H. W. J. Thiersch

filologo tedesco

Heinrich Wilhelm Josias Thiersch, più noto come H.W.J. Thiersch (Monaco di Baviera, 5 novembre 18173 dicembre 1885), è stato un filologo tedesco, inizialmente teologo protestante e poi ministro nella Chiesa cattolica apostolica di breve durata.

Heinrich Wilhelm Josias Thiersch

Biografia modifica

Era figlio del noto classicista Friedrich Thiersch e fratello del chirurgo Karl Thiersch e del pittore Ludwig Thiersch. Studiò filologia all'Università di Monaco dal 1833 al 1835, principalmente sotto il padre ma anche con Friedrich Wilhelm Joseph Schelling e Joseph Görres. Passò alla teologia e si trasferì all'Università di Erlangen, dove dal 1835 al 1837 studiò sotto Hermann Olshausen e Gottlieb von Harless, e poi all'Università di Tubinga dal 1837 al 1838, conseguendo una laurea in teologia.

Fu docente a Erlangen dal 1839, e poi professore di teologia all'Università di Marburg dal 1843. Tra i suoi primi lavori, la sua monografia del 1841 De Pentateuchi Versione Alexandrine (Le versioni del Pentateuco di Alessandria) è accreditata come una delle prime a sottolineare l'importanza dei papiri scoperti di recente per la ricerca sulla Septuaginta.[1]

Già nel 1836, Thiersch si era interessato alla Chiesa cattolica apostolica ("Irvingismo"). Nel 1847 si convertì e nel 1850 si dimise dalla sua cattedra per dedicarsi come ministro a quella chiesa. Visse in varie città come ministero della congregazione dispersa di Irvingite, tra cui Marburgo, Monaco di Baviera, Augusta e Basilea. Fu docente a Marburg dal 1853 al 1858, ma per il resto non ricoprì posizioni permanenti nella sua vita successiva a causa della sua eterodossia religiosa.

La Nuova enciclopedia di conoscenza religiosa Schaff-Herzog (Schaff-Herzog Encyclopedia of Religious Knowledge) del 1911 descrisse la sua vita dopo la conversione come segue:

«Thiersch era un uomo di sincera e profonda pietà, di rara cultura classica, teologica e generale, un insegnante entusiasta e avrebbe potuto diventare il successore di Neander a Berlino; ma, in obbedienza a quella che credeva essere una chiamata divina, sacrificò una brillante carriera accademica alle sue convinzioni religiose. Ha vissuto in povertà e isolamento. Era zoppo; ma aveva un aspetto molto suggestivo, altamente intellettuale e spirituale, e una voce e modi impressionanti. Era il più illustre convertito tedesco all'irvingismo. Credeva sinceramente che il Signore avesse restaurato l'ufficio apostolico e i doni profetici della Chiesa apostolica nella comunità irvingita; e, nonostante l'apparente fallimento del movimento, vi aderì fino alla morte.»

Note modifica

  1. ^ Gustav Adolf Deissmann, New Light on the New Testament: From Records of the Graeco-Roman Period, Digital edition by Internet Archive, 1908, pp. 20.

Bibliografia modifica

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN59879693 · ISNI (EN0000 0001 0906 5634 · BAV 495/190159 · CERL cnp01163680 · LCCN (ENn85206370 · GND (DE118757040 · J9U (ENHE987007275228305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85206370
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