Gyrolepis

genere di pesci

Gyrolepis è un genere di pesci ossei estinto, appartenente ai paleonisciformi. Visse tra il Triassico medio al Triassico superiore (circa 247 - 201 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Asia e Nordamerica.

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Gyrolepis
Fossile di Gyrolepis albertii
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Palaeonisciformes
Genere Gyrolepis

Descrizione modifica

Questo pesce era di medie dimensioni e poteva raggiungere i 30 centimetri di lunghezza. Era dotato di un corpo sottile, con una testa stretta e lunga, terminante in un muso corto ma appuntito. Il suspensorium della mandibola era molto obliquo; i denti erano lunghi, sottili e conici.

La pinna dorsale era di forma triangolare e appuntita, e si trovava nella metà posteriore del corpo. La pinna anale era sostanzialmente speculare a quella dorsale. Le pinne pettorali erano strette e lunghe, mentre quelle ventrali erano di forma triangolare. La pinna caudale era eterocerca e possedeva scaglie superiori appuntite. Le scaglie di Gyrolepis erano incise da solchi e disposte in file diagonali.

Classificazione modifica

Gyrolepis venne descritto per la prima volta nel 1835 da Louis Agassiz nella monumentale opera Recherches sur les Poissons Fossiles. Fossili di questo pesce sono stati ritrovati in numerosissimi giacimenti europei che vanno dall'Anisico (Triassico medio) fino al Retico (Triassico superiore): resti attribuiti a Gyrolepis sono stati rinvenuti in numerosi stati europei: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Polonia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e nelle isole Spitzbergen. Resti di Gyrolepis sono stati ritrovati anche in Cina, Pakistan, Arabia Saudita, Nevada e Arizona.

 
Fossile di Gyrolepis quenstedti

Tra le specie più note si ricordano Gyrolepis albertii e G. quenstedti, molto comuni in vari giacimenti europei, e G. biplicatus, proveniente dal giacimento di San Cassiano in Alto Adige.

Gyrolepis è classicamente considerato un rappresentante dei paleoniscidi, un gruppo di pesci ossei arcaici tipici del Paleozoico e dell'inizio del Mesozoico; ricerche più recenti hanno indicato una possibile appartenenza alla famiglia Acrolepidae, pur nell'ambito dei Palaeonisciformes (Chrzastek, 2008).

Bibliografia modifica

  • Agassiz, L. (1833–1843): Recherches sur les Poissons fossiles. – Petitierre, Neuchatel,1420 pp.
  • G. Münster. 1841. Beiträge zur Geognosie und Petrefacten-Kunde des südöstlichen Tirols vorzüglich der Schichten von St. Cassian. II. Beschreibung und Abbildung der in den Kalkmergelschichten von St. Cassian gefunden Versteinerungen. Beiträge zur Petrefacten-Kunde 4:25-152
  • L. Agassiz. 1843. Recherches Sur Les Poissons Fossiles. Tome I (livr. 18). Imprimerie de Petitpierre, Neuchatel xxxii-188
  • E. Stolley. 1919. Beiträge zur Kenntnis der Ganoiden des deutschen Muschelkalks. Palaeontographica 63:25-86
  • C. J. Duffin and A. Gazdzicki. 1977. Rhaetian fish remains from the Tatra Mountains. Acta Geologica Polonica 27:333-348
  • T. Bürgin. 1995. Actinopterygian fishes (Osteichthyes; Actinopterygii) from the Kalkschieferzone (uppermost Ladinian) near Meride (Canton Ticino, southern Switzerland). Eclogae Geologicae Helvetiae 88(3):803-826
  • A. Chrzastek. 2008. Vertebrate remains from the Lower Muschelkalk of Raciborowice Górne (North-Sudetic Basin, SW Poland). Geological Quarterly 52:225-238

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