come introduzione la citazione dall'Apocalisse per presentare l'ambiguo figuro che darà voce alla narrazione.

Note modifica

  1. ^ ... "I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras". Genesi 10:2
  2. ^ Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le isole: sapranno che io sono il Signore. Ezechiele 38-39
  3. ^ come in Apocalisse: ...e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. Apocalisse 20:8
  4. ^ come in Apocalisse: ...Si spanderanno sulla superficie della terra e assedieranno il popolo di Dio e Gerusalemme, la città che egli ama. Ma dal cielo scenderà il fuoco di Dio, che sʼabbatterà sugli eserciti e li consumerà. [=Bibbia+della+Gioia]
  5. ^ “O Bicorne, invero Gog e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se erigerai una barriera tra noi e loro”. Corano XVIII; La caverna, 94 Archiviato il 4 dicembre 2015 in Internet Archive.
  6. ^ https://books.google.co.uk/books?id=b4MjAQAAMAAJ&q=vikings+and+gog+and+magog&dq=vikings+and+gog+and+magog&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwj40viCj_zkAhWHgVwKHRsQAaoQ6AEINzAC
  7. ^ Lund, Niels "The Danish Empire and the End of the Viking Age", in Sawyer, History of the Vikings, pp. 167–81.
  8. ^ The Royal Household, "Sweyn" Archiviato il 29 novembre 2014 in Internet Archive., The official Website of The British Monarchy, 15 March 2015, accessed 15 March 2015
  9. ^ Lawson, M K (2004). "Cnut: England's Viking King 1016–35". The History Press Ltd, 2005, ISBN 978-0582059702.
  10. ^ Albert James, Monsters, Tricksters, and Sacred Cows: Animal Tales and American Identities, Arnold University of Virginia Press, 1996
  11. ^ Andrew Colin Gow The Red Jews: Antisemitism in the Apocalyptic Age 1200 - 1600, BRILL, 1995
  12. ^ Naomi Reed Kline, Maps of Medieval Thought: The Hereford Paradigm, Boydell Press, 2001
  13. ^ Castelnovi, 2008
  14. ^ Ottorino Pianigiani, Etimologia: goga-magoga, su etimo.it, Vocabolario etimologico della lingua italiana. URL consultato il 18 aprile 2014.

Bibliografia modifica

  • Lemma «Yādjūdj wa-Mādjūdj» (E. van Donzel e Claudia Ott), su: The Encyclopaedia of Islam, new edition.
  • Qazwīnī, ʿAjāʾib al-makhlūqāt, ed. F. Wüstenfeld, Gottinga, 1849.
  • Masʿūdī, Murūj al-dhahab, ed. Charles Pellat, 5 voll., I, p. 144.
  • Castelnovi Michele, La persistenza del mito di Gog e Magog nella cartografia medievale e moderna, in Dalla mappa al GIS. Atti del Primo Seminario di Studi, Roma 5-6 marzo 2007, a cura di Carla Masetti, Genova, Brigati, 2008, pp. 185–196. ISBN 97-88-887822-52-6.
  • Castelnovi Michele, Gog e Magog: le metamorfosi di una metafora geografica, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, serie XIII, vol. I, 2008, apr-giu 2008, pp. 421–448.

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