HSK (Hànyǔ Shuǐpíng Kǎoshì, 汉语水平考试) è una prova di esame che misura la capacità di utilizzare la lingua cinese da parte di persone non di madrelingua. Il test è amministrato dalla Hanban 汉办, un'agenzia del Ministero dell'Istruzione della Repubblica Popolare Cinese. Nel 2020 Hanban ha annunciato tramite un twitter che è stato avviato un processo di revisione dell'esame HSK: una forma ibrida dell'esame il cui nuovo modello è sintetizzato nella formula "three stages and nine levels" (trad. tre stadi e nove livelli)[1].

Un certificato HSK

Il nuovo HSK a partire dal 2023: HSK 3.0 modifica

Il nuovo HSK 3.0, in base agli ultimi aggiornamenti forniti dal sito Hanban [2], si articola in 7 esami e 9 livelli.

Gli esami di livello 1, 2 e 3 sono rivolti a studenti di livello elementare. Gli esami di livello 4, 5 e 6 sono rivolti a studenti di livello intermedio. Il settimo esame è rivolto a studenti di livello avanzato: chi lo sostiene, otterrà un certificato di livello 7, 8 o 9 in base al punteggio ottenuto.

Il livello 1 è rivolto agli studenti che sono all'inizio del livello elementare. L'esame certifica l'abilità di utilizzare semplici frasi e circa 300 parole [2]. Secondo una tabella non ufficiale, corrisponde al livello QCER pre-A1/iniziazione alla lingua.

Il livello 2 è rivolto a studenti che siano nel mezzo del livello elementare. L'esame certifica l'abilità di comunicare in modo semplice e diretto su argomenti molto comuni della vita quotidiana. È richiesta una conoscenza di circa 500 parole. Secondo una tabella non ufficiale, corrisponde al livello QCER A1.1.

Il livello 3 è rivolto agli studenti che sono giunti alla fine del livello elementare [2]. L'esame certifica l'abilità di comunicare in modo elementare su argomenti di base della vita quotidiana, dello studio e del lavoro. È richiesta una conoscenza di circa 1000 parole. Secondo una tabella non ufficiale, corrisponde al livello QCER A1.2.

Il livello 4 è rivolto agli studenti che hanno iniziato a studiare la lingua al livello intermedio. L'esame certifica l'abilità di comunicare in modo essenziale, ma parzialmente coerente ed efficace, su diversi argomenti della vita quotidiana, dello studio e del lavoro. È richiesta una conoscenza di 2000 parole. Secondo una tabella non ufficiale, corrisponde al livello QCER A2.

Il livello 5 è rivolto agli studenti che siano nel mezzo del livello intermedio. L'esame certifica l'abilità di comunicare in modo relativamente coerente, sciolto ed efficace su molti argomenti riguardanti la vita quotidiana, lo studio e il lavoro, anche laddove presentino qualche grado di difficoltà. È richiesta una conoscenza di 4000 parole. Secondo una tabella non ufficiale, corrisponde al livello QCER B1.

Il livello 6 è rivolto agli studenti che abbiano terminato lo studio del livello intermedio. L'esame certifica l'abilità di comunicare in modo relativamente articolato, appropriato e sciolto, non solo su argomenti riguardati la vita quotidiana ma anche sulle tematiche più comuni, generalmente conosciute, inerenti ai diversi campi del sapere e del lavoro. È richiesta una conoscenza di circa 5400 parole. Secondo una tabella non ufficiale, corrisponde ai livelli QCER B1+ - B2.

I livelli 7, 8 e 9 sono rivolti a studenti di livello avanzato. L'esame certifica l'abilità di utilizzare la lingua cinese per comunicare in modo articolato, appropriato e corretto nella maggior parte delle situazioni sociali, degli ambiti di studio e del lavoro. Gli studenti che superano l'esame riescono non solo a comprendere materiale complesso su numerosi temi, ma anche ad apprezzarne la diversità degli stili. È richiesta una conoscenza di circa 11.000 parole. Secondo una tabella non ufficiale, corrisponde ai livelli CEFR B2+ - C1.1 - C1.2.

Tabelle di equivalenza non ufficiale tra HSK 3.0 e QCER modifica

Livello HSK Vocabolario QCER
1 300 parole pre A1.1
2 500 parole A1.1
3 1000 parole A1.2
4 2000 parole A2
5 4000 parole B1
6 5.400 parole B1+ - B2
7-8-9 11.000 parole B2+ - C1.1 - C1.2

HSK 3.0 ed il Chinese Proficiency Grading Standards for International Students modifica

Un ruolo fondamentale nella definizione della struttura dell'HSK 3.0 ha avuto la pubblicazione aggiornata del "Chinese Proficiency Grading Standards for International Students" [3], uno studio che organizza la conoscenze lessicali e grammaticali fondamentali della lingua cinese, suddividendole in tre stadi e nove livelli.

La "stadio elementare", diviso in tre livelli (corrispondenti, secondo una tabella non ufficiale, ai livelli del CEFR pre-A1/A1+/A2), per studenti che conoscono dalle 500 alle 2245 parole, e dai 48 ai 210 punti grammaticali.

Lo "stadio intermedio", diviso in tre livelli (corrispondenti, secondo una tabella non ufficiale, ai livelli del CEFR B1/B1+/B2), per studenti che conoscono dalle 3245 alle 5456 parole, e dai 286 ai 424 punti grammaticali.

Lo "stadio avanzato", diviso in tre livelli (corrispondenti, secondo una tabella non ufficiale, ai livelli del CEFR B2+/C1.1/C1.2), per studenti che conoscono circa 11000 parole, e 572 punti grammaticali.

Chinese Proficiency Grading Standards for International Students
音节 - suoni e sillabe 汉字 - caratteri 词汇 - parole 语法 - punti grammaticali
高等 - livello avanzato 七一九级 - livelli 7-8-9 nuovi 202/ in totale 1110 nuovi 1200/ in totale 3000 nuove 5636/ in totale 11092 nuovi 148/ in totale 572
中等 - livello intermedio 六级 - livello 6 86/908 300/1800 1140/5456 67/424
五级 - livello 5 98/822 300/1500 1071/4316 71/357
四级 - livello 4 116/724 300/1200 1000/3245 76/286
初等 - livello elementare 三级 - livello 3 140/608 300/900 973/2245 81/210
二级 - livello 2 199/468 300/600 772/1272 81/129
一级 - livello 1 269 300 500 48
总计 - in totale 1110 3000 11092 572

La versione precedente dell'HSK (HSK 2.0) modifica

Nel 2010 la Hanban aveva rivisto il vecchio esame HSK, proponendone una nuova versione, il cosiddetto HSK 2.0. Articolato in 6 livelli, l'Hanban affermava che ciascuno dei di essi corrispondesse rispettivamente ai sei livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue. L'equivalenza era stata contestata dall'associazione tedesca[4] e dall'associazione francese[5] di insegnanti di lingua cinese. Si riteneva che, soprattutto nel caso di studenti la cui lingua madre non avesse ricevuto una notevole influenza del cinese, sia il numero di parole indicato nelle liste ufficiali[6] della Hanban per il raggiungimento dei vari livelli, sia le competenze oggetto di esame, fossero insufficienti rispetto ai parametri stabiliti per lo sviluppo delle abilità descritte nel QCER (Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue). Nel 2020, Hanban ha iniziato un nuovo processo di revisione dell'esame, proponendo l'HSK 3.0.

Tabelle di equivalenza tra la versione precedente dell'HSK (HSK 2.0) e QCER modifica

Livello HSK Vocabolario QCER - Stima Hanban annunciata QCER - Stima associazione francese QCER - Stima associazione tedesca
1 150 parole A1 al di sotto dell'A1 al di sotto dell'A1
2 300 parole A2 A1.1 A1.1 (senza scrittura)
3 600 parole B1 A1-A2 A1
4 1.200 parole B2 A2 A2
5 2.500 parole C1 B1/inizio B2 B1
6 (non meno di) 5.000 parole C2 B2/inizio C1 B2

L'HSK e la diffusione del cinese nella scuola dell'obbligo modifica

Negli anni più recenti si è registrata un'ampia diffusione dell'insegnamento della lingua cinese nella scuola dell'obbligo, in particolare nella scuola secondaria superiore. Gli studenti dovrebbero essere in grado al termine del quinto anno di avere una competenza linguistica equiparabile al livello 4 dell'HSK 2.0, una preparazione che può costituire una base utile per favorire un più veloce e proficuo approfondimento della lingua durante gli studi negli anni universitari. La complessità della lingua cinese infatti non permette di solito in solo tre anni universitari di raggiungere un livello di conoscenza della lingua adeguato ad un utilizzo in ambito lavorativo, ed infatti in Francia, l'INALCO di Parigi (la principale università per l'insegnamento della lingua cinese) permette l'accesso alla laurea triennale in cinese solo a coloro che abbiano già studiato la lingua durante gli anni del liceo; in alternativa gli studenti possono iscriversi ad un anno preparatorio[7] (c.d. Diplôme d'Initiation) nel quale devono raggiungere una conoscenza della lingua equiparabile al livello previsto in uscita in Italia dall'ultimo sillabo pubblicato dal MIUR il 9 novembre 2016.[8]

Il progetto di diffusione della lingua cinese nella scuola italiana è realizzato in stretta collaborazione con gli Istituti Confucio (孔子学院): ente controllato dal partito comunista cinese per la diffusione della lingua cinese nel mondo. Proprio la stretta collaborazione con gli Istituto Confucio ha portato ad un ampio dibattito[9] sull'opportunità che la scuola italiana sia influenzata da un ente che dipende dal Partito Comunista Cinese, i cui criteri di funzionamento non sono trasparenti, e il cui obiettivo potrebbe essere semplicemente quello di diffondere una nuova immagine della Cina, tutta incentrata sul fascino delle proprie tradizioni culturali, ma attenta ad omettere questioni ancora aperte quali: Tibet, rispetto dei diritti umani e democrazia in Cina.

A queste critiche si sono aggiunte quelle inerenti alla opportunità di investire già nella scuola dell'obbligo su una lingua che nonostante la crescita economica si sta rivelando poco utile nel mondo del lavoro. La CNBC[10] ha recentemente sottolineato che le imprese non hanno interesse ad assumere personale con conoscenza della lingua cinese perché anche in Cina la lingua veicolare internazionale è considerata l'inglese. La British Academy[11], nello studio "Languages: state of the Nation", evidenzia come sebbene nelle interviste i datori di lavoro indichino il cinese come carta vincente (probabilmente influenzati dalle notizie sulla crescita economica della Cina), in realtà la maggior parte degli annunci di lavoro in Europa è riservato a coloro che conoscano le classiche lingue europee (inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano e lingue nord-europee). Anche le principali università anglosassoni sottolineano che per mettere a frutto la conoscenza del cinese si deve essere disposti a vivere in Cina[12], il Cinese infatti non può definirsi lingua degli scambi internazionali ed in Europa ha una scarsa utilità in quanto gli scambi con la Cina si realizzano principalmente facendo ricorso alla lingua inglese. La rilevanza della lingua inglese anche nei contatti con la Cina è confermata dallo stesso sistema di istruzione cinese che prevede esami di inglese obbligatori il cui non superamento impedisce la prosecuzione degli studi, peraltro la qualità delle conoscenze linguistiche degli studenti cinesi è in notevole aumento costituendo i cinesi circa il 60% degli studenti stranieri nelle università americane.

Proprio perché l'enfasi sulla lingua cinese già nella scuola dell'obbligo potrebbe rispondere più alle esigenze e alle ispirazioni della Cina di diffondere una sua immagine positiva che alle reali opportunità lavorative dei giovani, un'apertura della scuola alle lingue non tradizionali dovrebbe contemplare un'offerta più ampia, introducendo innanzitutto in aggiunta all'inglese, allo spagnolo, al francese e al tedesco altre lingue dell'area europea in modo tale da realizzare una maggiore integrazione e comunicazione tra i paesi comunitari: l'olandese, il portoghese, il polacco e le altre lingue dell'Unione Europea possono offrire interessanti sbocchi lavorativi nell'area EU e, grazie alle loro caratteristiche morfo-sintattiche e di vocabolario, nell'arco di cinque anni di studio permettono il raggiungimento, e in alcuni casi anche il superamento, del livello intermedio (B1 CEFR).

L'apertura dell'insegnamento liceale invece alle lingue extracomunitarie dovrebbe contemplare oltre all'istituzione, in modo bilanciato, di classi per lo studio del russo, dell'arabo, e del cinese (tre delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite, ONU) anche l'istituzione di classi per lo studio di lingue parlate in altre importanti aree del mondo: quali ad esempio il giapponese, l'hindi, il coreano, il turco e lo swahili.

Per uno studio proficuo e sostenibile da parte degli studenti, nel curriculum dovrebbe essere prevista una sola lingua extracomunitaria in aggiunta alle due lingue comunitarie: lo studio della lingua extracomunitaria, data la sua complessità, riesce infatti nei cinque anni liceali a condurre solo al livello elementare (A2/A2+), di scarsa utilità se non come preparazione per chi voglia proseguire con lo studio della lingua extracomunitaria a livello universitario o come indice di apertura a nuove culture.

Un corretto bilanciamento come quello appena indicato, non tutto a favore del cinese, tra lo studio di lingue europee e di lingue extraeuropee risponderebbe meglio agli interessi politici e commerciali dell'Italia i cui principali partner commerciali sono innanzitutto i paesi dell'area europea, ed in primo luogo Germania, Regno Unito e Francia, e permetterebbe non solo agli studenti di scegliere e valutare quale lingua studiare in base ai propri interessi e alle proprie inclinazioni, ma anche di godere di maggiori possibilità lavorative.

Note modifica

  1. ^ Twitter HSK, su twitter.com.
  2. ^ a b c chinesetest.cn, https://www.chinesetest.cn/gosign.do?id=1&lid=0#.
  3. ^ blcup.com, https://www.blcup.com/EnPInfo/index/10865#001.
  4. ^ German Association of Chinese Language Teachers (2010) (PDF), su fachverband-chinesisch.de.
  5. ^ Bellassen, Joël (2011), "Is Chinese Europcompatible? Is the Common European Framework Common?: The Common European Framework of References for Languages Facing Distant Language", New Prospect for Foreign Language Teaching in Higher Education —Exploring the Possibilities of Application of CECR, Tokyo: World Language and Society Education Center (WoLSEC), p. pp. 23–31.
  6. ^ 资源中心--汉语考试服务网, su chinesetest.cn. URL consultato il 1º dicembre 2016.
  7. ^ (FR) Formations, in Inalco, 10 marzo 2014. URL consultato il 25 agosto 2018.
  8. ^ Lingua e cultura cinese, arriva il Sillabo per i docenti - Tecnica della Scuola, in Tecnica della Scuola, 9 novembre 2016. URL consultato il 25 agosto 2018.
  9. ^ Istituti Confucio, promozione culturale o propaganda politica? - CINAFORUM, in CINAFORUM, 3 aprile 2015. URL consultato il 25 agosto 2018.
  10. ^ Katy Barnato, Europeans Learn Chinese but Firms Say Don’t Bother, in CNBC, 10 giugno 2013. URL consultato il 25 agosto 2018.
  11. ^ Pensateci bene prima di studiare il cinese, in italiansinfuga. URL consultato il 25 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2018).
  12. ^ (EN) Chinese, in The Independent. URL consultato il 25 agosto 2018.

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