Sant'Imerio di Bosto è venerato come santo e martire della Chiesa cattolica. Viene ricordato assieme a San Gemolo il 4 febbraio.

Sant'Imerio di Bosto
Francesco de'Tatti, predella del polittico di S.Imerio
 

Pellegrino e martire

 
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleChiesa di Sant'Imerio a Bosto
Ricorrenza4 febbraio
AttributiBastone da pellegrino, pugnale conficcato nel petto
Patrono diBosto

La tradizione agiografica vuole che attorno all'anno 1000 Imerio, assieme a Gemolo e ad un vescovo, zio di quest'ultimo, si stesse recando in pellegrinaggio a Roma, a San Pietro e a San Paolo fuori le Mura. Una notte, fermatisi a riposare in Valceresio, subirono un furto da parte di alcuni briganti di Uboldo o Seprio; Gemolo e Imerio si lanciarono all'inseguimento dei ladri fino in Valganna, ma questi, nonostante i due avessero invocato loro pietà in nome di Dio, li trucidarono: Gemolo, secondo la tradizione, raccolse la sua testa decapitata e raggiunse a cavallo Monte Donego (Mondonico) dove morì e fu sepolto. I suoi resti furono poi traslati a Ganna, dove nel 1095 sorse un'abbazia a lui dedicata per volere di Attone di Milano, col beneplacito di Arnolfo III[1].

Imerio, ferito gravemente, riuscì a fuggire e arrivò fino a Varese, più precisamente nella castellanza di Bosto, dove il giorno seguente fu trovato morto sul sagrato di una chiesa, che gli fu poi intitolata e dove fu sepolto.

Un tempo il santo era patrono del comune di Imer, in Trentino.

Una tradizione risalente all'XI secolo vuole che Imerio fosse di origine nordica[2].

Note modifica

  1. ^ Ganna: l'abbazia di san Gemolo, su provincia.va.it. URL consultato il 7 febbraio 2019 (archiviato il 31 agosto 1999).
  2. ^ Leggenda di S. Imerio, su varesenews.it, 4 Maggio 2002. URL consultato il 7 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2012).

Collegamenti esterni modifica

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