Gymnopus dryophilus

specie di fungo

Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill, N. Amer. Fl. (New York) 9: 362 (1916), è un piccolo fungo, abbastanza comune, appartenente alla famiglia Tricholomataceae. Recenti studi hanno evidenziato la presenza in esso di sostanze anti infiammatorie (β-glucani).[1][2]

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Gymnopus dryophilus
Gymnopus dryophilus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Tricholomataceae
Genere Gymnopus
Specie G. dryophilus
Nomenclatura binomiale
Gymnopus dryophilus
Murrill, 1916

Descrizione della specie modifica

Cappello modifica

3-7 cm di diametro, prima convesso, poi appianato, a volte umbonato

cuticola
liscia, glabra, igrofana, color zafferano, fulvo-rossastro, impallidente con il tempo secco.
margine
sottile, ondulato.

Lamelle modifica

Fitte, strette, da adnate a libere, prima bianche, poi giallo paglierino.

Gambo modifica

3-8 x 0,2-0,5 cm, cilindrico, a volte ingrossato alla base, esile, tenace, liscio, cartilagineo, fistoloso, giallo-aranciato o giallo-rosso con le stesse tonalità del cappello.

Carne modifica

Color crema, acquosa, sottile nel cappello, tenace nel gambo

  • Odore: lieve, gradevole, fungino.
  • Sapore: non significativo o lievemente acidulo.

Microscopia modifica

Spore
da bianche a bianco-gialline in massa, ellissoidali o a forma di lacrima, 5,0-6,5 x 2,5-3,8 µm, lisce, ialine, guttulate, non amiloidi
basidi
14-18 x 5,6-7 µm, clavati o sub-clavati, tetrasporici
cheilocistidi
15,4-49 µm, clavati, abbondanti, coralloidi o diverticolati.
giunti a fibbia
presenti in tutto il contesto.

Reazioni chimiche modifica

  • Guaiaco + cappello: vira lentamente al verde.

Habitat modifica

È una specie abbastanza comune, fruttifica più in primavera che in autunno, infatti i primi carpofori cominciano a spuntare già con le prime piogge in aprile-maggio. Cresce gregario o cespitoso, principalmente nelle lettiere di boschi di latifoglia, ma anche di aghifoglia.

Commestibilità modifica

Discreto commestibile, comunque di poco valore alimentare, se ne utilizza solo il cappello, poiché il gambo è alquanto coriaceo.

Etimologia modifica

Dal greco "drys " = quercia e “filos” = amico, per l'habitat preferito dalla specie.

Sinonimi e binomi obsoleti modifica

  • Agaricus dryophilus Bull., Herbier de la France 10: tab. 434 (1790)
  • Collybia aquosa var. dryophila (Bull.) Krieglst., in Krieglsteiner, Ahnert, Endt, Enderle & Ostrow, Beitr. Kenntn. Pilze Mitteleur. 13: 36 (2000)
  • Collybia dryophila (Bull.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 115 (1871)
  • Collybia dryophila var. alvearis Cooke, Trans. Br. mycol. Soc. 3: 110 (1908)
  • Collybia dryophila var. aurata Quél., Enchir. fung. (Paris): 31 (1886)
  • Marasmius dryophilus (Bull.) P. Karst., Kritisk Öfversigt af Finlands Basidsvampar, Tillägg: 103 (1889)
  • Marasmius dryophilus var. alvearis (Cooke) Rea, (1922)
  • Marasmius dryophilus var. auratus (Quél.) Rea, Brit. basidiomyc. (Cambridge): 524 (1922)
  • Omphalia dryophilus (Bull.) Gray, A Natural Arrangement of British Plants (London): 612 (1821)

Specie simili modifica

Questo fungo può essere confuso facilmente con altre specie consimili, come:

  • Gymnopus acervatus (Fr.) Murrill, che cresce solitamente cespitoso presso aghifoglie ed ha cappello e gambo di color rosso-bruno;
  • Gymnopus erythropus (Pers.) Antonín, Halling & Noordel., ubiquitaria, che si contraddistingue per la presenza di rizomorfe bianche alla base del gambo e di lunghi peli cilindracei sul filo delle lamelle.
  • Gymnopus aquosus (Bull.) Antonín & Noordel., che si distingue per i colori più chiari, per la base del gambo nettamente bulbosa, con rizomorfe di colore rosa, e per i cheilocistidi non coralloidi.
  • Marasmius oreades (Bolton) Fr. , che si distingue per le lamelle meno fitte, il gambo più coriaceo, e l'habitat praticolo e non boschivo.

Note modifica

  1. ^ Pacheco-Sanchez M, Boutin Y, Angers P, Gosselin A, Tweddell RJ, A bioactive (1,3), (1,4)-β-D-glucan from Collybia dryophila and other mushrooms, in Mycologia, vol. 98, n. 2, Mar-Apr 2006, pp. 180-185.
  2. ^ Pacheco-Sanchez M, Boutin Y, Angers P, Gosselin A, Tweddell RJ, Inhibitory effect of CDP, a polysaccharide extracted from the mushroom Collybia dryophila, on nitric oxide synthase expression and nitric oxide production in macrophages, in Eur J Pharmacol., vol. 555, n. 1, 2007, pp. 61-66.

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