Guillaume-Alexandre de Méhégan

scrittore e giornalista francese

Guillaume-Alexandre de Méhégan (Lasalle, 1725Parigi, 23 gennaio 1766) è stato uno scrittore e giornalista francese.

Biografia modifica

Di famiglia irlandese, fuggita in Francia al seguito del re Giacomo II d'Inghilterra, il giovane Méhégan arrivò nel 1741 a Parigi con la madre, la quale voleva vegliare sulla sua educazione. Dal 1743 al 1746 fece studi di teologia al seminario annesso alla chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet. Nel 1751 ricevette la tonsura e sostenne la sua tesi alla Sorbona. Nello stesso anno fece pubblicare l'opera Zoroastre, Histoire traduite du Chaldéen. Essa è preceduta da una epistola indirizzata a “Mr. T. a. d. M.”, acronimo di “Mr. Toussaint auteur des Mœurs”.[1] L'opera, a causa del suo esplicito impianto deista, lo condusse alla Bastiglia per un periodo di detenzione di quasi due anni (11 agosto 1751-13 marzo 1753). In seguito alla condanna dovette rinunciare allo stato ecclesiastico e alla pensione di 1000 franchi concessagli dal cardinale André-Hercule de Fleury. Nello stesso 1751 apparve anche l'Origine des Guèbres, ou la Religion naturelle mise en action. Nel 1755 diede alle stampe le Considérations sur les révolutions des Arts e un piccolo volume intitolato Pièces fugitives en vers. Fece pubblicare nel 1757 l’Origine, ses progrès et la décadence de l'Idolatrie e nel 1766 le Tableau de l'Histoire moderne: depuis la chute de l'Empire d'Occident jusqu'à la paix de Westphalie. Dopo aver insegnato francese a Copenaghen nella cattedra fondata dal re Federico V, divenne uno dei primi collaboratori parigini del Journal encyclopédique di Pierre Rousseau. Suo fratello maggiore Jacques-Antoine-Thadée de Méhégan è stato un valente soldato dell'esercito francese, distintosi in particolar modo durante la Guerra dei sette anni. Egli morì nel 1792 con il grado di maresciallo di campo.

Note modifica

  1. ^ "Je fus charmé, en méditant votre ouvrage, de trouver l'histoire de mon cœur, les sentimens que j'avois toujours eus. Je fus encore plus charmé de les voir si embélis. Zoroastre me tomba alors entre les mains. On me força de le donner au Public. C'est la coutume de choisir quelque Grand pour protecteur de ses essais. Je ne balançai pas un moment a préférer un Philosophe. A qui pouvois-je mieux dédier l'Histoire d'un Sage qu'à un Sage?" (Zoroastre, histoire traduite du Chaldéen, Epitre, pp. 5-6).

Bibliografia modifica

  • J. S. Spink, Un Abbé philosophe à la Bastille (1751-1753): G.-A. de Méhégan et son Zoroastre, in The age of the Enlightenment. Studies presented to Theodore Besterman, Edited by W. H. Barber, J. H. Brumfitt, R. A. Leigh, R. Shackleton and S. S. B. Taylor, Edinburgh, Oliver and Boyd, 1967, pp. 252–274.
  • Dictionnaire des journalistes 1600-1789, Sous la direction de J. Sgard, 2 voll., Oxford, Voltaire Foundation, 1999, vol. II, pp. 700–701.

Collegamenti esterni modifica

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