«All'inizio nessuno pensava che uno come Eminem potesse davvero farcela perché era un ragazzo bianco. Ma nell'hip hop conta soprattutto il talento. Pensa ai battle: se fai schifo, peggio per te, ma se sei bravo, la gente ti rispetterà, a prescindere dai tuoi gusti sessuali»

Con il termine Homo hop, chiamato anche Queer hip hop, si indica collettivamente il fenomeno degli artisti GLBTQ (cioè gay, lesbiche, bisessuali, transgender e queer) che praticano il genere musicale hip hop.

I primi passi di questo genere-movimento si hanno verso la fine degli anni 1990 anche grazie al deejay inglese Mister Maker che dà vita al sito gayhiphop.com che diventerà presto riferimento della comunità appassionata di questo genere. Mister Maker è un convinto assertore della possibilità di espressione dell'hip hop per veicolare anche sentimenti ed aspirazioni della comunità omosessuale, per lui la parola phang ("finocchio" in gergo) viene utilizzata spesso dal mondo hip hop non tanto come esternazione di omofobia, ma come semplice insulto come altri.

Il primo gruppo hip hop di questo genere comunque si è formato all'inizio del 2000, i Deep Dickollective si sono immediatamente dichiarati gay. A questi sono seguiti diversi altri artisti che hanno trovato buon seguito di pubblico tanto che attualmente esiste persino un festival itinerante dedicato a questo genere, il Peace Out che raccoglie artisti come JenRO, Miss Money e Cazwell. Il punto centrale dello spirito che anima questo genere è che la musica hip hop è principalmente fatta di improvvisazione, nacque come improvvisazione sulle manipolazioni dei dischi, quindi appare del tutto castrante una improvvisazione che faccia allo stesso tempo attenzione a non toccare temi come le proprie attitudini sessuali, all'inverso invece molto utilizzate se non abusate da altri artisti noti al grande pubblico.

Il movimento sino a metà degli anni 2000 si è esibito principalmente in locali e manifestazioni legate al movimento GLBTQ, nonostante in alcuni casi sia stato criticato dalla stessa comunità gay come nel caso di Deadlee per la presunta volgarità nelle sue liriche. Tuttavia dopo la presentazione al Toronto Film Festival del documentario Pick Up The Mic, i media si sono interessati al fenomeno tanto che Katastrophe, uno dei leader del genere, è stato invitato alla partecipazione di un talent show intitolato White Rapper, nonostante ci fosse in palio un vero contratto discografico, il rapper ha rinunciato intendendo non essere utilizzato nella parte dell'artista freak. Il duo God-Des and She ha avviato una trattativa con la Sony per un contratto.

Nonostante parte del mondo hip hop non creda in questa nuova apertura (Kanye West ha notato con amarezza che "gay è l'esatto opposto della parola hip hop") il movimento si è ritagliato un suo spazio, tanto che il rapper Katastrophe ha ottenuto anche diversi ingaggi fuori dagli Stati Uniti come in Italia dove si è esibito al Metaverso di Roma.

In marzo 2014 il magazzino online Norient.com ha pubblicato un primo compendio di videoclip da artisti del Homo hop, chiamato da Norient "queer hip hop". L'articolo parla di temi, estetiche e sfide di musicisti lesbiche, gay, bisessuali, transessuali in paesi come Angola, Argentina, Cuba, Germania, Israele, Serbia, Afrika del Sud e USA.".[1]

Nel marzo 2018 il rapper italiano Ice King pubblica su Soundcloud e successivamente su YouTube il singolo Wolf, pezzo in cui si dichiara apertamente omosessuale.

Alcuni artisti modifica

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