Il giudizio di Paride (Mengs)

pittura di Anton Raphael Mengs

Il giudizio di Paride (in tedesco: Das Urteil des Paris; in russo Суд Париса?, Sud Parisa) è un dipinto a olio su tela del pittore neoclassico tedesco Anton Raphael Mengs. L'opera venne dipinta nel 1757 circa ed è conservata al museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.[1]

Il giudizio di Paride
AutoreAnton Raphael Mengs
Data1757 circa
Tecnicaolio su tela
Dimensioni226×295,5 cm
UbicazioneMuseo dell'Ermitage, San Pietroburgo

Storia modifica

L'opera sarebbe stata commissionata da Federico il Grande dopo che sua sorella Guglielmina di Bayreuth aveva definito l'artista il "Raffaello dei nostri tempi".[2][3] Tuttavia, alla fine il sovrano prussiano non avrebbe più voluto l'opera, essendosi interessato all'arte dei grandi maestri. Dopo la morte della moglie dell'artista, l'opera venne acquistata dall'imperatrice russa Caterina II, finendo nella sua collezione reale, poi divenuta la collezione dell'Ermitage.[2][4]

Descrizione modifica

Il tema artistico di questo quadro deriva dalla mitologia greca e dal racconto fattone dallo scrittore romano Publio Ovidio Nasone nelle Metamorfosi.[5] L'opera raffigura il momento esatto nel quale Paride decide quale tra le dee debba ricevere il pomo della discordia.

Al centro esatto della composizione si trova la vincitrice della disputa, la dea Afrodite, che è rivolta frontalmente rispetto allo spettatore ed è accompagnata dal figlio Eros.[6] Al centro del gruppo si trova Era, la moglie di Zeus, che si riconosce dal pavone situato ai suoi piedi. La dea è ritratta in una posa assolutamente statica e si limita a coprire il pube con una mano (infatti non indossa nient'altro che il suo diadema). Atena è ritratta di schiena, mentre sta finendo di spogliarsi, dopo essersi privata della lancia e dell'elmo, situati a terra.[7] Se Era guarda un punto fisso in alto, come se fosse disinteressata di ciò che sta succedendo, sul volto di Atena c'è un'espressione di sdegno.[8]

Paride indossa un berretto frigio (un suo attributo) ed è appena avvolto da una mantellina. Il principe troiano è accompagnato da un cane da caccia e porge la mela ad Afrodite.[6] Accanto a lui c'è Scamandro, una divinità fluviale, ed è sdraiato per terra, presso una sorgente. A sinistra, seminascosto tra le piante, si trova un satiro che spia le tre dee nude. Lo sfondo è composto da un paesaggio pastorale con un cielo pieno di nuvole grigie. Le figure isolate dallo spazio circostante e la loro disposizione centralizzata rendono l'opera il manifesto dello stile pittorico di Mengs, che funge da preludio per l'affresco del Parnaso nella Villa Albani di Roma.[7]

Note modifica

  1. ^ (EN) Judgement of Paris, su hermitagemuseum.org. URL consultato il 19 novembre 2022.
  2. ^ a b (EN) Susan Jaques, The Empress of Art, Simon and Schuster, 15 aprile 2016, ISBN 978-1-68177-114-4. URL consultato il 19 novembre 2022.
  3. ^ Johann Joachim Winckelmann, Opere di G.G. Winckelmann, Giachetti, 1832. URL consultato il 19 novembre 2022.
  4. ^ (EN) Rachel Finnegan e Lynda Mulvin, The Life and Works of Robert Wood: Classicist and Traveller (1717-1771), Archaeopress Publishing Ltd, 6 gennaio 2022, ISBN 978-1-80327-177-4. URL consultato il 19 novembre 2022.
  5. ^ (EN) Peter Watson, The German Genius: Europe's Third Renaissance, the Second Scientific Revolution and the Twentieth Century, Simon and Schuster, 16 settembre 2010, ISBN 978-0-85720-324-3. URL consultato il 19 novembre 2022.
  6. ^ a b (ES) Entre Clásicos y Modernos: El juico de Paris en el arte, su Entre Clásicos y Modernos, 4 febbraio 2011. URL consultato il 19 novembre 2022.
  7. ^ a b I dipinti di soggetto classico - Arte.it, su www.arte.it. URL consultato il 19 novembre 2022.
  8. ^ (EN) Sex, male power and the Judgement of Paris., su Tim Haslett's Blog, 25 ottobre 2015. URL consultato il 19 novembre 2022.
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