Ichneumia albicauda

specie di animali della famiglia Herpestidae
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La mangusta dalla coda bianca (Ichneumia albicauda Cuvier, 1829) è un mammifero carnivoro della famiglia Herpestidae, diffuso nell'Africa subsahariana e in parte della penisola arabica. È l'unica specie del genere Ichneumia.[2]

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Mangusta dalla coda bianca
Esemplare di Ichnemia albicauda in cattività
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Herpestidae
Sottofamiglia Herpestinae
Genere Ichneumia
I. Geoffroy Saint-Hilaire, 1837
Specie I. albicauda
Nomenclatura binomiale
Ichneumia albicauda
Cuvier, 1829
Sinonimi

Herpestes albicaudus

Etimologia modifica

La parola Ichneumia, deriva dal greco «ichneumon», che significa «cercatore di tracce». Il nome della specie, «albicauda», deriva dalle parole latine «albus», che significa «bianco», e «cauda», che significa «coda».

Descrizione modifica

È una mangusta di relativamente notevoli dimensioni: raggiunge un peso compreso fra 2,9-4,2 kg, ha una lunghezza testa-corpo di 53-71 cm e una coda lunga 40-47 cm.[3] Le zampe sono relativamente lunghe per una mangusta. La testa è molto lunga e stretta e si assottiglia in punta. Le orecchie sono grandi e arrotondate. Ha una colorazione dal giallo al marrone chiaro, con lunghi peli neri, che le conferiscono un aspetto grigio brizzolato. Le gambe e le braccia sono nere dal gomito/ginocchio in giù. La base della grande coda folta è di colore giallo brunastro, tendente al bianco nella seconda metà. Le femmine hanno quattro capezzoli.[4]

Distribuzione e habitat modifica

L'areale di questa specie comprende gran parte dell'Africa subsahariana, con l'eccezione del bacino del fiume Congo dove è assente, e la parte meridionale della penisola arabica (Oman, Arabia Saudita e Yemen).[1]
Vive nella savana e nelle aree boschive.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Hoffmann, M. 2008, Ichneumia albicauda, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Ichneumia albicauda, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Richard D. Estes, The Safari Companion, Chelsea Green Publishing Company, 1999, p. 261, ISBN 1-890132-44-6.
  4. ^ Ichneumia albicauda, su Animal Diversity Web. URL consultato il 14 ottobre 2010.

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