Google+

rete sociale

Google+ è stato un social network gratuito creato da Google nel 2011. Il 2 aprile 2019 è stato chiuso al pubblico e dal 6 luglio 2020 non è più disponibile per i clienti G Suite.

Google+
sito web
Logo
Logo
URLplus.google.com/
Tipo di sitosocial network
LinguaMultilingue
RegistrazioneObbligatoria
Scopo di lucro
ProprietarioGoogle
Creato daGoogle
Lancio28 giugno 2011
Stato attualechiuso
Chiusura
  • consumer, 2 aprile 2019
  • G Suite, 7 luglio 2020 (migrazione a Google Currents)
SloganReal-life sharing, rethought for the web

Storia modifica

Il servizio è stato lanciato il 28 giugno 2011, in fase test e solo su invito. Il giorno seguente, gli utenti esistenti sono stati autorizzati a invitare gli amici al servizio per creare il proprio account, ma questo è stato rapidamente sospeso il giorno successivo a causa delle eccessive richieste.[1] L'11 agosto 2011 viene annunciato il lancio dei social games.[2] Il 20 settembre 2011 aprì la beta pubblica, le iscrizioni diventarono quindi libere e non fu più necessario l'invito.[3]

Caratteristiche modifica

Google+ includeva importanti novità rispetto ad altre reti sociali più affermate, introducendo nuovi contenuti multimediali; infatti offriva la possibilità di avviare sessioni audio e video, tramite ad esempio i "videoritrovi" (chiamati hangouts), stanze virtuali dove era possibile condividere video e parlare allo stesso tempo con tutti i componenti presenti all'interno, tramite microfono e webcam. Sempre tramite la chat gli utenti avevano la possibilità di scambiarsi file.[4][5]

Google+ presentava delle varianti e delle nuove funzionalità che lo contraddistinguevano da altri social network. Il sistema dei contatti era organizzato e suddiviso in "cerchie" ("circles") liberamente creabili e modificabili dall'utente. In modo predefinito erano già presenti cerchie denominate "amici", "conoscenti", "lavoro", "famiglia", "persone che seguo". Tale sistema mirava a realizzare un buon livello di privacy.

Agendo sulle impostazioni era quindi possibile limitare la diffusione dei dati personali, di qualsiasi notizia o pubblicazione, alle varie cerchie.[4][5]

Un'altra importante funzione di Google+, detta "Spunti" ("Sparks"), permetteva di creare dei feed semplicemente dopo aver inserito in un box l'argomento interessato. Si creava un flusso di contenuti inerenti all'argomento scelto, che erano poi condivisibili con i nostri amici.

Google+, come Facebook e Twitter, disponeva di un sistema di identificazione delle persone famose, visibile tramite un'icona con un visto accanto al nome del profilo.

L'interfaccia di Google+ era di semplice utilizzo e permetteva anche ai meno esperti di avere un buon controllo del proprio profilo e quindi anche delle persone che potevano accedervi e/o mettersi in contatto con l'utente.

Controversie modifica

 
L'icona di Google+ utilizzata dal 2015 fino alla chiusura

Controversie sulle informazioni richieste modifica

L'adesione al servizio richiedeva obbligatoriamente l'uso dei propri dati anagrafici reali[6] e l'indicazione del genere. Quest'ultimo dato all'avvio del servizio stesso è stato condiviso come informazione pubblica ed è impossibile evitare che chi conosca un indirizzo email possa risalirne al profilo, e quindi ai dati anagrafici.[7]

Nymwar modifica

Nymwar è il nome dato ai conflitti sulle politiche che obbligano gli utenti del servizio internet di identificarsi con nomi reali. Nel luglio 2011 al momento delle iscrizioni alla versione di test del social networking di Google+, è stata applicata una politica di sospensione degli account degli utenti ritenuti in violazione. Pseudonimi, soprannomi e nomi reali non-standard (ad esempio, omonimi o nomi che includono caratteri da più grafie linguistiche) sono stati tutti bloccati. Il termine è stato coniato da "pseudonimo" e hanno assunto un certo rilievo gli hashtag "#nymwars" su Twitter.

Google ha sospeso degli account ritenuti colpevoli di non usare il proprio nome reale.[8][9] Google, tramite Bradley Horowitz afferma che la violazione dei termini del servizio dovrebbe riflettere solo il servizio per il quale i termini stessi sono stati violati, non gli altri servizi forniti da Google.[10] Tuttavia, in almeno un caso[11] si è verificato il blocco dell'intero account, inibendo temporaneamente l'utilizzo degli altri servizi di Google o è stato richiesto di autenticarsi inserendo un numero di cellulare su cui sarebbe stato inviato un codice di sblocco[12].

Rischio sui dati degli utenti e chiusura della parte consumer modifica

Nell'ottobre del 2018 è stato reso noto che nel marzo precedente era stato scoperto un problema riguardante il sistema di custodia dei dati che avrebbe messo a rischio la segretezza dei dati di 500.000 utenti. Il problema era stato risolto nello stesso mese ma non era stata resa nota la notizia immediatamente.[13][14] Probabilmente anche a causa di questo, Google ha previsto la chiusura del social network nella parte consumer ad agosto 2019 mentre la parte enterprise (G Suite) si è evoluto in Google Workspace ed è ancora in attività.[15]

Il 10 dicembre 2018 Google ha reso noto di aver anticipato la chiusura ad aprile 2019 a seguito di un'ulteriore vulnerabilità delle API scoperta a novembre che ha interessato 52,5 milioni di utenti.[16]

Dati statistici modifica

2011 modifica

Il 14 luglio 2011, dopo solo due settimane dal lancio, Larry Page annuncia il superamento di quota 10 milioni di utenti registrati.[17] Il 13 agosto 2011, dopo 43 giorni dal lancio, vengono stimati più di 25 milioni di utenti.[18] Il 29 settembre 2011 vengono raggiunti i 50 milioni di utenti.[19] Il 27 dicembre dello stesso anno vengono superati i 62 milioni di iscritti[20].

2012 modifica

Il 19 gennaio 2012 vengono raggiunti i 90 milioni di iscritti.[21][22] Il primo febbraio secondo i dati raccolti da Paul Allen il social network avrebbe raggiunto i 100 milioni di iscritti.[23][24][25][26] L'11 aprile 2012 vengono raggiunti i 170 milioni di utenti e contemporaneamente all'annuncio viene rinnovata la grafica del sito.[27] Il 27 giugno 2012, a un anno dal lancio, vengono superati i 250 milioni di iscritti[28], mentre nel mese di settembre 2012 vengono raggiunti i 400 milioni di iscritti.[29]Il 6 dicembre 2012 Google annuncia che il social network ha raggiunto la quota di 500 milioni di iscritti, dei quali 135 milioni sono utenti attivi[30].

2013 modifica

A settembre 2013 Google+ conta più di 1 miliardo e 13 milioni di utenti iscritti, contro 1 miliardo e 14 milioni di utenti iscritti su Facebook.[31]

2015 modifica

A novembre 2015 Google+ conta più di 2 miliardi e 800 milioni di utenti iscritti, con 2 milioni di community sul social network.[32]

2016 modifica

A maggio 2016 Google+ conta più di 3 miliardi di utenti iscritti, con più di 3 milioni di community create.[33]

2019 modifica

A causa dello scarso utilizzo e di problemi di sicurezza, il 2 aprile 2019 la versione consumer di Google+ è stata chiusa; il servizio è rimasto attivo per i clienti G Suite.[34]

2020 modifica

Tutti gli utenti G Suite vengono gradualmente migrati a Google Currents: viene sancita così la chiusura definitiva di Google+.[35]

Note modifica

  1. ^ Google+, le richieste di inviti superano le previsioni, su pctuner.net, 30 giugno 2011. URL consultato il 1º luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2011).
  2. ^ (EN) Vic Gundotra, Games in Google+: fun that fits your schedule, su googleblog.blogspot.com, 11 agosto 2011. URL consultato il 13 agosto 2011.
  3. ^ Google+ apre la beta pubblica a tutti gli utenti con tante novità!, su hdblog.it, 20 settembre 2011. URL consultato il 20 settembre 2011.
  4. ^ a b Federico Cella, La corsa ai social network. Sfida di Google a Facebook, in Corriere della Sera, 30 giugno 2011, p. 27. URL consultato il 2 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  5. ^ a b Jaime D'alessandro, Google+, social più "intimo"così Mountain View ci riprova, in La Repubblica, 29 giugno 2011. URL consultato il 2 luglio 2011.
  6. ^ (EN) Google, Your name and Google+ Profiles, su google.com. URL consultato il 21 settembre 2011.
  7. ^ Chloe Albanesius, Google Deleting Private Profiles by July 31, su pcmag.com, PC Magazine.
  8. ^ (EN) Google carries out account cull on Google+, su thinq.co.uk. URL consultato il 21 luglio 2011.
  9. ^ Google Plus Deleting Accounts En Masse: No Clear Answers | ZDNet, su zdnet.com, M.zdnet.com, 23 luglio 2011. URL consultato il 23 agosto 2011.
  10. ^ July 25, 2011, Google VP offers up fixes to Google+ name policy, debunks myths, su venturebeat.com, VentureBeat, 25 luglio 2011. URL consultato il 23 agosto 2011.
  11. ^ GrrlScientist, Google's gormless 'no pseudonym' policy | GrrlScientist | Science | guardian.co.uk, Guardian, 25 luglio 2011. URL consultato il 23 agosto 2011.
  12. ^ Alessandro Sala, Se Google chiede il tuo telefono, su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 21 settembre 2011.
  13. ^ Google Exposed User Data, Feared Repercussions of Disclosing to Public - WSJ, su wsj.com. URL consultato il 28 novembre 2018.
  14. ^ Google chiuderà Google+ - Il Post, su ilpost.it. URL consultato il 28 novembre 2018.
  15. ^ Chiusura Google+: cronaca di una morte annunciata, su agendadigitale.eu. URL consultato il 28 novembre 2018.
  16. ^ Google+: chiusura anticipata ad aprile 2019, esposti i dati di 52,5 mln di utenti, su hdblog.it. URL consultato l'11 dicembre 2018.
  17. ^ (EN) Larry Page, Official post by Larry Page, su plus.google.com, 14 luglio 2011. URL consultato il 17 luglio 2011.
  18. ^ Come funzionano i giochi su Google+, su ilpost.it, 13 agosto 2011. URL consultato il 13 agosto 2011.
  19. ^ Le prossime mosse di Google+, su itespresso.it, 29 settembre 2011. URL consultato il 29 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2011).
  20. ^ (EN) Google+ Users Estimated at 62 Million, su PCMAG. URL consultato il 6 giugno 2022.
  21. ^ Google 4Q Earnings Miss the Mark, Google Plus Hits 90M Subs | Reuters, su reuters.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  22. ^ Google+ raggiunge quota 90 milioni di utenti nel mondo | News PMI Servizi, su news.pmiservizi.it. URL consultato il 29 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2012).
  23. ^ Google+ a quota 100 milioni di utenti; 400 entro fine anno | Macitynet, su macitynet.it. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2012).
  24. ^ Google+ supera i 100 milioni di utenti | Tecnologia | BlogLive.it Archiviato il 24 luglio 2012 in Internet Archive.
  25. ^ Pianetacellulare.it, Google Plus compie 1 anno, festeggia 250 milioni di utenti, su www.pianetacellulare.it. URL consultato il 6 giugno 2022.
  26. ^ Tanino Rulez, Google+ supera i 100 milioni di iscritti, su chimerarevo.com, 3 febbraio 2012. URL consultato il 24 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2012).
  27. ^ Verso un'esperienza Google più semplice e più bella, su googleitalia.blogspot.it, 11 aprile 2012.
  28. ^ Google+, un anno dopo. Che fine ha fatto?, su daily.wired.it, wired.it, 29 giugno 2012. URL consultato il 30 giugno 2012.
  29. ^ Google Plus balza a 400 mln utenti - Tecnologia e Internet - ANSA.it, su www.ansa.it. URL consultato il 6 giugno 2022.
  30. ^ (EN) Agence France-Presse, Google+ adds members, photo-sharing app, su INQUIRER.net, 7 dicembre 2012. URL consultato il 6 giugno 2022.
  31. ^ Andrea Odone, Google Plus: superato un miliardo di iscritti, il sorpasso su Facebook è vicino!, su WebTrek, 27 settembre 2013. URL consultato il 6 giugno 2022.
  32. ^ Google+ Growth, su plus.miernicki.com. URL consultato il 12 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2015).
  33. ^ Google+ Growth, su plus.miernicki.com. URL consultato l'8 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2015).
  34. ^ Chiusura di Google+ per gli account consumer (personali) il 2 aprile 2019, su support.google.com. URL consultato l'8 marzo 2019.
  35. ^ Google Plus è ufficialmente morto: l'app, ultimo baluardo del social, diventa Google Currents, su SmartWorld, 7 luglio 2020. URL consultato l'8 luglio 2020.

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