Hemeroplanes ornatus

specie di animali della famiglia Sphingidae

Hemeroplanes ornatus Rothschild, 1894[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Centrale e Meridionale.

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Hemeroplanes ornatus
Hemerophanes ornatus
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Dilophonotini
Sottotribù Dilophonotina
Genere Hemeroplanes
Specie H. ornatus
Nomenclatura binomiale
Hemeroplanes ornatus
Rothschild, 1894

Descrizione modifica

Adulto modifica

La colorazione di fondo della pagina superiore dell'ala anteriore è marroncina, simile a quella di H. longistriga, con geometrie tra il rosso scuro ed il verde-grigiastro. Anche qui il termen appare fortemente inciso, e si nota una fascia marrone più scura che corre diagonalmente dalla parte subapicale della costa, fino al terzo prossimale del margine posteriore, in corrispondenza della nervatura M3. La macchia argentata posta in prossimità della cellula discale, tipica del genere Hemeroplanes, qui è solo lievemente biforcata, con braccio posteriore appena abbozzato, e misura solo 3-3,5 mm.[1][2][3]
La pagina inferiore è quasi completamente campita di un color nocciola pallido, che va via via stemperandosi in un rosso un po' più vivo a livello postmarginale, mentre il termen risulta irregolarmente beige.[1][2][3]
La pagina superiore dell'ala posteriore, che è più arrotondata, risulta rossiccia a livello basale, mentre tende ad un colore più sbiadito nella fascia submarginale posteriore; il termen è pure dentellato e con angolo anale ben definito. Ventralmente assume colorazioni assimilabili all'ala anteriore.[1][2][3]
Il capo è provvisto di cresta mediana ed occhi sviluppati e seminascosti. A livello boccale si notano i pilifer con funzione uditiva.[2]
Le antenne sono lunghe, sottili, non clavate e leggermente uncinate alle estremità, con lunghezza pari a circa la metà della costa.[2]
Il torace è bruno-grigiastro, più scuro ai lati, ma ventralmente si stempera in un marroncino alquanto chiaro.[2][3]
L'addome si mostra brunastro e simile a quello di H. longistriga, ma con la fascia dorsale longitudinale di color verde spento, e gli anelli trasversali gialli che qui sono ridotti ad una serie di strette macchie dorsali; lateralmente i tergiti risultano quasi neri, come in H. diffusa.[1][2][3][4]
Nel genitale maschile, l'arpa appare molto più lunga di quanto visibile in H. triptolemus, con una forma affine a quella di H. diffusa.[3]
In generale, i due sessi appaiono alquanto simili, sia nella livrea del recto, sia in quella del verso.[2]
L'apertura alare è di 83 mm nel maschio e 115 mm nella femmina.[1][2]

Larva modifica

Il bruco è verdastro, con il capo piccolo e schiacciato, ed i segmenti toracici allargati; l'addome appare invece più stretto e dorsalmente piatto; non è presente il cornetto caudale sull'ottavo urotergite. La forma della larva, unitamente alla colorazione aposematica, ricorda molto quella di alcuni ofidi viperidi appartenenti al genere Bothrops Wagler, 1824, presenti su areali sovrapponibili con quello di questo taxon; infatti se il bruco viene disturbato, ritrae il capo nei primi segmenti toracici, che si rigonfiano, e si solleva sulle ultime pseudozampe, così da sembrare una vipera in procinto di attaccare; in tal modo riesce spesso ad allontanare l'eventuale aggressore.[2][5]

Pupa modifica

Le crisalidi appaiono nerastre, lucide e con un cremaster poco sviluppato; si rinvengono entro bozzoli sericei posti negli strati superficiali della lettiera del sottobosco.[4]

Distribuzione e habitat modifica

 
Localizzazione geografica del Venezuela, locus typicus della specie

L'areale di questa specie è esclusivamente neotropicale, comprendendo il Messico, il Belize, il Guatemala, la Costa Rica, il Venezuela (locus typicus), il Brasile (dal Pará fino al Rio de Janeiro), il Perù, l'Ecuador e la Bolivia.[1][2][3][4][6]

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali, dal livello del mare fino a modeste altitudini.[4]

Biologia modifica

Questo lepidottero mostra abitudini principalmente notturne. Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola posta all'estremità addominale.[4]

 
Lo zoologo britannico Lionel Walter Rothschild, che descrisse la specie nel 1894[1]

Periodo di volo modifica

La specie è bivoltina, con una generazione tra gennaio e febbraio ed un'altra tra giugno e luglio.[4]

Alimentazione modifica

I bruchi si alimentano sulle foglie di Fischeria panamensis Spellman (Apocynaceae).[4]

Tassonomia modifica

Sottospecie modifica

Non sono state descritte sottospecie.[2][3][4][6]

Sinonimi modifica

Non sono stati riportati sinonimi:[2][3][4][6]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Lionel Walter Rothschld, Notes on Sphingidae, with Descriptions of New Species (Plates V., VI., VII.), in Novitates Zoologicae. A Journal of Zoology, vol. 1, n. 1, 1894, pp. 74. URL consultato il 19 marzo 2012.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 100-101, ISBN 086096 022 6.
  3. ^ a b c d e f g h i CATE Creating a Taxonomic e-Science, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 19 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
  4. ^ a b c d e f g h i Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 19 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  5. ^ (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. tav. 2, fig. 9, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  6. ^ a b c Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 19 marzo 2012.

Bibliografia modifica

  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • Cramer, [1779] - Uitlandsche Kapellen (Papillons exotiques) 3 (17-21): 1-104, pl. 193-252 (1779), (22): 105-128, pl. 253-264 ([1780]), (23-24): 129-176, pl. 265-288 (1780)
  • Druce In Godman & Salvin, 1881; Godman & Salvin, 1881 - Biologia Centrali-Americana, or Contributions to the Knowledge of the Fauna of Mexico and Central America. Zoology. Lepidoptera. Heterocera 1: 2, 3: pl. 1-101
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  • Grote & Robinson, 1868 - Notes on the North American Lepidoptera in the British Museum and described by Mr. Francis Walker. Transactions of the American Entomological Society
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  • Hodges Ronald W., 1971 - The Moths of America North of Mexico; Fascicle 21; Sphingoidea
  • Hübner, [1819] - Verzeichniss bekannter Schmettlinge, 1816-[1826] (1): [1-3], 4-16 (1816), (2): 17-32 (1819), (3): 33-48 (1819), (4): 49-64 (1819), (5): 65-80 (1819), (6): 81-96 (1819), (7): 97-112 (1819), (8): 113-128 (1819), (9): 129-144 (1819), (10): 145-160 (1819), (11): 161-176 (1819), (12): 177-192 (1820), (13): 193-208 (1820), (14): 209-224 (1821), (15): 225-240 (1821), (16): 241-256 (1821), (17): 257-272 (1823), (18): 273-288 (1823), (19): 289-304 (1823), (20): 305-320 (1825), (21): 321-336 (1825), (22): 337-352 (1825), (23-27): 353-431 ([1825])
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  • Opler Paul, Pavulaan Harry, Stanford Ray, Pogue Michael - Butterflies and Moths of North America; Mountain Prairie Information Node
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