Hwang Kyo-ahn

politico sudcoreano

Hwang Kyo-ahn[1] (황교안?, 黃敎安?, Hwang GyoanLR; Seul, 15 aprile 1957) è un avvocato e politico sudcoreano, Primo ministro del Paese dal 18 giugno 2015 all'11 maggio 2017; in tale veste ha svolto le funzioni di Presidente della Repubblica ad interim dal 9 dicembre 2016 al 10 maggio 2017.

Hwang Kyo-ahn
황교안
黃敎安

Primo ministro della Corea del Sud
Durata mandato18 giugno 2015 –
11 maggio 2017
PresidentePark Geun-hye
PredecessoreChoi Kyoung-hwan
(ad interim)
SuccessoreYoo Il-ho (ad interim)

Presidente della Corea del Sud
(facente funzioni)
Durata mandato9 dicembre 2016 –
10 maggio 2017
PredecessorePark Geun-hye
SuccessoreMoon Jae-in

Dati generali
Partito politicoIndipendente
UniversitàUniversità di Sungkyunkwan
FirmaFirma di Hwang Kyo-ahn 황교안 黃敎安

Biografia modifica

Hwang ottenne la laurea in giurisprudenza all'Università di Sungkyunkwan. In seguito lavorò come procuratore in molti tribunali del paese (1981 - 1995) e poi come procuratore generale della Repubblica di Corea (1995 - 2011).[2]

Anni dopo decise di entrare nel mondo della politica e venne eletto deputato dell'Assemblea nazionale della Corea del Sud. L'11 marzo 2013 assunse la carica di Ministro della Giustizia, che ricoprì fino al 18 giugno 2015, quando fu chiamato a sostituire Lee Wan-koo nella carica di Primo ministro, il quale si era da poco dimesso perché accusato di corruzione.[3]

Dal 9 dicembre 2016 in virtù del suo ufficio, è stato anche Presidente della Corea del Sud facente funzioni, a causa della procedura di impeachment votata dal Parlamento contro la presidente Park Geun-hye, conclusa il 10 marzo 2017; il suo mandato è proseguito fino all'elezione del nuovo presidente, Moon Jae-in, entrato in carica il 10 maggio 2017.

Note modifica

  1. ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Hwang" è il cognome.
  2. ^ Hwang Kyo-ahn - Biografie: Fischer Weltalmanach, su weltalmanach.de. URL consultato il 22 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2015).
  3. ^ South Korea’s Premier Resigns After Claims He Took an Illegal Cash Gift, su The New York Times, 27 aprile 2015. URL consultato il 22 agosto 2015.

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Controllo di autoritàVIAF (EN4425152025930903600009 · ISNI (EN0000 0004 6507 4342 · GND (DE1153501643 · WorldCat Identities (ENviaf-4425152025930903600009