Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg

aristocratico tedesco

Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg (Düsseldorf, 28 luglio 1516Düsseldorf, 5 gennaio 1592) fu duca di Jülich-Kleve-Berg dal 1539 al 1592.

Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg
detto "il Ricco"
Guglielmo il Ricco in un'incisione di Heinrich Aldegrever, 1540, Rijksmuseum
Duca di Jülich-Kleve-Berg
Stemma
Stemma
In carica6 febbraio 1539 –
5 gennaio 1592
PredecessoreGiovanni III di Kleve e
Maria di Jülich-Berg
SuccessoreGiovanni Guglielmo
Duca di Gheldria
In carica30 giugno 1538 –
1543
PredecessoreCarlo II di Egmond
SuccessoreCarlo V d'Asburgo
Altri titoliConte di Ravensberg
Conte di Zutphen
NascitaDüsseldorf, 28 luglio 1516
MorteDüsseldorf, 5 gennaio 1592 (75 anni)
Casa realeLa Marck
PadreGiovanni III, duca di Kleve
MadreMaria di Jülich-Berg
ConsortiGiovanna di Navarra (annullato)
Maria d'Austria
FigliMaria Eleonora
Anna
Maddalena
Carlo Federico
Elisabetta
Sibilla
Giovanni Guglielmo

Biografia modifica

Guglielmo era figlio di Giovanni III di Kleve e di sua moglie Maria di Jülich-Berg e pertanto fratello di Anna e cognato del re Enrico VIII d'Inghilterra.

Ereditò il ducato di Kleve del padre alla sua morte nel 1539 e quello della madre (Berg e Julich, oltre alla contea di Ravensberg) nel 1543. Dal 1538 al 1543 mantenne anche la sovranità sul vicino ducato di Gheldria, come successore di suoi distanti parenti, i duchi di Egmond. L'imperatore Carlo V pretese tale ducato per sé facendo valere anch'egli dei diritti di successione. Per stroncare ogni dubbio, Guglielmo concluse un trattato con il re di Francia e sposò Giovanna d'Albret. Di fronte però alle insistenze dell'impero, la Francia decise di non prendere posizione e pertanto alla fine Carlo V ebbe la meglio. Secondo il Trattato di Venlo (1543) che concluse la guerra in atto, la Gheldria e la contea di Zutphen passarono a Carlo V che le unì ai Paesi Bassi asburgici.

Guglielmo dopo questa iniziale sconfitta rafforzò i territori che aveva ereditato e lanciò un impressionante progetto di sviluppo sulle città più importanti della sua area. I tre ducati avevano ciascuno una fortezza imponente ma di stile medievale, che avevano dato prova di essere poco efficaci contro l'artiglieria imperiale. Le città di Jülich, Düsseldorf e Orsoy svilupparono nuove fortezze per i ducati di Jülich, Berg e Cleves rispettivamente, mentre Jülich e Düsseldorf divennero anche sedi di preziose residenze e palazzi. Per questo imponente compito, chiamò a corte l'architetto italiano Alessandro Pasqualini di Bologna che già aveva lavorato nei Paesi Bassi tracciando progetti per fortificazioni e palazzi. A lui si deve appunto la cittadella di Jülich (costruita nel 1548-1580) con annesso un palazzo rinascimentale di cui è possibile notare alcune tracce.

Matrimoni e figli modifica

Ducati Uniti di Jülich-Kleve-Berg
 

Giovanni III
Guglielmo
Giovanni Guglielmo
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Sposò la tredicenne Giovanna III di Navarra nel 1541 ma il matrimonio, dettato da esigenze politiche, venne annullato quattro anni dopo.

Il 18 luglio 1548 sposò in seconde nozze Maria d'Austria, figlia dell'imperatore Ferdinando I d'Asburgo, da cui ebbe sette figli:

Attraverso sua figlia Maria Eleonora è antenato di Alessandro II di Russia, del kaiser Guglielmo II di Germania e dell'attuale famiglia regnante inglese.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni I di Kleve Adolfo I di Kleve  
 
Margherita di Berg  
Giovanni II di Kleve  
Elisabetta di Nevers Giovanni II di Nevers  
 
Jacqueline d'Ailly  
Giovanni III di Kleve  
 
 
 
Matilde d'Assia  
 
 
 
Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg  
Gerardo di Jülich-Berg Guglielmo di Jülich  
 
Adelaide di Tecklenburg  
Guglielmo di Jülich-Berg  
Sofia di Sassonia-Lauenburg Bernardo III di Sassonia-Lauenburg  
 
Adelaide di Pomerania-Stolp  
Maria di Jülich-Berg  
Alberto III di Brandeburgo Federico I di Brandeburgo  
 
Elisabetta di Baviera-Landshut  
Sibilla di Hohenzollern  
Anna di Sassonia Maurizio I, Elettore di Sassonia  
 
Agnese d'Assia  
 

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN291388445 · ISNI (EN0000 0001 2133 7890 · BAV 495/131194 · CERL cnp00976368 · LCCN (ENn97006977 · GND (DE118807358 · BNE (ESXX5024611 (data) · BNF (FRcb169514703 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n97006977