Graziano Mannari

calciatore italiano (1969-)

Graziano Mannari (Livorno, 19 aprile 1969) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Graziano Mannari
Mannari al Milan nella stagione 1988-1989
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 174 cm
Peso 67 kg
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 2003
Carriera
Giovanili
19??-19??Rosignano Solvay
19??-19??Follonica
1984-1987Milan
Squadre di club1
1987-1989Milan18 (3)
1989-1990Como22 (3)
1990-1991Parma12 (0)
1991Avellino0 (0)
1991-1992Siena25 (1)
1992Pisa8 (0)
1992-1993Ravenna2 (0)
1993Parma0 (0)
1993-1994Fiorenzuola11 (0)
1994Siena6 (0)
1994-1995Pistoiese13 (2)
1995-1997Pontedera48 (6)
1999-2001 Sorianese? (?)
2002-2003Bandiera non conosciuta Acquaviva? (?)
Nazionale
1989Bandiera dell'Italia Italia U-210 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 21 novembre 2012

Caratteristiche tecniche modifica

Mannari era un attaccante di movimento, rapido e fisicamente brevilineo[1]; poteva essere impiegato come prima punta o come esterno destro[2].

Carriera modifica

Giocatore modifica

L'esordio nel Milan modifica

 
Mannari in azione in maglia rossonera il 7 febbraio 1988, giorno del suo esordio in Serie A, alle prese con il cesenate Cuttone.

Cresciuto nei vivai di Rosignano[3][4][5] e Follonica[2][6], nel 1984 passa al Milan a titolo gratuito, poiché il presidente Giuseppe Farina controllava la società toscana[2]. Nel 1987 viene prescelto da Silvio Berlusconi come protagonista per uno spot contro la violenza negli stadi, andato in onda sulle reti Fininvest[2][7] dove corre a disinnescare una miccia sotto ad un pallone posto nel centro di un campo da calcio[8].

Esordisce in Serie A il 7 febbraio 1988, nella vittoria interna sul Cesena, subentrando a Ruud Gullit[9], che lo aveva soprannominato Speedy Gonzales o Lupetto[2]. Tre giorni dopo subisce il primo, grave infortunio (rottura di tibia e perone)[7][9] e non colleziona altre presenze in campionato.

Una volta ristabilitosi, viene aggregato stabilmente alla prima squadra; il 1º settembre 1988 allo Stadio Santiago Bernabéu, in un'amichevole tra Milan e Real Madrid, vinta 3-0 dalla squadra rossonera, realizza il secondo gol[7][10]. Chiude la stagione 1988-1989 con 17 presenze in campionato e tre reti, tra cui una doppietta nella vittoria per 4-0 sulla Juventus[11]. Nel marzo del 1989 viene convocato da Cesare Maldini nella Nazionale Under-21[12], senza tuttavia esordire con la maglia degli Azzurrini.

Complessivamente ha vinto con il Milan uno scudetto, una Coppa dei Campioni ed una Supercoppa italiana, a cui contribuisce con un gol nella vittoria finale contro la Sampdoria nel 1988[2][7].

Il declino modifica

Nel 1989 viene ceduto al Como, in Serie B,[13] nell'affare che porta Marco Simone al Milan. Con i lariani gioca 22 partite realizzando 3 reti, non sufficienti ad evitare la retrocessione in Serie C1. Passa quindi al Parma, voluto da Nevio Scala come riserva di Tomas Brolin[14], e disputa 12 partite senza reti nel campionato 1990-1991: per lui sarà l'ultimo nella massima serie.

Nell'estate del 1991 passa in prestito all'Avellino, per 700 milioni di lire[15]: in Irpinia non viene mai impiegato, e nel mercato di riparazione scende in Serie C1, nel Siena, con cui realizza un unico gol in 25 partite. Rientrato a Parma, viene girato in prestito al Pisa, di nuovo tra i cadetti: qui l'allenatore Vincenzo Montefusco lo schiera come spalla di Lorenzo Scarafoni nelle partite iniziali del campionato[7]. A novembre, dopo l'ingaggio di Christian Vieri, viene ceduto dal presidente Romeo Anconetani, per risparmiarne l'ingaggio[7]; passa quindi al Ravenna, in Serie C1, voluto da Francesco Guidolin[6][16]. Con i giallorossi disputa solamente due partite, a causa di un secondo grave infortunio, questa volta ai legamenti del ginocchio[7].

Nel campionato 1993-1994 torna inizialmente in forza al Parma, con cui ottiene soltanto due presenze da subentrante in Coppa Italia[17][18]; in novembre rescinde il contratto per trasferirsi al Fiorenzuola, di nuovo in Serie C1[19]. Qui subisce un nuovo infortunio al ginocchio[7], che limita a 11 le sue presenze stagionali.

A fine stagione fa ritorno brevemente al Siena, prima di trasferirsi alla Pistoiese nell'autunno del 1994. Con gli arancioni allenati da Roberto Clagluna conquista la promozione in Serie B. Contribuisce alla promozione con uno dei gol più importanti della stagione; quello al 92' nel derby contro i rivali del Prato che decide l'accesso ai play-off, dove poi gli arancioni batteranno in finale il Fiorenzuola[7]. Chiude la carriera professionistica con un biennio nel Pontedera, prima di scendere tra i dilettanti con Sorianese (Eccellenza laziale)[6] e Acquaviva[senza fonte].

Dopo il ritiro modifica

Si stabilisce a Cecina dove apre un negozio di abbigliamento[5], pur non abbandonando il mondo del calcio. Partecipa alla trasmissione televisiva Quelli che il calcio[6], nella quale fa parte del Maifredi Team insieme a diversi ex calciatori[5], e nel 2008 viene ingaggiato dal Codif Cecina, partecipante al campionato di Serie D di calcio a 5[20].

In seguito si è occupato del settore giovanile del Cecina[21] e dell'attività di talent-scouting del Milan in Toscana[22][23].

Nel 2008 ha partecipato in un cameo alla pellicola Amore, bugie & calcetto di Luca Lucini, interpretando sé stesso assieme ad altri ex calciatori.

Nel 2012 in Giappone ha gestito una scuola calcio del Milan[24]

Palmarès modifica

Club modifica

Competizioni nazionali modifica

Milan: 1987-1988
Milan: 1988
Ravenna: 1992-1993 (girone A)

Competizioni internazionali modifica

Milan: 1988-1989

Note modifica

  1. ^ In diretta dal vivaio i prossimi campioni, La Repubblica, 4 novembre 1988, pag.36
  2. ^ a b c d e f Profilo su Magliarossonera.it
  3. ^ Dal «Solvay» al tempio del calcio Archiviato l'11 giugno 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 3 aprile 2003, pag.9
  4. ^ Articolo su Il Tirreno, 13 settembre 2012, pag.33, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 21 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).
  5. ^ a b c La favola di lupetto Mannari Archiviato il 9 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 10 settembre 2004, pag.11
  6. ^ a b c d Mannari in gol con la Ventura L'ex prodigio milanista approda in tv a "Quelli che..." Archiviato il 12 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 26 febbraio 2002
  7. ^ a b c d e f g h i «Soffro nel vedervi in serie C» Archiviato il 12 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 15 aprile 2006, pag.14
  8. ^ Spot: chi ama il calcio odia la violenza (1994). URL consultato il 15 maggio 2021.
  9. ^ a b Milan, si frattura Mannari, La Repubblica, 12 febbraio 1988, pag.35
  10. ^ Milan, notte da padroni, La Repubblica, 2 settembre 1988, pag.39
  11. ^ Linea verde, semaforo rosso - Quando manca il lieto fine, La Gazzetta dello Sport, 12 febbraio 2008
  12. ^ Nell'Under di Maldini c'è posto per Mannari, La Repubblica, 18 marzo 1989, pag.37
  13. ^ Galeone ha scelto la Serie B di Como, La Repubblica, 9 novembre 1989, pag.36
  14. ^ Parma scatenato: dopo Taffarel arriva Brolin, svedese da gol, L'Unità, 17 luglio 1990, pag.25
  15. ^ Scuola Scala "Tutti uguali", La Repubblica, 21 luglio 1991, pag.38
  16. ^ Lecco, profumo promozione, Corriere della Sera, 28 novembre 1992, pag.49
  17. ^ Paga l'Italia, stop a Mancini, La Repubblica, 7 ottobre 1993, pag.31
  18. ^ Fiorentina e Brescia, le star di B, La Repubblica, 28 ottobre 1993, pag.28
  19. ^ L'ex milanista Mannari al Fiorenzuola, Corriere della Sera, 25 novembre 1993, pag.41
  20. ^ Torna Graziano Mannari, ma nel calcetto Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 11 dicembre 2008, pag.13
  21. ^ Allegri, i comunisti e la gag del premier «L'ha sparata grossa» Archiviato il 12 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 22 luglio 2010, pag.6
  22. ^ Orlando e Milan a braccetto E ora arriva anche Allegri Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 1º luglio 2011, pag.13
  23. ^ Un filo diretto tra Montale e Milanello Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 28 dicembre 2011, pag.9
  24. ^ https://www.goal.com/it/notizie/graziano-mannari-lo-chiamavano-lupetto-da-piccolo-gullit-nel-milan-di-sacchi-al-ritiro-anticipato/blt4739ae9fdc31f94a, su goal.com.

Collegamenti esterni modifica