Grandangolo

tipo di obiettivo fotografico

Il grandangolo, o grandangolare, è un obiettivo per ripresa fotografica e cinematografica.

Un obiettivo grandangolare Canon, 17-40 mm f/4.

Caratteristiche principali modifica

La caratteristica principale delle ottiche grandangolari è la loro lunghezza focale sostanzialmente inferiore a quella dell'obiettivo normale, minore cioè della diagonale del fotogramma che si utilizza nella fotocamera. Per il formato Leica (24×36) questo vuol dire focali ben al di sotto di 43 mm, anche se comunemente la focale di 50 mm viene considerata normale nella pratica.

Questo consente un angolo di ripresa più ampio rispetto ad ottiche con focale intorno a quella normale; a differenza di queste, inoltre, i grandangolari hanno, a parità di apertura relativa del diaframma, una maggior profondità di campo ed offrono una prospettiva alterata che porta ad esagerare la proporzione dei soggetti in primo piano facendoli apparire, rispetto alla realtà, molto più grandi di quelli in secondo piano. Questa caratteristica si esaspera proporzionalmente alla diminuzione della lunghezza focale dell'ottica. Un particolare effetto, che si cerca in genere di evitare, sono le cosiddette linee cadenti che compaiono nelle riprese architettoniche effettuate con la camera inclinata, in genere verso l'alto. Sono dette così perché danno l'effetto che l'edificio cada all'indietro.

La focale corta permette, inoltre, di poter utilizzare anche a mano libera tempi di esposizione relativamente lunghi. In genere si indica come limite un tempo pari al reciproco della lunghezza focale equivalente in 35 mm. Ad esempio con un 28 mm si può scattare con tempi fino ad 1/30 di secondo.

Per permettere nelle fotocamere reflex il movimento dello specchio si usa la costruzione ottica detta retrofocus (o teleobiettivo invertito), che consente di avere obiettivi fisicamente più lunghi della lunghezza focale. Questo viene ottenuto anteponendo alle lenti principali una lente, o un gruppo ottico, divergente.

 
Fotografia grandangolare della porta dell'inferno (in Turkmenistan).

Utilizzo modifica

Per le sue caratteristiche, il grandangolo è impiegato soprattutto per la ripresa di grandi soggetti (ad esempio panorami o edifici) che non rientrerebbero nell'angolo di ripresa di ottiche dalla focale superiore. La particolare prospettiva grandangolare permette di ottenere effetti di vario genere a seconda del soggetto inquadrato. Nelle riprese di paesaggio e architettura viene esaltata la sensazione di spazio e di profondità. Nel reportage o nel ritratto ambientato, l'uso di un grandangolare dà all'osservatore l'effetto di essere in mezzo all'azione.

Il grandangolo viene sconsigliato nel ritratto perché la vicinanza al soggetto deforma il viso allungando il naso e gonfiando le gote. Qualche autore sfrutta invece le deformazioni dei grandangolari estremi per ottenere particolari effetti nel nudo artistico. Stanley Kubrick fece uso del grandangolo in Eyes Wide Shut (e in quasi tutti i suoi film), in questo però è presente una ricerca ossessiva delle riprese grandangolari; famosissima la scena di nudo di Nicole Kidman a inizio film resa ancora meglio dall'effetto grandangolo.

La minima distanza di messa a fuoco diminuisce col diminuire della focale dell'obiettivo e questo permette al grandangolare di essere molto versatile anche per quanto riguarda la ripresa di piccoli soggetti molto vicini all'ottica.

Ricerche future modifica

All'inizio del 2007 ricercatori dell'Homan University, in Corea del Sud hanno annunciato di aver realizzato un'ottica con ampiezza di campo di 151° ma con una ridotta deformazione prospettica. Il blocco ottico è formato da una prima lente semisferica che reindirizza la luce verso uno specchio a V che invia la luce verso una lente affusolata che a sua volta crea l'immagine finale. L'obiettivo è indirizzato verso applicazioni fisse dato che è un apparecchio delicato ma i ricercatori sono fiduciosi di poter rendere le lenti più compatte e resistenti per un utilizzo più generico.[1]

Note modifica

  1. ^ Un grandangolo senza distorsioni, su lescienze.espresso.repubblica.it, 3 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2011).

Voci correlate modifica

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