Helmuth Schmalzl

allenatore di sci alpino e sciatore alpino italiano (1948)
Helmuth Schmalzl
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 74 kg
Sci alpino
Specialità Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata
Squadra Libertas Goggi[1]
Termine carriera 1975
 

Helmuth Schmalzl (Ortisei, 8 ottobre 1948) è un ex sciatore alpino, allenatore di sci alpino e dirigente sportivo italiano.

Biografia modifica

Carriera sciistica modifica

Schmalzl in Coppa del Mondo debuttò il 3 febbraio 1967 a Madonna di Campiglio in discesa libera (44º)[2] e ottenne il primo risultato di rilievo il 14 febbraio 1969 nella medesima specialità sulla Saslong della Val Gardena, quando si piazzò al 10º posto. In seguito si specializzò nelle prove tecniche (slalom gigante e slalom speciale)[3] e nel 1972 partecipò agli XI Giochi olimpici invernali di Sapporo 1972, sua unica presenza olimpica, dove fu 16º nello slalom gigante. Nella stessa stagione e nella stessa specialità conquistò il primo podio in Coppa del Mondo, il 18 febbraio a Banff (3º).

Nella stagione 1973-1974 ottenne il suo miglior piazzamento in Coppa del Mondo (2º nello slalom gigante di Val-d'Isère dell'8 dicembre, suo ultimo podio in carriera) e partecipò ai Mondiali di Sankt Moritz 1974, dove si classificò 4º nello slalom gigante. Sempre nel 1974, il 7 gennaio, si classificò 4º nello slalom gigante di Coppa del Mondo disputato a Berchtesgaden, preceduto dai connazionali Piero Gros, Gustav Thöni ed Erwin Stricker e seguito dall'altro azzurro Tino Pietrogiovanna: l'eccezionale risultato fu salutato dalla stampa italiana con l'appellativo "Valanga azzurra", che sarebbe poi entrato nell'uso comune in riferimento alla forte nazionale italiana degli anni 1970[4]. Il suo ultimo piazzamento in carriera fu il 10º posto ottenuto nello slalom parallelo di Coppa del Mondo disputato in Val Gardena il 23 marzo 1975.

Carriera da allenatore e dirigente modifica

Dopo il ritiro dalle competizioni fu direttore tecnico della nazionale italiana[3][5] e responsabile della sicurezza per la pista Saslong[senza fonte]. In seguito, su incarico della Federazione internazionale sci, ricoprì il ruolo di responsabile della sicurezza delle prove veloci maschili e di tracciatore di tutte le discese libere della Coppa del Mondo, dei Campionati mondiali e dei Giochi olimpici dalla stagione 1995-1996 alla stagione 2013-2014[3][4].

Palmarès modifica

Coppa del Mondo modifica

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 11º nel 1974
  • 4 podi (tutti in slalom gigante):
    • 1 secondo posto
    • 3 terzi posti

Campionati italiani modifica

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Combinata, Colò a quota cinque ori, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2004. URL consultato il 25 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  2. ^ (EN) 03.02.67. Madona di Campiglio - Downhill, men (PDF), su alpineskiworld.net, 3 febbraio 1967. URL consultato il 25 luglio 2023.
  3. ^ a b c Vittorio Savio, Helmuth Schmalzl compie 65 anni e saluta il Circo, su fantaski.it, 8 ottobre 2013. URL consultato il 25 luglio 2023.
  4. ^ a b Pierangelo Molinaro, Trent'anni fa esplose la Valanga azzurra, in La Gazzetta dello Sport, 7 gennaio 2004, p. 32. URL consultato il 25 luglio 2023.
  5. ^ Schmalzl chiama 13 azzurri, in La Repubblica, 26 gennaio 1995. URL consultato il 25 luglio 2023.
  6. ^ L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di discesa maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2021. URL consultato il 25 luglio 2023.
    L’albo d’oro del gigante maschile nei Campionati Italiani Assoluti, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 25 marzo 2023. URL consultato il 25 luglio 2023.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di slalom maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 23 marzo 2021. URL consultato il 25 luglio 2023.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di combinata maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 28 marzo 2021. URL consultato il 25 luglio 2023.
  7. ^ Helmuth Schmalzl, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 25 luglio 2023.

Collegamenti esterni modifica