Grammatica tedesca

regole della lingua tedesca

Questo articolo tratta della grammatica della lingua tedesca, concentrandosi sul tedesco standard.

Pronuncia modifica

L'alfabeto tedesco è composto da 27 lettere e si caratterizza per la lettera ß e l'Umlaut sulle vocali ä, ö e ü. È da notare che una riforma dell'ortografia entrata in vigore nel 1996 prevede che si scriva ß solo dopo vocale lunga o dittongo; dopo vocale breve si scriverà sempre ss. Si veda il seguente esempio: bacio si scriveva anticamente Kuß, ma attualmente si scrive Kuss.

Vocali modifica

  • La lingua tedesca possiede vocali lunghe, brevi e semilunghe.

Le vocali brevi sono sempre aperte. Le vocali lunghe e semilunghe sono quasi sempre chiuse. La a tedesca è neutrale, il che significa che la sua pronuncia, sia essa breve o lunga rimane ugualmente distante dalla o e dalla e. Generalmente la a lunga viene però pronunciata di qualche grado più bassa di quella breve e semilunga.

Lettera Pronuncia approssimata Esempio Pronuncia AFI
a 1. in sillaba chiusa ha suono breve come la a di "watt" backen (cuocere al forno) /'bakən/ /a/
2. in sillaba aperta ha suono lungo come la a di "caso" haben (avere) /'ha:bən/ /aː/
ä 1. in sillaba chiusa suono breve e aperto come la e di "serpe" der Lärm (rumore) /lɛɐ̯m/ /ɛ/
2. in sillaba aperta e nei monosillabi che terminano con una sola consonante ha suono lungo e aperto come la e di "lei" gären (fermentare), spät (tardi) /'gɛ:ʀən/, /ʃpɛ:t/ /ɛː/
e 1. in sillaba chiusa suona come la e aperta breve di "serpe" denn (perché) /dɛn/ /ɛ/
2. in sillaba aperta suona come la e lunga chiusa di "bere" lesen (leggere) /'le:zən/ /eː/
3. nei prefissi "be-" e "ge-", nelle desinenze "-en" e "-e" e nella vocale congiuntiva/eufonica "-e-" (es. badete), mai accentati, ha suono indistinto (scevà) come nel francese "le" bringen (portare) /'bʀiŋən/ /ə/
i 1. in sillaba chiusa ha suono breve come la i di "fitto", ma poco più aperto, tendente alla e chiusa bis (fino a) /bɪs/ /ɪ/
2. seguita da h suona come la i lunga di "fine" ihm (a lui/esso) /i:m/ /iː/
ie come la i lunga di "fine" viel (molto) /fi:l/ /iː/
o 1. in sillaba chiusa ha il suono aperto breve della o di "posta" die Post (posta) /pɔst/ /ɔ/
2. in sillaba aperta e nei monosillabi che terminano con una consonante ha il suono chiuso lungo della o di "solo" rot (rosso) /ʀo:t/ /oː/
ö 1. in sillaba chiusa ha suono aperto breve, a metà fra o e e der Körper (corpo) /'kœɐ̯pɐ/ /œ/
2. in sillaba aperta ha suono chiuso lungo, a metà fra o e e stören (disturbare) /'ʃtø:ʀən/ /øː/
u 1. in sillaba chiusa e come secondo elemento di dittongo suona più aperta (tendente a o) che in italiano der Hund (cane), das Haus (casa) /hʊnt/, /haʊ̯s/ /ʊ/
2. seguita da "h" che ne chiude la sillaba, in sillaba aperta e nei monosillabi che terminano con una sola consonante è la u lunga di "uno" die Kuh (mucca), tun (fare) /ku:/, /tu:n/ /uː/
ü 1. in sillaba chiusa è come la "u" francese, ma un po' più aperta zurück (indietro) /ʦu'rʏk/ /ʏ/
2. seguita da "h" che ne chiude la sillaba e in sillaba aperta è come la "u" francese, lunga die Mühe (fatica, sforzo), die Güte (bontà) /'my:ə/, /'gy:tə/ /yː/
au come in italiano, ma la u è un po' più aperta das Haus (casa) /haʊ̯s/ /aʊ/
äu si pronuncia "òü" o "òi", con la "o" aperta (è la forma metafonizzata di "au") die Häuser (case) /'hɔʏ̯zɐ/ (/'hɔɪ̯zɐ/) /ɔʏ/
eu identico a "äu" die Eule (gufo) /'ʔɔʏ̯lə/ (/'ʔɔɪ̯lə/) /ɔʏ/
ei si pronuncia "ai"[1], ma la i è un po' più aperta che in italiano sein (suo di lui/esso; essere) /zaɪ̯n/ /aɪ/
y si pronuncia come se fosse ü, mai come i der Typ (tipo, uomo, persona) /ty:p/ /yː/

Consonanti modifica

Lettera Pronuncia approssimata Esempio Pronuncia AFI
b 1. in principio e corpo di parola è come la b di basso bis (fino a) /bɪs/ /b/
2. in fine di parola e davanti a una consonante sorda si desonorizza in p ab (a partire da) /ʔap/ /p/
c 1. davanti alle palatali e, i, ä, ö è come la z di "pazzo". Cäsar (Cesare) /'ʦɛ:zaɐ̯/ /ts/
2. altrimenti come la c di cane die Café (bar, caffè) /ka'fe:/ /k/
ch 1. nel gruppo "chs" è come la c di cane das Wachs (cera) /vaks/ /k/
2. dopo a, o, u è fricativa gutturale sorda machen (fare) /'maxən/ /x/
3. dopo ä, ö, ü, i ed e (le palatali) è fricativa palatale sorda brechen (rompere) /'bʀɛçən/ /ç/
d 1. come la d di data danke (grazie) /'daŋkə/ /d/
2. alla fine di una parola o davanti a una consonante sorda si desonorizza in t das Rad (ruota; bicicletta) /ʀa:t/ /t/
g 1. come la g di "gara" das Gas /gas/ /g/
2. a fine parola o davanti a consonante sorda si desonorizza in k der Zug (treno) /ʦu:k/ /k/
3. nel suffisso "ig" è fricativa palatale sorda wenig (poco) /'ve:nɪç/ /ç/
4. sempre gutturale, anche davanti ad e ed i das Geld (soldi) /gɛlt/ /g/
h 1. ad inizio parola e dopo prefisso è un'aspirazione (fricativa glottidale sorda) sempre pronunciata das Haus (casa) /haʊ̯s/ /h/
2. in chiusura di sillaba non si aspira ma allunga la vocale precedente (Dehnungs-h) nehmen (prendere) /'ne:mən/
j è una semiconsonante palatale, come nell'italiano "iuta", "aiuto" ja (sì), jemand (qualcuno) /ja:/, /'je:mant/ /j/
qu si pronuncia come se fosse scritto "kw", quindi in questo caso la "u" suona come la "v" italiana die Quelle (fonte) /'kvɛlə/ /k/
r 1. si pronuncia "moscia", come in francese die Ruhe (calma) /'ʁu:ə/ /ʁ/
2. in chiusura di sillaba e nella desinenza "-er" si vocalizza (vokalisches r), assumendo all'incirca il suono di una "a". La vocalizzazione della r non causa però un cambio della sillabazione: questa vocale non può infatti formare sillaba a sé, e resta quindi legata alla vocale che la precede. Berlin (Berlino), der Lehrer (insegnante) /bɛɐ̯'li:n/, /'le:ʀɐ/ /ɐ̯/
3. nelle varianti austriache e svizzere /ɐ/ non esiste e la r si pronuncia normalmente. die Uhr (orologio) /uːr/ /r/
s 1. ad inizio di parola e scritta singola fra due vocali è come la s sonora di "rosa" sie (lei), die Rose (rosa) /zi:/, /'ʀo:zə/ /z/
2. a fine di parola, davanti a consonante e scritta doppia fra due vocali è come la s sorda di "sasso" der Fluss (fiume), messen (misurare) /flʊs/, /'mɛsən/ /s/
ß detta Eszett (esse-zeta) o scharfes s (esse forte), è come la s sorda di "sasso"; si trova solo dopo vocali lunghe o dittonghi groß (grande), heißen (chiamarsi, significare) /gʀo:s/, /'haɪ̯sən/ /s/
sch come la sc di "sci" schön (bello) /ʃø:n/ /ʃ/
sp all'inizio di una parola o dopo prefisso è come sch tedesco seguito da p spät (tardi) /ʃpɛ:t/ /ʃp/
st all'inizio di una parola o dopo prefisso è come sch tedesco seguito da t die Stadt (città) /ʃtat/ /ʃt/
tsch è come la c dolce di "ciao" deutsch (tedesco) /'dɔʏ̯tʃ/ (/'dɔɪ̯tʃ/) /tʃ/
v 1. come la f di "falso" voll (pieno) /fɔl/ /f/
2. nei prestiti conserva il suono originario, cioè la v di "vino" das Verb (verbo) /'vɛɐ̯p/ /v/
w come la v di "vino" wo (dove) /vo:/ /v/
z come la z di "ozio", "pazzo", mai sonora come in "zero" zehn (dieci) /ʦe:n/ /ts/
/ʔ/ quando una parola inizia con una vocale, anche dopo prefisso, la vocale è preceduta da un colpo di glottide; questa consonante non si scrive ed è assente nelle varianti svizzere. die Eule (gufo), beenden (terminare) /'ʔɔʏ̯lə/ (/'ʔɔɪ̯lə/), /bə'ʔɛndən/ /ʔ/

Genere, numero e casi modifica

In modo simile all'italiano, le parti variabili del discorso (esclusi i verbi) sono caratterizzate da un genere grammaticale (maschile e femminile, più il neutro), e da un numero (singolare, Singular (m.) o Einzahl (f.), e plurale, Plural (m.) o Mehrzahl (f.)). Oltre alla presenza del genere neutro, ci sono altre due importanti differenze rispetto all'italiano per quanto riguarda il genere grammaticale nella lingua tedesca:

  • la distinzione tra maschile (maskulinum/maskulin; männlich), femminile (femininum/feminin; weiblich) e neutro (neutrum/neutral; sächlich) in tedesco è valida esclusivamente al singolare. Al plurale nomi, aggettivi e pronomi prendono lo stesso articolo (nel caso dei nomi) e assumono le stesse desinenze.

Gli aggettivi tedeschi fra parentesi sono sinonimi; il primo segue la terminologia latina, il secondo è una traduzione tedesca, tranne per il neutro (derivato da "die Sache", la cosa; "neutrum" è composto da "ne uter" e significa nessuno dei due [generi]), dei termini latini.

  • A differenza dell'italiano, che dispone di desinenze tipicamente legate a un genere (prevalentemente -o per il maschile e -a per il femminile), in tedesco è possibile solo in pochi casi stabilire quale sia il genere di un nome (ad esempio, la terminazione -ung è presente solo nei sostantivi femminili, -chen forma il diminutivo e ha genere neutro, mentre -in forma il femminile regolare a partire da sostantivi maschili). Per questo è spesso consigliato di memorizzare sempre i nomi con l'articolo corrispondente (der, die o das) e la forma del plurale, in modo da saperne ricordare il genere.

Oltre che per genere e per numero, articoli, nomi, aggettivi e pronomi vengono anche declinati per caso (der Fall, plur. die Fälle; der Kasus, plur. die Kasus). Esistono quattro casi in tedesco:

I nomi tedeschi fra parentesi sono sinonimi; il primo segue la terminologia latina, è il più frequente, ed è di genere maschile (der Nominativ; hanno tutti l'accento sull'ultima sillaba, tranne Dativ che è accentato sulla prima sillaba); il secondo è una creazione tedesca che combina la flessione del pronome "wer", chi, e "Fall", caso; la terza, anche questa una creazione tedesca, è una semplice numerazione dei casi.

Verbi che reggono il dativo modifica

Alcuni verbi, diversamente dall'italiano, vogliono l'oggetto al dativo. Fra i più frequenti: helfen (aiutare), folgen (seguire), danken (ringraziare), verzeihen (perdonare) e alcune espressioni come mir ist kalt/warm (ho freddo/caldo).

  • ich helfe dir ti aiuto
  • ich folge dir ti seguo
  • ich danke dir ti ringrazio

Doppio accusativo modifica

Ci sono alcuni verbi che reggono due accusativi, uno per l'oggetto diretto e uno per quello indiretto. Fra questi: abfragen (interrogare), nennen (chiamare qualcuno in un certo modo, dare del...), lehren (insegnare), kosten (costare).

  • der Lehrer fragt sie den Roman ab l'insegnante la interroga sul romanzo
  • er nennt mich einen Taugenichts mi chiama buono a nulla / mi dà del buono a nulla
  • er lehrt ihn Deutsch[2]gli insegna il tedesco
  • dieser Urlaub kostet mich 2000 Euro questa vacanza mi costa 2000 euro

L'articolo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Articoli tedeschi.

Come già detto, l'articolo in tedesco è indispensabile, perché solo grazie a esso è possibile stabilire univocamente genere, numero e caso del nome a cui si riferisce. Inoltre, a volte (proprio come in italiano), l'utilizzo di un diverso articolo può cambiare, oltre al genere grammaticale di un nome, anche il suo significato, come nei seguenti esempi:

  • der See (m.) / die See (f.) (il lago / il mare)
  • der Leiter (m.) / die Leiter (f.) (il direttore / la scala)

Il tedesco possiede tre tipi di articoli: l'articolo determinativo, l'articolo indeterminativo e l'articolo negativo. L'articolo determinativo corrisponde a quello italiano e segue la seguente declinazione:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo der die das die
Genitivo des der des der
Dativo dem der dem den
Accusativo den die das die

L'articolo indeterminativo corrisponde in generale a quello italiano (ma guarda l'articolo negativo) e proprio come quello italiano ha solo il singolare. La sua declinazione è la seguente:

Maschile Femminile Neutro
Nominativo ein eine ein
Genitivo eines einer eines
Dativo einem einer einem
Accusativo einen eine ein

L'articolo negativo si forma aggiungendo una k all'articolo indeterminativo. Ne svolge la stessa funzione, ma viene usato per trasformare una frase positiva in negativa. Per esempio:

  • Ich habe einen Hund = Ho un cane.
  • Ich habe keinen Hund = Non ho un cane.

A differenza dell'articolo indeterminativo, l'articolo kein è dotato del plurale:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo kein keine kein keine
Genitivo keines keiner keines keiner
Dativo keinem keiner keinem keinen
Accusativo keinen keine kein keine

Quando non si usa l'articolo modifica

In generale l'articolo non si usa nei seguenti casi:

  • Con i nomi propri di persona o di città.
  • Con i titoli, se si accompagnano al nome di una persona (es. Kaiser Wilhelm II., Doktor Schiwago).
  • Con i nomi di paesi o Stati, ad eccezione di quelli femminili (es. die Türkei, die Schweiz, die Lombardei, die Toskana sono tutti femminili), quelli composti (es. die Dominikanische Republik, die USA) e quelli estesi (es. das Italien von heute, cioè l'Italia d'oggi). A differenza dell'italiano non è possibile mettere il nome di un paese al plurale (es. "le Italie della Prima Età Moderna" non corrisponderebbe ad una traduzione letterale in tedesco).
  • Con tutti i nomi al plurale, se sono o intenzionalmente possono essere sottomessi ad una generalizzazione. Il tedesco non dispone di un articolo indeterminativo al plurale.
  • Con nomi di materia (comprese le sostanze liquide) e molti nomi astratti, se il caso è il nominativo o l'accusativo.
  • Con il genitivo anteposto. In questa posizione l'articolo viene sostituito dal genitivo (es. "Vaters Auto ist ...", cioè "la macchina del papà è ..."; "Der Fürsten Ruhm ...", cioè "La gloria dei príncipi ...").

Il sostantivo modifica

I sostantivi in tedesco sono sempre scritti con la lettera maiuscola, sia i nomi comuni che quelli propri, e seguono tre declinazioni: la debole, la mista e la forte, con l'ultima categoria divisa ulteriormente in tre classi. Per capire a quale declinazione appartiene ogni nome, il vocabolario fornisce oltre alla forma del nominativo singolare, quella del genitivo singolare e del nominativo plurale. Per esempio: Meer <-es, -e> (che significa che il nominativo singolare è Meer, il genitivo singolare Meeres e il nominativo plurale Meere).

Nella lingua attuale il dativo singolare non ha desinenza, ma i sostantivi maschili e neutri con genitivo singolare -es in alcuni testi letterari o molto formali possono avere come arcaismo le desinenza -e: dem Volke, dem Kinde, dem Manne ecc... In alcuni casi cristallizzati, però, si mantiene ancora oggi; a esempio, zu Hause ("a casa", stato in luogo), nach Hause ("a casa", moto a luogo), am Fuße ("ai piedi", in senso geografico), im Zuge ("nel corso"), am Tage ("durante il giorno", nel linguaggio poetico).

La declinazione debole modifica

A questa categoria appartengono quasi tutti i nomi femminili, più alcuni maschili. I nomi maschili che seguono questa declinazione sono caratterizzati dalla terminazione -en (o solo -n) in tutti i casi singolari e plurali a eccezione del nominativo singolare. I nomi femminili invece aggiungono tale desinenza solamente al plurale. Sul vocabolario, quindi, i nomi maschili di questa declinazione verranno seguiti dalla dicitura <-en, -en> (o solo <-n, -n>), mentre i nomi femminili da <-, -en> (o solo <-, -n>).

La declinazione forte modifica

1ª classe modifica

A questa classe appartengono nomi di tutti e tre i generi, soprattutto maschili e neutri. Prendono una -s al genitivo singolare (a parte i femminili, che al singolare non vengono mai declinati) e una -n al dativo plurale. Se, già al singolare, terminano con -en, al plurale restano invariati. I nomi maschili e femminili inoltre addolciscono la vocale al plurale (con l'utilizzo dell'Umlaut), mentre i nomi neutri rimangono invariati. Per esempio: der Vater - die Väter (il padre - i padri); das Wasser - die Wasser (l'acqua - le acque).

2ª classe modifica

A questa classe appartengono nomi di tutti e tre i generi. Prendono -es (o solo -s) al genitivo singolare (tranne i nomi femminili, che al singolare non vengono mai declinati), -en al dativo plurale e -e in tutti gli altri casi del plurale. Mentre al plurale molti nomi maschili e tutti i nomi femminili addolciscono la vocale, i neutri prendono solamente la -e. Per esempio: der Sohn - die Söhne (il figlio - i figli); die Stadt - die Städte (la città - le città); das Brot - die Brote (il pane - i pani).

3ª classe modifica

A questa classe appartengono nomi maschili e neutri. Tutti prendono -es (o solo -s) al genitivo singolare e -ern al dativo plurale e -er in tutti gli altri casi del plurale. I nomi maschili al plurale addolciscono sempre la vocale laddove ciò è possibile, mentre per i neutri di classe, alcuni la addolciscono altri no. Ad esempio: der Mann - die Männer (l'uomo - gli uomini); das Haus - die Häuser (la casa - le case); das Kind - die Kinder (il bambino - i bambini).

La declinazione mista modifica

Appartengono a questa categoria pochi nomi maschili e neutri e nessun femminile. Al singolare si comportano come nomi forti e prendono -es (o solo -s) al genitivo, mentre al plurale come deboli e prendono -en (o solo -n) per tutti i casi (senza addolcimento).

Aggettivi e pronomi modifica

L'aggettivo modifica

L'aggettivo in tedesco si declina in modo diverso a seconda che si trovi in posizione attributiva (quando cioè è attributo di un nome) o predicativa (quando è il nome del predicato di un verbo o svolge la funzione di avverbio). Nell'ultimo caso l'aggettivo non si declina affatto:

  • Er ist gut = Egli è buono.
  • Es ist gut = Esso è buono.
  • Sie ist gut = Ella è buona.
  • Sie sind gut = Essi/e sono buoni/e.

Quando svolge la funzione di attributo, invece, può seguire tre declinazioni: forte, debole o mista.

La declinazione forte ha queste terminazioni (che, si noti, corrispondono in generale a quelle dell'articolo determinativo):

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo -er -e -es -e
Genitivo -en -er -en -er
Dativo -em -er -em -en
Accusativo -en -e -es -e

La declinazione debole ha queste terminazioni:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo -e -e -e -en
Genitivo -en -en -en -en
Dativo -en -en -en -en
Accusativo -en -e -e -en

La declinazione mista ha queste terminazioni:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo -er -e -es -en
Genitivo -en -en -en -en
Dativo -en -en -en -en
Accusativo -en -e -es -en

La scelta della declinazione dipende da un gioco di incastri. Il tedesco, infatti, nella sequenza "articolo-aggettivo" non permette la ripetizione del tratto forte in entrambi gli elementi (fra articolo e sostantivo la ripetizione è inevitabile perché hanno ciascuno un'unica declinazione da seguire), quindi, nel caso l'articolo abbia il tratto forte, l'aggettivo, variabile, si adatterà assumendo la desinenza debole, mentre assumerà il tratto forte nel caso il primo non abbia desinenza o non compaia affatto. Schematizzando:

  • L'aggettivo segue la declinazione debole quando è preceduto da un elemento che porta le terminazioni forti, come l'articolo determinativo, jeder ogni, dieser questo etc.
  • L'aggettivo segue la declinazione forte quando non è preceduto da altri elementi portatori del tratto forte: dal momento che non ci sono elementi che portano il tratto forte, sarà l'aggettivo ad assumerlo. Unica apparente eccezione è il genitivo maschile e neutro singolare, debole perché il sostantivo in questa forma porta il tratto forte e l'aggettivo, variabile, si adatta di conseguenza.
  • Nel caso l'aggettivo sia preceduto dall'articolo indeterminativo o negativo o da un aggettivo possessivo (in tedesco detti articoli possessivi perché si declinano, e quindi si comportano, come l'articolo indeterminativo), esso seguirà la declinazione mista: seguirà la declinazione forte quando l'altro elemento non porta il tratto forte (ovvero al nominativo maschile e neutro e all'accusativo neutro) e la declinazione debole in tutti gli altri casi.

Se un sostantivo è preceduto da più aggettivi, tutti gli aggettivi hanno sempre la stessa desinenza: se pensiamo alla sequenza "articolo-aggettivo-sostantivo" come una sequenza di tre campi, notiamo che sia uno sia potenzialmente infiniti aggettivi si troveranno sempre all'interno del campo "aggettivo", e quindi sono gerarchicamente pari.

La seguente tabella riassume le tre possibilità per il maschile dell'aggettivo gut, evidenziando il tratto forte:

Debole Forte Mista
Nominativo der gute Mann guter Mann ein guter Mann
Genitivo des guten Mannes guten Mannes eines guten Mannes
Dativo dem guten Mann gutem Mann einem guten Mann
Accusativo den guten Mann guten Mann einen guten Mann

Gli aggettivi che già terminano in -e nella forma predicativa (quella mostrata dal vocabolario) non aggiungono un'ulteriore e quando si aggiungono le desinenze. Inoltre gli aggettivi che finiscono in -el o -er quando aggiungono la e mutano in -le o in -re.

Il comparativo modifica

  • Il comparativo si forma aggiungendo una -er all'ultima sillaba dell'aggettivo:
aggettivo comparativo
schnell (rapido) schnell-er (più rapido)
wenig (poco) wenig-er (meno)
  • La maggior parte degli aggettivi monosillabici aventi la vocale a, o, u, prendono l'Umlaut nel comparativo, gli aggettivi che già lo avevano, lo conservano:
aggettivo comparativo
alt (vecchio) älter (più vecchio)
groß (grande) größer (più grande)
jung (giovane) jünger (più giovane)
schön (bello) schöner (più bello)
  • Gli aggettivi che hanno un dittongo (seguito da due vocali) non prendono l'Umlaut nel comparativo:
aggettivo comparativo
grau (grigio) grauer (più grigio)
neu (nuovo) neuer (più nuovo)
  • Quando l'aggettivo o il comparativo è attributo di un verbo, è invariabile (non si declina). Al contrario se il comparativo è impiegato come epiteto, si accorda e si declina come un aggettivo:
tedesco italiano
Dieses Auto ist schöner Questa automobile è più bella
Ich möchte ein schöneres Auto kaufen Vorrei comprare un'automobile più bella
Dieser Sitz ist bequemer Questa sedia è più confortevole
Ich möchte einen bequemeren Sitz haben Vorrei avere una sedia più confortevole

Comparativo d'uguaglianza modifica

  • Il comparativo d'uguaglianza si forma con l'espressione so... wie o anche genauso... wie; l'aggettivo si pone tra queste due parole e resta invariabile mentre il secondo termine di paragone è al caso nominativo:
tedesco italiano
Ich bin nicht so groß wie du Io non sono alto come te.

Comparativo di maggioranza modifica

  • Dopo l'aggettivo al comparativo, il secondo termine di comparazione è introdotto dalla congiunzione als e ha il caso nominativo.
  • L'eventuale avverbio molto davanti al comparativo di maggioranza viene espresso con viel.
tedesco italiano
Er ist kleiner als Markus Lui è più piccolo di Marco
Die schwarze Bluse ist viel teurer als die braune La camicia nera è molto più costosa di quella marrone

Comparativo di minoranza modifica

  • L'aggettivo al grado positivo è preceduto dall'avverbio al comparativo weniger.
  • Il secondo termine di paragone è introdotto da als e ha il caso nominativo.
  • L'eventuale avverbio molto viene espresso aggiungendo viel prima di weniger.
tedesco italiano
Er ist weniger hoch als Markus Lui è meno alto di Marco
Ich möchte ein viel weniger teures Auto kaufen Vorrei comprare un'automobile molto meno costosa

Comparativo degli avverbi modifica

Il comparativo degli avverbi si forma aggiungendo -er a un avverbio:

tedesco italiano
Er fährt schneller als du Lui guida più veloce di te
Er spricht lauter als Markus Lui parla più forte di Marco
Er kommt öfter als du Lui viene più spesso di te

Comparativi irregolari modifica

Il comparativo di alcuni aggettivi e avverbi si forma da radici irregolari. Fra i più usati sono:

aggettivo comparativo
gut (buono/bene) besser (migliore/meglio)
hoch (alto) höher (più alto)
avverbio comparativo
viel (molto) mehr (più)
gern (volentieri) lieber (più volentieri)

Il superlativo modifica

Superlativo relativo modifica

Il superlativo relativo si ottiene aggiungendo -st all'aggettivo preceduto dall'articolo. Un aggettivo che porta un Umlaut al comparativo lo conserva al superlativo:

aggettivo superlativo
schnell (rapido) der schnellste (il più rapido)
aggettivo comparativo superlativo
arm (povero) ärmer (più povero) der ärmste (il più povero)
  • Il superlativo si accorda come gli aggettivi:
tedesco italiano
das schnellste Auto L'automobile più veloce
das ärmste Land Il paese più povero

Superlativo assoluto modifica

Il superlativo assoluto si forma invece facendo precedere dalla preposizione am l'aggettivo al superlativo con la desinenza -en:

tedesco italiano
dieses Auto ist am schnellsten Questa macchina è velocissima
dieses Land ist am ärmsten Questo paese è poverissimo

Molto comune è anche utilizzare l'avverbio sehr prima dell'aggettivo al grado positivo:

tedesco italiano
dieses Auto ist sehr schnell Questa macchina è velocissima/molto veloce
dieses Land ist sehr arm Questo paese è poverissimo/molto povero

Inoltre si può ricorrere anche ad espressioni che combinano un aggettivo con un'altra parola per enfatizzarne il significato: riesengroß ("grandissimo", da Riese "gigante" e groß "grande"), eiskalt ("freddissimo, ghiacciato" da Eis "ghiaccio" e kalt "freddo"), hundemüde ("stanchissimo" da Hund "cane" e müde "stanco"), ecc.

Superlativo degli avverbi modifica

Per costruire il superlativo di un avverbio basta aggiungere -en e farlo precedere da am, come per il superlativo assoluto. Questa forma è invariabile:

tedesco italiano
Dieser Mann tanzt am besten Quest'uomo danza benissimo

Superlativi irregolari modifica

Il superlativo di alcuni aggettivi e avverbi si forma da radici irregolari. Fra i più usati sono:

aggettivo comparativo superlativo
gut (buono/bene) besser (migliore/meglio) der beste/am besten (il migliore/benissimo)
hoch (alto) höher (più alto) der höchste/am höchsten (il più alto, altissimo)
avverbio comparativo superlativo
viel (molto) mehr (più) am meisten (moltissimo)
gern (volentieri) lieber (più volentieri) am liebsten (volentierissimo)

Da notare che lieber traduce anche il verbo preferire:

  • Ich gehe lieber ins Kino = preferisco andare al cinema

Il verbo preferire tuttavia esiste (vorziehen), ma è più comune la forma con lieber:

  • Ich ziehe es vor, ins Kino zu gehen = ich gehe lieber ins Kino = preferisco andare al cinema

Allo stesso modo, am liebsten traduce piacere molto:

  • Ich gehe am liebsten ins Kino = mi piace molto andare al cinema
  • Pizza esse ich am liebsten = la pizza mi piace molto/la pizza è il mio cibo preferito
  • Was machst du am liebsten im Urlaub? = cosa ti piace fare in vacanza?

Il dimostrativo modifica

In tedesco, come anche in italiano, gli aggettivi e pronomi dimostrativi coincidono nella forma. Quando si tratta di aggettivi, la grammatica tedesca li considera articoli (Demonstrativ-Artikel) perché si comportano come l'articolo, cioè portano sempre la terminazione forte.

Vicinanza ("questo") modifica

Le terminazioni corrispondenti si aggiungono alla radice dies-:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo dieser diese dieses/dies diese
Genitivo dieses dieser dieses dieser
Dativo diesem dieser diesem diesen
Accusativo diesen diese dieses/dies diese

L'aggettivo dimostrativo si pone come l'articolo direttamente davanti al nome al quale si rapporta (o davanti all'aggettivo che qualifica questo nome):

  • dieser Mann = quest'uomo
  • dieses kleine Mädchen = questa ragazzina
  • diese Kinder = questi bambini

Nel nominativo e nell'accusativo del neutro singolare la desinenza può essere omessa, lasciando solo la radice:

  • dies Kind = dieses Kind

Impiegati da soli dieser, diese, dieses hanno funzione di pronome:

  • Welche Jacke gehört dir? = Qual è la tua giacca?
Diese. = Questa.

Lontananza ("quello") modifica

Per questo pronome/aggettivo il tedesco moderno utilizza una costruzione in cui unisce l'articolo e l'avverbio da:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo der da die da das da die da
Genitivo des da der da des da der da
Dativo dem da der da dem da den da
Accusativo den da die da das da die da

Si può anche utilizzare, nello stesso identico modo, la forma dieser dort, diese dort, dieses dort.

Nel caso si tratti di aggettivi, il sostantivo si trova fra l'articolo e l'avverbio:

  • Der Mann da = quell'uomo
  • Die Kinder da = quei bambini

Nel caso si tratti di un pronome, si utilizzano solo i due componenti[3]:

  • Welche Jacke gehört dir? = Qual è la tua giacca?
Die da. = Quella.

Nella lingua scritta e ricercata esiste anche la forma jener, jene, jenes, con lo stesso significato:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo jener jene jenes jene
Genitivo jenes jener jenes jener
Dativo jenem jener jenem jenen
Accusativo jenen jene jenes jene

Altri dimostrativi modifica

Inoltre, anche derjenige, diejenige, dasjenige ("quello, colui") e derselbe, dieselbe, dasselbe ("lo stesso") vengono considerati aggettivi/pronomi dimostrativi, ma vengono utilizzati quasi esclusivamente come pronomi. La loro declinazione unisce l'articolo a un pronome che segue la declinazione dell'aggettivo:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo derjenige diejenige dasjenige diejenigen
Genitivo desjenigen derjenigen desjenigen derjenigen
Dativo demjenigen derjenigen demjenigen denjenigen
Accusativo denjenigen diejenige dasjenige diejenigen
  • Sie sind diejenigen, die ich gestern getroffen habe = Sono quelli che ho incontrato ieri
  • Er hat viele Pullis, aber er trägt immer denselben = Ha tanti maglioni, ma mette sempre lo stesso

Pronome dimostrativo der, die, das modifica

Il pronome dimostrativo der, die, das coincide quasi completamente con l'articolo determinativo. Le differenze riguardano i genitivi sia singolari che plurali e il dativo plurale:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo der die das die
Genitivo dessen deren dessen derer
Dativo dem der dem denen
Accusativo den die das die
  • Herr Meier? Den kenne ich nicht = Il signor Meier? Non lo conosco
  • Ich habe einen Brief von denen bekommen, die mit mir nach Spanien gereist sind = Ho ricevuto una lettera da quelli che hanno viaggiato con me in Spagna

I pronomi personali modifica

I pronomi personali vengono declinati (proprio come quelli in italiano). Inoltre il soggetto deve sempre essere espresso in tedesco (proprio come in inglese e in francese) da un pronome in assenza di altro.

persona nominativo genitivo dativo accusativo
1ª singolare ich meiner[4] mir mich
2ª singolare[5] du deiner[4] dir dich
3ª singolare maschile[6] er seiner[4] ihm ihn
3ª singolare femminile[6] sie ihrer[4] ihr sie
3ª singolare neutra[6] es seiner[4] ihm es
1ª plurale wir unser[4] uns uns
2ª plurale ihr euer[4] euch euch
3ª plurale[7] sie ihrer[4] ihnen sie
3ª riflessiva[8] -- seiner[4] sich sich

Pronome relativo modifica

Il pronome relativo coincide quasi completamente con l'articolo determinativo. Le differenze riguardano i genitivi sia singolari che plurali e il dativo plurale:

Maschile Femminile Neutro Plurale
Nominativo der die das die
Genitivo dessen deren dessen deren
Dativo dem der dem denen
Accusativo den die das die
  • Das ist das Haus, das ich gekauft habe. = Questa è la casa che ho comprato.
  • Die Kollegen, mit denen ich arbeite, sind sehr nett. = I colleghi con cui lavoro sono molto gentili.
  • Das ist das Haus, dessen Besitzer sehr alt ist. = Questa è la casa il cui proprietario è molto anziano.

Gli aggettivi e i pronomi possessivi modifica

Gli aggettivi e i pronomi possessivi in tedesco non sono mai preceduti dall'articolo (a differenza dell'italiano). Gli aggettivi possessivi seguono la stessa declinazione dell'articolo indeterminativo, pertanto al nominativo maschile e neutro e all'accusativo neutro non hanno alcuna desinenza (e quindi non portano il tratto forte), mentre in tutti gli altri casi seguono la declinazione forte degli aggettivi. I pronomi possessivi invece seguono in tutto e per tutto la declinazione forte (e si differenziano quindi dagli aggettivi possessivi solo al nominativo maschile e neutro e all'accusativo neutro).

Nella tabella viene fornito il nominativo maschile dell'aggettivo e del pronome:

persona aggettivo pronome
1ª singolare (mio) mein meiner
2ª singolare (tuo)(1) dein deiner
3ª singolare maschile (suo, di lui)(2) sein seiner
3ª singolare femminile (suo, di lei)(2) ihr ihrer
3ª singolare neutra (suo, di esso)(2) sein seiner
1ª plurale (nostro) unser unserer
2ª plurale (vostro) euer eurer
3ª plurale (loro)(3) ihr ihrer

(1) prima della riforma ortografica del 1996 andava scritto con la lettera maiuscola
(2) notare che il genere dell'aggettivo/pronome di terza persona singolare dipende sempre dal genere grammaticale del possessore
(3) usato (con la lettera maiuscola) come forma di cortesia sia singolare che plurale

Altri progetti modifica

Verbi modifica

Il sistema dei verbi nella lingua tedesca è molto più semplice che nelle lingue romanze. I verbi si dividono in 2 modi, uno finito e uno infinito, divisi a loro volta in tempi semplici e tempi composti.

Modi finiti
  • tempi semplici
    • Präsens
    • Präteritum o Imperfekt
    • Konjunktiv I Gegenwart
    • Konjunktiv II Gegenwart
    • Imperativ
  • tempi composti
    • Perfekt
    • Plusquamperfekt
    • Futur I
    • Futur II
    • Konjunktiv I Vergangenheit
    • Konjunktiv II Vergangenheit
    • (Konjunktiv II Ersatzform)
Modi non finiti
  • tempi semplici
    • Infinitiv Präsens
    • Partizip I (Partizip Präsens, Präsenspartizip)
    • Partizip II (Partizip Präteritum; Partizip Perfekt, Perfektpartizip)
  • tempi composti
    • Infinitiv Vergangenheit

Verbi separabili e verbi inseparabili modifica

In tedesco, come in italiano e in molte altre lingue, esistono dei verbi composti; questi verbi sono solitamente accompagnati da un prefisso, che ne precisa o modifica il significato. In italiano, ad esempio, da un verbo base come durre (dal latino ducere) abbiamo tradurre, condurre, addurre, indurre, dedurre, ecc. In tedesco esiste un meccanismo simile, ma, diversamente dall'italiano, in alcuni casi il prefisso può staccarsi dal verbo e occupare un posto a sé nella frase; si distingue perciò fra verbi separabili (trennbare Verben) e verbi inseparabili (untrennbare Verben).

Verbi inseparabili (untrennbare Verben) modifica

I verbi inseparabili sono più semplici, perché si comportano sostanzialmente come i verbi composti italiani. I prefissi inseparabili sono particelle non autonome (non possono quindi apparire da sole, ma solo in composizione), da sole non hanno un significato e il loro compito è solo quello di modificare il senso delle parole cui si legano. Questi prefissi sono 8: be-, emp-, ent-, er-, ge-, miss-, ver-, zer-[9]. Questi prefissi non sono mai accentati e l'accento tonico cade quindi sulla sillaba seguente. Esempi:

Questi verbi nella formazione del participio passato non prendono il prefisso ge-:

  • empfinden: empfunden
  • bekommen: bekommen

Verbi separabili (trennbare Verben) modifica

I verbi separabili hanno un comportamento più complesso. I prefissi separabili sono parole indipendenti (cioè che possono trovarsi anche come parole a sé stanti), come preposizioni, avverbi, altri verbi, sostantivi ecc.; ovviamente, per questo motivo, non si può dare un elenco esaustivo di questi prefissi. L'accento di questi verbi è sempre sul prefisso. La particolarità di questi prefissi è che, nei modi finiti del verbo, nelle proposizioni principali si staccano dal verbo e si collocano all'ultimo posto della frase:

  • abfahren "partire" (ab + fahren, "guidare") /'apfa:ʀən/: ich fahre [morgen/mit dir/nicht/ecc.] ab
  • aufwachen "svegliarsi" (auf + wachen, "essere sveglio") /'aʊ̯fvaxən/: ich wache [früh/spät/ecc.] auf

Nelle frasi subordinate restano però attaccati al verbo:

Nella formazione del participio passato questi prefissi si collocano prima del ge-:

  • abfahren: abgefahren
  • zuhören: zugehört

Talvolta può capitare che alcuni prefissi separabili (come über, ad esempio) si comportino da inseparabili:

I modi del verbo modifica

Il modo indicativo (Indikativ) modifica

Il presente (Präsens) modifica

La coniugazione dei verbi regolari al presente si attua cambiando la desinenza -en del verbo all'infinito. Nei casi in cui la radice termini in "s", alla 2ª p. s. si aggiunge solo "t":

Infinitiv: lieben suchen duschen arbeiten segeln
1ª pers. singolare ich lieb-e such-e dusch-e arbeit-e seg(e)l-e
2ª pers. singolare du lieb-st such-st dusch-st arbeit-est segel-st
3ª pers. singolare er, sie, es lieb-t such-t dusch-t arbeit-et segel-t
1ª pers. plurale wir lieb-en such-en dusch-en arbeit-en segel-n
2ª pers. plurale ihr lieb-t such-t dusch-t arbeit-et segel-t
3ª pers. plurale sie, Sie lieb-en such-en dusch-en arbeit-en segel-n

Come si può constatare, al presente, la 1ª e la 3ª persona del plurale (quindi la forma di cortesia) corrisponde all'infinito.

  • Per i verbi in -den e in -ten si intercala una -e- tra il radicale e le terminazioni -st e -t con lo scopo di facilitarne la pronuncia.
  • I verbi che terminano in -el e -er alla prima persona singolare possono sincopare la e nella penultima sillaba.
Le forme irregolari modifica

Alcuni verbi forti la cui ultima sillaba del radicale contiene una -e, vedono questa e trasformarsi in -i o in -ie alla 2ª e 3ª persona del presente singolare. Le altre persone restano regolari:

persona pronome verbo nehmen (prendere)
2ª singolare du nimm-st
3ª singolare er/sie/es nimm-t
persona pronome verbo sehen (vedere)
2ª singolare du sieh-st
3ª singolare er/sie/es sieh-t

Altri verbi forti si distinguono prendendo una Umlaut alla 2ª e 3ª persona del presente singolare, le altre persone restano regolari:

persona pronome verbo fallen (cadere)
2ª singolare du fäll-st
3ª singolare er/sie/es fäll-t
I verbi sein (essere) e haben (avere) modifica

I verbi sein (essere) e haben (avere) fanno parte dei verbi più frequenti. Possono essere utilizzati soli oppure come ausiliari formando il participio passato:

persona pronome verbo sein (essere)
1ª singolare ich bin
2ª singolare du bist
3ª singolare er/sie/es ist
1ª plurale wir sind
2ª plurale ihr seid
3ª plurale sie/Sie sind
persona pronome verbo haben (avere)
1ª singolare ich habe
2ª singolare du hast
3ª singolare er/sie/es hat
1ª plurale wir haben
2ª plurale ihr habt
3ª plurale sie/Sie haben
Il passato: Präteritum (o Imperfekt), Perfekt e Plusquamperfekt modifica

Il passato si esprime con due forme, del tutto identiche nel significato: il Präteritum e il Perfekt. La differenza fra le due forme è nella situazione d'uso: Präteritum prevalentemente nella lingua scritta e formale, Perfekt prevalentemente nella lingua parlata. Le due categorie non sono però rigide e non costituisce affatto errore lo scambio delle forme nei due casi; nel caso però dei verbi ausiliari (sein, haben, werden) e modali (können, dürfen, müssen, sollen, mögen, wollen) la preferenza è sempre per il Präteritum, anche nella lingua parlata, ma la costruzione del Perfekt è comunque ammessa.

Attenzione: bisogna sempre tenere a mente che le due forme hanno identico significato e traducono quindi sia l'imperfetto italiano (azione durativa) sia il passato prossimo e remoto (azione puntuale). Talvolta si può trovare il Präteritum con il nome di Imperfekt (per contrapposizione a Perfekt), ma non bisogna lasciarsi ingannare dal nome: ich liebte e ich habe geliebt significano entrambi sia io amavo che io ho amato/amai.

A queste due forme si aggiunge inoltre il Plusquamperfekt, che corrisponde semanticamente e morfologicamente ai nostri trapassato prossimo e remoto ed esprime quindi anteriorità rispetto al Perfekt e al Präteritum.

Il Präteritum (o Imperfekt) è la forma morfologicamente più semplice, dal momento che si compone di un solo elemento verbale (come ad esempio il passato remoto italiano). Per costruirlo, i verbi deboli aggiungono al tema verbale le desinenze proprie del passato (-te, -test, -te, -ten, -tet, -ten) con il caratteristico elemento dentale. Nel caso di temi terminanti in dentale (-t, -d), come arbeiten o baden, si aggiunge, come nel presente, una -e- fra il tema e la desinenza (ich arbeit-e-te, ich bad-e-te). Esempio per lieben (amare):

persona pronome verbo
1ª / 3ª singolare ich, er/sie/es lieb-te
2ª singolare du lieb-test
1ª / 3ª plurale wir, sie / Sie lieb-ten
2ª plurale ihr lieb-tet

I verbi forti presentano apofonia e alcune particolarità nella coniugazione, in particolare l'assenza di desinenza nella prima e nella terza persona singolari e dell'elemento "-t-". Il tema utilizzato dai verbi forti non è prevedibile e va quindi imparato caso per caso. Esempio per kommen (venire):

persona pronome verbo
1ª / 3ª singolare ich, er/sie/es kam
2ª singolare du kam-st
1ª / 3ª plurale wir, sie / Sie kam-en
2ª plurale ihr kam-t

Verbi sein (essere) e haben (avere)

persona pronome verbo sein (essere)
1ª singolare ich war
2ª singolare du warst
3ª singolare er/sie/es war
1ª plurale wir waren
2ª plurale ihr wart
3ª plurale sie/Sie waren
persona pronome verbo haben (avere)
1ª singolare ich hatte
2ª singolare du hattest
3ª singolare er/sie/es hatte
1ª plurale wir hatten
2ª plurale ihr hattet
3ª plurale sie/Sie hatten

Il Perfekt ha la stessa costruzione del passato prossimo italiano (ausiliare essere/avere + participio passato). Per la formazione del participio passato si aggiungono il prefisso ge- e il suffisso -t al tema verbale (lieben: ge-lieb-t). Il participio passato è sempre invariabile.

persona pronome verbo
1ª singolare ich habe geliebt
2ª singolare du hast geliebt
3ª singolare er/sie/es hat geliebt
1ª plurale wir haben geliebt
2ª plurale ihr habt geliebt
3ª plurale sie/Sie haben geliebt

I verbi forti mutano il tema anche nel participio passato e inoltre il suffisso non è "-t" ma "- en" (kommen: ge-komm-en):

persona pronome verbo
1ª singolare ich bin gekommen
2ª singolare du bist gekommen
3ª singolare er/sie/es ist gekommen
1ª plurale wir sind gekommen
2ª plurale ihr seid gekommen
3ª plurale sie/Sie sind gekommen

Nel caso di verbi separabili, il prefisso "ge-" si interpone fra la particella separabile e il tema verbale (ankommen: angekommen). Nel caso di verbi inseparabili si omette il prefisso "ge-" (zerstören: zerstört, bekommen: bekommen).

Il Plusquamperfekt, come detto, corrisponde morfologicamente e semanticamente ai nostri trapassato prossimo e remoto: ich hatte gesagt = io avevo detto, io ebbi detto.

persona pronome verbo
1ª singolare ich hatte gesagt
2ª singolare du hattest gesagt
3ª singolare er/sie/es hatte gesagt
1ª plurale wir hatten gesagt
2ª plurale ihr hattet gesagt
3ª plurale sie/Sie hatten gesagt

I cosiddetti verbi misti sono un piccolo gruppo particolare di verbi forti che nel Präteritum e nel participio passato presentano sia l'apofonia sia le desinenze deboli, ed è appunto per questo motivo che sono detti "misti". Wissen (sapere), ad esempio, fa parte di questo gruppo:

persona pronome verbo
1ª / 3ª singolare ich, er/sie/es wuss-te
2ª singolare du wuss-test
1ª / 3ª plurale wir, sie / Sie wuss-ten
2ª plurale ihr wuss-tet
persona pronome verbo
1ª singolare ich habe gewusst
2ª singolare du hast gewusst
3ª singolare er/sie/es hat gewusst
1ª plurale wir haben gewusst
2ª plurale ihr habt gewusst
3ª plurale sie/Sie haben gewusst
Il futuro (Futur) modifica

Il futuro, sia quello detto primo (corrispondente al nostro futuro semplice), sia quello detto secondo (corrispondente al nostro futuro anteriore), si costruisce in modo perifrastico.

Il Futur I si costruisce utilizzando il presente del verbo werden e l'infinito del verbo da coniugare al futuro: ich werde sagen = io dirò. Il Futur II utilizza il verbo werden e l'infinito passato (participio passato + ausiliare) del verbo da coniugare al futuro: ich werde gesagt haben = io avrò detto. Il futuro è però un tempo poco usato, ed è prevalentemente sostituito dal presente con valore di futuro: Nächste Woche fliege ich nach Italien = La prossima settimana vado (andrò) in Italia.

Esempio completo di Futur I per il verbo sagen (dire):

persona pronome verbo
1ª singolare ich werde sagen
2ª singolare du wirst sagen
3ª singolare er/sie/es wird sagen
1ª plurale wir werden sagen
2ª plurale ihr werdet sagen
3ª plurale sie/Sie werden sagen

Esempio completo di Futur II per il verbo sagen:

persona pronome verbo
1ª singolare ich werde gesagt haben
2ª singolare du wirst gesagt haben
3ª singolare er/sie/es wird gesagt haben
1ª plurale wir werden gesagt haben
2ª plurale ihr werdet gesagt haben
3ª plurale sie/Sie werden gesagt haben

Il modo congiuntivo (Konjunktiv) modifica

Osservazioni preliminari: il valore del congiuntivo in tedesco modifica

Il valore, e quindi anche l'utilizzo, del congiuntivo tedesco differisce notevolmente da quello italiano. In particolare, per quanto riguarda il cosiddetto Konjunktiv I, la differenza è notevole: è infatti principalmente utilizzato per la formazione del discorso indiretto, soprattutto nella lingua formale; non manca però qualche similitudine: come il congiuntivo presente italiano, può infatti essere usato come congiuntivo ottativo o come congiuntivo esortativo per le terze persone e la prima persona plurale dell'imperativo.

Nel caso del congiuntivo ottativo, il suo uso è generalmente ristretto ad un certo numero di espressioni fisse, soprattutto tipiche della lingua religiosa. Il verbo è spesso in ultima posizione:

Es lebe der König! Viva il re!
Gott sei Dank! Grazie a Dio (lett. a Dio sia ringraziamento)
Dein Reich komme Venga il tuo regno
Dein Wille geschehe Sia fatta la tua volontà (lett. la tua volontà accada)

Come imperativo:

Gehen Sie weg! Vada via!
Gehen wir! Andiamo!
Man nehme, wenn man hat, ein halbes Pfund Butter Si prenda, se si ha, mezza libbra (250 g) di burro

Ma lo si può anche trovare in alcune comuni espressioni fisse senza poterlo ricondurre a uno dei casi detti sopra:

Es sei denn a meno che
Wie dem auch sei comunque sia

Nelle frasi dipendenti in cui l'italiano prevede l'uso del congiuntivo (al di fuori del periodo ipotetico), il tedesco prescrive invece il semplice indicativo:

Denkt ihr eigentlich, dass ich verrückt bin? Pensate che io sia matto?
Ich vermute, dass der Film gegen 10 Uhr endet Suppongo che il film finisca verso le dieci
Bevor der Film beginnt, kaufe ich Popcorn Prima che il film cominci, compro dei pop corn
Ich will, dass du auf unsere Party kommst, sag nicht nein! Voglio che tu venga alla nostra festa, non dire di no!
Rocco fährt ab, ohne dass ich ihn grüßen kann Rocco parte senza che io possa salutarlo

L'uso più specifico del Konjunktiv I (sia presente che passato) è però costituito dalla costruzione del discorso indiretto, soprattutto nella lingua scritta: per questo motivo, è tipico del linguaggio giornalistico. L'uso del Konjunktiv I nel discorso indiretto esprime infatti la propria imparzialità rispetto al fatto:

Tom sagt, dass er reich sei Tom dice di essere ricco

In questo caso, chi pronuncia l'affermazione riporta semplicemente ciò che Tom ha detto, senza mostrare il proprio pensiero. Se invece fosse stato usato l'indicativo

Tom sagt, dass er reich ist Tom dice di essere ricco

implicitamente sarebbe stata espressa la propria sicurezza che il fatto è vero. Con il Konjunktiv II

Tom sagt, dass er reich wäre Tom dice di essere ricco

si sarebbero invece espressi forti dubbi che Tom sia effettivamente ricco.

Nella lingua scritta, il Konjunktiv I si può anche trovare in seconda posizione di una frase subordinata se nella principale si trova un verbo della sfera del parlare o del pensare:

  • Er sagt, er gehe nach Hause ('dice che va a casa'), più letterario
  • Er sagt, dass er nach Hause geht ('dice che va a casa'), più comune
  • Er sagt, dass er nach Hause gehe, come sopra ma meno comune

Come nelle altre lingue, c'è il pericolo che le forme coincidano con quelle corrispondenti dell'indicativo. In questo caso, si preferirà la forma del Konjunktiv II (ossia della forma vicina al congiuntivo imperfetto). Per dire: Sostiene che vadano a casa, senza espressione del proprio giudizio personale in merito al fatto, si dirà ad esempio Er behauptet, sie gingen nach Hause per non dire Er behauptet, sie gehen nach Hause, dato che la forma coniugata gehen può essere interpretata tanto come congiuntivo, quanto come indicativo.

Il Konjunktiv II invece riassume in sé due modi e tempi italiani: il congiuntivo imperfetto e il condizionale. Il suo valore può infatti essere di irrealtà (congiuntivo imperfetto) o di possibilità (condizionale); il contesto indicherà quale valore occorre attribuirgli:

Jetzt hätte ich gern eine Pizza Adesso prenderei volentieri una pizza
Wäre er doch wenigstens freundlich! Fosse almeno gentile!
Forme del Konjunktiv I modifica

Per costruire il Konjunktiv I si uniscono alla radice le desinenze del congiuntivo, che corrispondono in larga parte a quelle del presente. Esempio per la forma Gegenwart (presente) del verbo sagen (dire):

persona pronome verbo
1ª singolare ich sag-e
2ª singolare du sag-est
3ª singolare er/sie/es sag-e
1ª plurale wir sag-en
2ª plurale ihr sag-et
3ª plurale sie/Sie sag-en

Da notare che la terza persona singolare non ha la desinenza -t e che le seconde persone aggiungono una -e- fra tema e desinenza; le altre forme sono uguali al presente indicativo.

La forma Vergangenheit (passato) indica anteriorità rispetto alla forma Gegenwart.

Esempio della forma Vergangenheit:

persona pronome verbo
1ª singolare ich habe gesagt
2ª singolare du habest gesagt
3ª singolare er/sie/es habe gesagt
1ª plurale wir haben gesagt
2ª plurale ihr habet gesagt
3ª plurale sie/Sie haben gesagt

Come si può notare, corrisponde morfologicamente al Perfekt, l'unica differenza è che l'ausiliare è coniugato al congiuntivo.

L'unico verbo che presenta irregolarità nel Konjunktiv I è sein:

persona pronome verbo
1ª singolare ich sei
2ª singolare du seist
3ª singolare er/sie/es sei
1ª plurale wir seien
2ª plurale ihr seiet
3ª plurale sie/Sie seien

Come si può vedere, le tre persone del singolare non presentano la -e(-) della desinenza.

Forme del Konjunktiv II modifica

Per la costruzione del Konjunktiv II si dispone di due forme, identiche nel significato:

  • il Konjunktiv II propriamente detto, formato con le voci del Präteritum cui sono state addolcite, se possibile, le vocali radicali e aggiunte le desinenze del congiuntivo;
  • il Konjunktiv II Ersatzform (forma sostitutiva), formata con il Konjunktiv II di werden e l'infinito del verbo da coniugare. Talvolta questa forma è detta anche Konditional, ma, come per il Präteritum quando è detto Imperfekt, non bisogna lasciarsi ingannare dal nome.

La prima forma è solitamente usata per i verbi ausiliari e modali, la seconda per tutti gli altri verbi; l'uso della prima forma in questo secondo gruppo di verbi è comune nella lingua scritta e formale.

Konjunktiv II Gegenwart di sein (essere):

persona pronome verbo
1ª singolare ich wär-e
2ª singolare du wär-(e)st
3ª singolare er/sie/es wär-e
1ª plurale wir wär-en
2ª plurale ihr wär-(e)t
3ª plurale sie/Sie wär-en

Konjunktiv II Vergangenheit di sein (essere):

persona pronome verbo
1ª singolare ich wär-e gewesen
2ª singolare du wär-(e)st gewesen
3ª singolare er/sie/es wär-e gewesen
1ª plurale wir wär-en gewesen
2ª plurale ihr wär-(e)t gewesen
3ª plurale sie/Sie wär-en gewesen

Come si può notare, morfologicamente corrisponde al Plusquamperfekt, l'unica differenza è che il verbo di modo finito è coniugato al congiuntivo.

Konjunktiv II Ersatzform Gegenwart di sagen (dire):

persona pronome verbo
1ª singolare ich würde sagen
2ª singolare du würdest sagen
3ª singolare er/sie/es würde sagen
1ª plurale wir würden sagen
2ª plurale ihr würdet sagen
3ª plurale sie/Sie würden sagen

Konjunktiv II Ersatzform Vergangenheit di sagen (dire):

persona pronome verbo
1ª singolare ich würde gesagt haben
2ª singolare du würdest gesagt haben
3ª singolare er/sie/es würde gesagt haben
1ª plurale wir würden gesagt haben
2ª plurale ihr würdet gesagt haben
3ª plurale sie/Sie würden gesagt haben

L'imperativo (Imperativ) modifica

Il modo imperativo, come in italiano, esiste solo al tempo presente e coniuga solo le seconde persone; per la prima persona plurale e le terze persone si usano, come in italiano, le forme corrispondenti del congiuntivo presente.

Seconda persona singolare modifica

Il modo più semplice per formarlo prevede di togliere la desinenza -st alla seconda persona singolare:

  • gehen: du gehst > geh!
  • kommen: du kommst > komm!
  • essen: du isst > iss![10]
  • lesen: du liest > lies![10]
  • arbeiten: du arbeitest > arbeite!

Nei verbi forti con addolcimento delle vocali a e o si toglie anche l'Umlaut:

  • tragen: du trägst > trag!
  • stoßen: du stößt > stoß!

Alcuni verbi invece aggiungono una -e al tema verbale[11]. Questi verbi sono:

  • quelli che terminano in -eln e in -ern (klingeln: kling(e)le![12])
  • quelli che terminano in -igen (entschuldigen: entschuldige!)
  • haben (habe![13]) e werden (werde![14])

L'unico irregolare è sein: sei!

Seconda persona plurale modifica

La seconda persona plurale corrisponde al presente indicativo:

  • gehen: ihr geht > geht!
  • kommen: ihr kommt > kommt!
  • essen: ihr esst > esst!
Prima persona plurale modifica

Per la prima persona plurale si utilizza, come in italiano, il congiuntivo presente, posponendo il pronome personale al verbo:

  • gehen: gehen wir!
  • arbeiten: arbeiten wir!

Esiste anche una formazione perifrastica fissa, che si costruisce con l'imperativo di lassen (seconda persona singolare o plurale) + uns + infinito[15]:

  • gehen: lass(t) uns gehen!
Terze persone modifica

Per le terze persone si usa una perifrasi composta da sollen + infinito, eventualmente preceduta da dann che provoca inversione:

  • kommen: dann soll er kommen!/er soll kommen!, dann sollen sie kommen!/sie sollen kommen!
  • lesen: dann soll er lesen!/er soll lesen!, dann sollen sie lesen!/sie sollen lesen!

La forma di cortesia utilizza la stessa forma del presente e del congiuntivo primo invertendo il soggetto e il verbo:

  • kommen: kommen Sie!
  • lesen: lesen Sie!

Anticamente si ricorreva al congiuntivo primo; questa forma si ritrova ancora nella lingua letteraria. In entrambi i casi il pronome personale si pospone al verbo:

  • kommen: komme er!, kommen sie/Sie!
  • lesen: lese er!, lesen sie/Sie!

L'infinito (Infinitiv) modifica

L'infinito ha due tempi, il presente e il passato.

Presente modifica

L'infinito presente può presentarsi in due forme:

  • -en
  • -n

La desinenza -en è, oltre che della maggior parte dei verbi, anche quella dei verbi di nuova formazione e dei verbi con espansione in -ier-, che sono adattamenti dalle lingue neolatine, soprattutto dal francese: studieren, reparieren, polieren, kopieren, marschieren, markieren, ecc. La desinenza -n è propria solo di tun, sein e dei verbi in -eln e -ern[16].

Da notare che la desinenza dell'infinito non classifica il verbo in varie coniugazioni, come avviene in italiano; in tedesco esiste una coniugazione unica e la sola distinzione che si può fare è fra i verbi deboli (cioè regolari) e forti (cioè irregolari).

Passato modifica

Per la formazione del passato si ricorre, come in italiano, al participio passato e l'infinito dell'ausiliare (haben o sein) utilizzato dal verbo:

  • gehen: gegangen sein
  • machen: gemacht haben
  • nehmen: genommen haben
  • werden: geworden sein
  • arbeiten: gearbeitet haben

Il participio (Partizip o Mittelwort) modifica

Il participio ha due tempi, il presente e il passato.

Presente (Partizip I) modifica

Il participio presente tedesco ha il valore sia del participio presente italiano (andante, avente, facente, ecc.) sia del gerundio italiano (andando, avendo, facendo, ecc.). In tedesco non esiste una forma morfologicamente raffrontabile con il gerundio italiano.

Per la formazione del participio presente è sufficiente aggiungere la desinenza -d all'infinito:

  • gehen: gehend
  • arbeiten: arbeitend

Uniche eccezioni sono sein (seiend) e tun (tuend).

Si declina come un normale aggettivo.

Passato (Partizip II) modifica

Per formare il participio passato occorre distinguere fra verbi deboli e verbi forti. I primi sono regolari, quindi la costruzione non presenta problemi; nei secondi, invece, il tema verbale subisce delle modificazioni non prevedibili e vanno quindi imparati a memoria caso per caso. Contrariamente all'italiano, il participio passato tedesco è sempre invariabile, tranne, ovviamente, quando è usato in funzione aggettivale[17].

Nei verbi deboli si aggiunge un cosiddetto circonfisso al tema verbale: il tema viene contemporaneamente preceduto e seguito dagli affissi ge- e -t:

  • leben: ge-leb-t
  • arbeiten: ge-arbeit-e-t (come tutti i verbi che terminano in dentale, aggiunge una -e- eufonica prima delle desinenze in dentale)
  • wählen: ge-wähl-t

I verbi con infinito in -ieren non aggiungono il prefisso ge-:

  • polieren: polier-t
  • studieren: studier-t

I verbi forti hanno una costruzione analoga, con la differenza che il tema verbale presenta apofonia e il suffisso non è -t ma -en:

  • gehen: ge-gang-en
  • nehmen: ge-nomm-en
  • werden: ge-word-en
  • lesen: ge-les-en
  • kommen: ge-komm-en

Sein utilizza un'altra radice verbale: ge-wes-en

I verbi modali, misti e haben, pur essendo irregolari, portano il regolare suffisso -t:

  • müssen: ge-muss-t
  • sollen: ge-soll-t
  • können: ge-konn-t
  • dürfen: ge-durf-t
  • wollen: ge-woll-t
  • mögen: ge-moch-t
  • haben: ge-hab-t
  • wissen: ge-wuss-t
  • rennen: ge-rann-t

Una menzione meritano i cosiddetti verbi separabili e inseparabili. Nel primo caso, si tratta di verbi cui è stato aggiunto un prefisso che si può considerare indipendente (preposizioni, avverbi, altri verbi, ecc.); la particolarità di questi verbi è che il prefisso nelle forme finite del verbo all'interno di una frase principale si stacca e si posiziona all'ultimo posto nella frase (Ich fahre morgen ab, "parto domani"; l'infinito del verbo è abfahren), ma si mantiene come prefisso nelle frasi dipendenti (Er sagt, dass er morgen abfährt, "dice che parte domani"). In questi verbi, nella formazione del participio passato il prefisso si colloca prima del ge-:

  • abfahren: abgefahren
  • zuhören: zugehört

I verbi inseparabili invece sono introdotti da un prefisso dipendente (in tutto 8: be-, emp-, ent-, er-, ge-, miss-, ver-, zer-), cioè che si trova soltanto in composizione con altre parole. Questo prefisso non si separa mai dal verbo e nella formazione del participio passato prende il posto del ge-:

  • beginnen: begonnen
  • verraten: verraten
  • zerbrechen: zerbrochen

Talvolta può capitare che alcuni prefissi separabili (come über, ad esempio) si comportino da inseparabili:

  • übersetzen ("tradurre", inseparabile): übersetzt
  • übersetzen ("traghettare", separabile): übergesetzt

Il passivo modifica

In tedesco, come anche in italiano anche se in modo meno marcato, si distingue fra un passivo di stato (Zustandspassiv) e un passivo d'azione (Vorgangspassiv). Nel primo caso si descrivono gli effetti risultanti da un'azione precedente, cioè quindi uno stato: ad esempio, nella frase l'esercizio è finito si intende che l'esercizio è stato finito da qualcuno, l'azione è già terminata ma permangono gli effetti sul soggetto. Il passivo d'azione coglie invece l'azione nel suo svolgimento: l'esercizio viene finito, cioè in questo momento qualcuno sta terminando l'esercizio.

Passivo di stato (Zustandspassiv) modifica

Per formare il passivo di stato, come in italiano, si utilizza il verbo essere accompagnato dal participio passato:

  • die Übung ist beendet, l'esercizio è finito

Passivo d'azione (Vorgangspassiv) modifica

Il passivo d'azione si costruisce nello stesso modo del passivo di stato, ma al posto del verbo sein troviamo werden:

  • die Übung wird beendet, l'esercizio viene finito

Contrariamente all'italiano, in tedesco si possono anche formare frasi passive con verbi intransitivi senza che sia presente uno specifico soggetto che subisce l'azione. In caso nella prima posizione della frase sia già presente un elemento, non si aggiunge il pronome personale (es) al verbo. Questa costruzione è possibile anche con un dativo:

  • heute wird gearbeitet, oggi si lavora (lett. oggi viene lavorato)
  • es wird heute gearbeitet
  • Karl (=ihm) wird nicht geglaubt, Karl non è creduto/non si crede a Karl (lett. a Karl non viene creduto)
  • es wird Karl (=ihm) nicht geglaubt

Questa costruzione è molto utilizzata, dal momento che in tedesco non esistono né il si passivante né alcune forme impersonali molto frequenti in italiano.

Particolarità nella formazione del passivo modifica

Perfekt e Plusquamperfekt del passivo d'azione modifica

Trasformando la frase die Übung wird beendet al Perfekt ci si aspetterebbe die Übung ist beendet geworden, tuttavia questa frase non è corretta; infatti, quando il verbo werden in una frase passiva è coniugato al Perfekt il suo participio passato non è geworden ma solo worden. La frase corretta sarà pertanto:

  • die Übung ist beendet worden

Ovviamente al Plusquamperfekt sarà lo stesso:

  • die Übung war beendet worden

La costruzione del Präteritum è comunque più semplice e comune:

  • die Übung wurde beendet
Il passato in dipendenza dai verbi modali modifica

Quando il passivo dipende da un verbo modale coniugato al Perfekt o Plusquamperfekt, il verbo modale non si presenta nella forma consueta (ausiliare + participio passato) ma il participio passato è sostituito dall'infinito:

  • die Übung hat beendet werden müssen, l'esercizio doveva essere finito

Tuttavia si tratta di una costruzione complessa che i tedeschi preferiscono evitare sostituendo il Perfekt con il più semplice Präteritum:

  • die Übung musste beendet werden, l'esercizio doveva essere finito
Il futuro modifica

Nella costruzione del futuro del passivo d'azione si troveranno due verbi werden nella stessa frase, uno per il futuro e uno per il passivo:

  • die Übung wird beendet werden, l'esercizio verrà finito

Nel passivo di stato invece troveremo regolarmente sein:

  • die Übung wird beendet sein, l'esercizio sarà finito (cioè si troverà ad essere già finito)

Tuttavia anche questa forma complessa viene evitata (come poi già il futuro semplice). Come per il futuro semplice, si ricorrerà più spesso al presente, eventualmente precisato da avverbi che trasportano l'azione chiaramente nel futuro:

  • die Übung wird (morgen) beendet, l'esercizio viene (verrà) finito (domani)
  • die Übung ist (morgen) beendet, l'esercizio è (sarà) finito (domani)

Lista di verbi forti modifica

Infinito Presente (3ª persona singolare)[18] Preterito (1ª/3ª persona singolare) Participio passato
beginnen (cominciare) beginnt begann begonnen
bieten (offrire) bietet bot geboten
bitten (chiedere qualcosa di concreto)[19] bittet bat gebeten
bleiben (restare) bleibt blieb geblieben
brechen (rompere) bricht brach gebrochen
bringen (portare) bringt brachte gebracht
denken (pensare) denkt dachte gedacht
essen (mangiare) isst gegessen
fahren (condurre) fährt fuhr gefahren
fallen (cadere) fällt fiel gefallen
fangen (afferrare) fängt fing gefangen
finden (trovare) findet fand gefunden
fliegen (volare) fliegt flog geflogen
frieren (gelare) friert fror gefroren
geben (dare, donare) gibt gab gegeben
gehen (andare) geht ging gegangen
gewinnen (vincere) gewinnt gewann gewonnen
haben (avere) hat hatte gehabt
hängen (pendere, stare appeso) hängt hing gehangen
halten (tenere) hält hielt gehalten
heben (sollevare) hebt hob gehoben
helfen (aiutare) hilft half geholfen
kennen (conoscere) kennt kannte gekannt
kommen (venire) kommt kam gekommen
lassen (lasciare) lässt ließ gelassen
laufen (correre) läuft lief gelaufen
lesen (leggere) liest las gelesen
liegen (giacere, stare sdraiato) liegt lag gelegen
nehmen (prendere) nimmt nahm genommen
rennen (correre) rennt rann gerannt
riechen (annusare, odorare; avere odore) riecht roch gerochen
rufen (chiamare) ruft rief gerufen
schlafen (dormire) schläft schlief geschlafen
schlagen (battere) schlägt schlug geschlagen
schließen (chiudere) schließt schloss geschlossen
schneiden (tagliare) schneidet schnitt geschnitten
schreiben (scrivere) schreibt schrieb geschrieben
schwimmen (nuotare) schwimmt schwamm geschwommen
sehen (vedere) sieht sah gesehen
sein (essere) ist war gewesen
singen (cantare) singt sang gesungen
sitzen (stare seduto) sitzt saß gesessen
sprechen (parlare) spricht sprach gesprochen
springen (saltare) springt sprang gesprungen
stehen (stare in piedi) steht stand gestanden
steigen (salire) steigt stieg gestiegen
sterben (morire) stirbt starb gestorben
stinken (puzzare) stinkt stank gestunken
tragen (portare) trägt trug getragen
treffen (incontrare) trifft traf getroffen
trinken (bere) trinkt trank getrunken
tun (fare) tut tat getan
vergessen (dimenticare) vergisst vergaß vergessen
verlieren (perdere) verliert verlor verloren
waschen (lavare) wäscht wusch gewaschen
werden (diventare) wird wurde geworden
werfen (buttare) wirft warf geworfen
wissen (sapere) weiß wusste gewusst
ziehen (tirare) zieht zog gezogen
zwingen (costringere) zwingt zwang gezwungen

Altri progetti modifica

Le congiunzioni modifica

Tedesco italiano
und e
oder o / oppure
aber ma / però (senza inversione soggetto-verbo)
sondern ma (= bensì)
(nicht nur), sondern auch... (non solo,) ma anche...
denn perché (causale; senza inversione soggetto-verbo e senza spostamento del verbo a fine frase)
entweder... oder... o... o...
weder... noch... né... né...
Tedesco italiano
Ich hätte zwar Lust, aber keine Zeit Ne avrei (anche, certo) voglia, ma non il tempo
Er heißt nicht Frank, sondern Michael Non si chiama Franco, ma Michele
Denn ich will es machen Perché voglio farlo

Subordinazione modifica

Tedesco italiano
dass che (congiunzione)
was che cosa
wie come
ob se (dubitativo)
als quando (azione unica e puntuale nel passato)
wenn quando (nel presente e futuro; azione ripetuta nel passato); se (ipotetico)
während mentre, durante
bevor prima che
nachdem dopo che
bis finché
seitdem da quando
sobald non appena
weil perché (causale)
damit affinché, perché (valore finale)
obwohl benché, sebbene
außer dass tranne che
außer wenn tranne quando
sowohl... als auch non solamente... ma anche

Attenzione! dopo le congiunzioni subordinanti, il verbo coniugato è sempre posto in fine frase:

Tedesco italiano
Er hat gesagt, dass er heute kommt Ha detto che viene oggi
Ich gehe nicht spazieren, wenn es regnet Non vado a passeggiare se piove
Er hat angerufen, während ich im Badezimmer war Ha telefonato mentre ero in bagno
Ich weiß nicht, ob ich das machen darf Non so se posso farlo
Bevor ich schlafe, sehe ich oft fern Prima di dormire (lett. prima che io dorma) guardo spesso la televisione

Alcune espressioni idiomatiche modifica

Si ricordano alcune espressioni idiomatiche di uso frequente:[20]

  • Alle Jubeljahre. A ogni morte di papa
  • Andere Tapeten sehen wollen. Voler cambiar aria.
  • Auf großen Fuß leben. Vivere alla grande (da signore).
  • Schwein haben. Aver fortuna.
  • Ins Schwarz treffen. Cogliere nel segno.
  • Mit dem Kopf durch die Wand wollen. Volere l'impossibile.
  • Auf der Luft greifen. Inventare di sana pianta.
  • Bis über beide Ohren verliebt sein. Essere innamorato cotto.
  • Blau machen. Marinare (fare vacanza).
  • Die Rechnung ohne den Wirt machen. Fare i conti senza l'oste.
  • Die rechte Hand von jemandem sein. Essere il braccio destro di qualcuno.
  • Blau sein. Essere sbronzo.
  • Ein alter Hase sein. Essere una vecchia volpe.
  • Ein Gedächtnis wie ein Sieb haben. Avere una cattiva memoria.
  • Ein Lied davon singen können. Saperne qualcosa per esperienza.
  • Ein Radfahrer sein. Essere un arrivista.
  • Eine Flasche sein. Essere una schiappa.
  • Einen Bock schießen. Prendere un granchio.
  • Eine Gänsehaut haben. Avere la pelle d'oca.
  • Einen in der Krone haben. Essere ubriaco.
  • Einen über den Durst trinken. alzare il gomito.
  • Einen Faustdick hinter den Ohren haben. Essere un furbo di prima categoria.
  • Etwas geht auf den Geist. Dare ai nervi.
  • Im Sande verlaufen. Andare in fumo.
  • Jemandem die Stange halten. Dare man forte a qualcuno.
  • Jemandem den Stuhl vor die Tür setzen. Mettere qualcuno alla porta.
  • Jemandem einen Tanz machen. Fare una scenata a qualcuno.

Note modifica

  1. ^ Nel tedesco austriaco è pronunciato /æɪ̯/
  2. ^ Lehren nel tedesco moderno è usato prevalentemente in contesti formali o in riferimento all'università. Nella lingua comune è sostituito da beibringen, che ha la stessa reggenza dell'italiano: er bringt ihm Deutsch bei.
  3. ^ Il pronome dimostrativo der, die, das, cui si unisce l'avverbio da, ha però genitivi particolari (dessen, deren, dessen, derer), come anche il dativo plurale (denen).
  4. ^ a b c d e f g h i Tutti i genitivi sono caduti in disuso al giorno d'oggi.
  5. ^ Prima della riforma ortografica del 1996 veniva scritto con la lettera maiuscola.
  6. ^ a b c Notare che il genere del pronome della terza persona singolare dipende sempre dal genere grammaticale del nome a cui si riferisce; mai dal genere naturale.
  7. ^ Il pronome di terza persona plurale viene usato (con la lettera maiuscola) come pronome di cortesia sia singolare che plurale (corrispondente all'italiano Lei e Loro.
  8. ^ Usata nei verbi riflessivi; in quanto pronome riflessivo, manca del nominativo.
  9. ^ Questi prefissi esprimono un'idea con cui, generalmente, influenzano la parola con cui si legano: be- transitivizza i verbi (antworten "rispondere", beantworten "rispondere" a qualcuno/qualcosa come complemento oggetto), emp- indica una sensazione (finden "trovare", empfinden "provare un sentimento"), ent- indica un allontanamento (lassen "lasciare", entlassen "rilasciare"), er- indica il raggiungimento di un risultato o un cambiamento di stato (lernen "imparare", erlernen "imparare completamente"; krank "malato", erkranken "ammalarsi"), ge- trasforma l'azione del verbo in un sostantivo che ne indica il risultato (schreien "urlare", das Geschrei "l'urlo"; lachen "ridere", das Gelächter "la risata"), miss- indica un contrario connotato negativamente (verstehen "capire", missverstehen "fraintendere"), ver- indica il raggiungimento di uno stato finale (gehen "andare", vergehen "finire, completarsi, arrivare alla morte"; brennen "bruciare", verbrennen "bruciare completamente"), zer- indica distruzione o l'atto di rovinare (brechen "spezzare", zerbrechen "distruggere, rompere in tanti pezzi"; kochen "cuocere", zerkochen "scuocere").
  10. ^ a b In questo caso il tema verbale termina già in -s- e quindi nella formazione del presente si aggiunge, per questioni ortografiche, solo -t; nella formazione dell'imperativo si dovrà quindi togliere solo -t.
  11. ^ Questa forma può essere applicata anche a tutti gli altri verbi, tranne però quelli con cambiamento della vocale tematica e > i, come essen (isst), lesen (liest), ecc.
  12. ^ Nella lingua parlata però molto spesso si toglie semplicemente la -n finale dell'infinito: klingel!.
  13. ^ Nella lingua parlata spesso solo hab!.
  14. ^ Nella lingua parlata spesso solo werd!.
  15. ^ Corrisponde in tutto all'espressione inglese let's + infinito.
  16. ^ In origine regolarmente -elen, -eren.
  17. ^ Ad esempio, si distingue fra Max hat einen Brief geschrieben "Max ha scritto una lettera" (participio passato) e der von Max geschriebene Brief "la lettera scritta da Max" (aggettivo).
  18. ^ In corsivo se regolare.
  19. ^ Contrapposto a fragen che invece implica una semplice risposta.
  20. ^ Dizionario "Tutto tedesco", De Agostini, Novara, 2006, pagg. 91-93.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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