Il commissario Corso

serie televisiva italiano

Il commissario Corso è una serie televisiva poliziesca italiana del 1991, con protagonista Diego Abatantuono, diretta da Alberto Sironi nella prima stagione e da Gianni Lepre nella seconda stagione. Fa parte di una co-produzione europea: una serie madre intitolata Eurocops che incorpora anche altre stagioni di altre produzioni poliziesche di nazioni europee.

Il commissario Corso
Titolo originaleIl commissario Corso
PaeseItalia
Anno1991-1992
Formatoserie TV
Generepoliziesco
Stagioni2
Episodi13
Durata55 minuti
Lingua originaleitaliano
Rapporto4:3
Crediti
RegiaAlberto Sironi, Gianni Lepre
Interpreti e personaggi
FotografiaPasqualino De Santis, Safai Teherani
MontaggioUgo De Rossi
MusicheStefano Mainetti
Effetti specialiClaudio Quaglietti, Franco Ragusa
ProduttoreEmilio Bolles
Casa di produzioneRai Radiotelevisione Italiana
Prima visione
Dal14 dicembre 1991
Al7 marzo 1992
Rete televisivaRai 2
Opere audiovisive correlate
OriginariaEurocops

In totale Il commissario Corso conta due stagioni,[1] e tredici episodi trasmessi fra il 1991 ed il 1992 da Rai Due.

In un'intervista concessa anni dopo da Abatantuono a TV Sorrisi e canzoni, in occasione della programmazione della fiction Il giudice Mastrangelo, l'attore dichiarò che considerava Il commissario Corso cosa non degna di nota, ritenendo invece Il giudice Mastrangelo il suo vero debutto in una serie televisiva.[2]

Episodi modifica

Titolo Prima TV Italia
1 Piccoli angeli 14 dicembre 1991
2 Notte di luna 21 dicembre 1991
3 Stelle cadenti 28 dicembre 1991
4 Nel cuore della notte 4 gennaio 1992
5 L'ultima partita 11 gennaio 1992
6 Dieci giorni tutto compreso 18 gennaio 1992
7 Senza prove 25 gennaio 1992
8 L'ostaggio 1º febbraio 1992
9 Spareggio con l'assassino 8 febbraio 1992
10 La sfida 15 febbraio 1992
11 La Via Lattea 22 febbraio 1992
12 Patto con la morte (parte I) 29 febbraio 1992
13 Patto con la morte (parte II) 7 marzo 1992

Note modifica

  1. ^ Diego Abbatantuono - Televisione, su diegoabatantuono.it. URL consultato il 1º luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2010).
  2. ^ Ora faccio il giudice (e ci sarà da ridere)[collegamento interrotto]

Collegamenti esterni modifica

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