Ibn Hisham

storico arabo

Abū Muhammad ʿAbd al-Malik ibn Hishām ibn Ayyūb al-Himyarī, noto come Ibn Hishām (in arabo أبو محمد عبد الملك ابن هشام بن أيوب الحميري?) (Bassora, ... – Egitto, 8 maggio 833), è stato uno storico arabo; curatore della prima biografia del profeta Maometto (di Ibn Isḥāq), vanta il merito di aver trasmesso ai posteri il più antico testo arabo dopo il Corano.

Biografia modifica

Nato da una famiglia d'origine sud-arabica (del Hadramawt), trasferitasi poi a Bassora e quindi in Egitto, Ibn Hishām è noto per l'ampio rimaneggiamento della Sīrat nabawiyya (Vita del Profeta) di Ibn Isḥāq.

Tale adattamento eliminò vari passaggi dell'opera originaria di Ibn Isḥāq: gli episodi sulla dimensione del tutto umana della vita di Maometto, assieme a lati marginali della sua condotta, non rientravano nel modo in cui – per i lettori musulmani – Ibn Hishām voleva celebrare il profeta.

Perciò, non si trattava di censura, quanto dell'intento di proporre Maometto quale modello di vita e di virtù per tutti i musulmani (esortandoli dunque alla imitatio Muhammadis – come la definiranno gli orientalisti).

Eppure, fortunatamente, alcuni episodi stralciati da Ibn Hishām sono sopravvissuti in opere storiche di grande rilievo e diffusione, quali gli Annali di Ṭabarī; il che permette di apprezzare lo spessore storico di Ibn Isḥāq.

In ultimo, bisogna riconoscere che l'originale della Sīra sarebbe rimasto alquanto misconosciuto senza l'adattamento di Ibn Hishām; di fatto, la sua versione acquisterà in breve tempo una popolarità e un'amplissima diffusione, fino a oggi mantenutesi inalterate.

In merito alla sua diffusione, è degna di menzione la traduzione inglese curata da Alfred Guillaume (1955) per la Oxford University Press [1].

Note modifica

  1. ^ The Life of Muhammad. A translation of Ishaq's "Sirat Rasul Allah", with introduction [xiii-xliii] and notes, 1955.

Bibliografia modifica

Ibn Khallikan, Wafayāt al-aʿyān wa anbāʾ abnāʾ al-zamān (Obituaria dei personaggi illustri e notizie dei figli del tempo), ed. e trad. del barone William Mac Guckin de Slane, no. 390, II, p. 128

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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